La città a 15 minuti è un modello urbanistico che vuole garantire a ogni abitante l’accesso a negozi, scuole, servizi essenziali. Ma, c’è un ma…
Taipei, la torre Tao Zhu Yin Yuan assorbe la CO2 grazie a giardini verticali su tutti i balconi
La torre Tao Zhu Yin Yuan di Vincent Callebaut a Taipei è in grado di smaltire 130 tonnellate di CO2 l’anno grazie a un fitto sistema di giardini verticali.
A Taipei, capitale di Taiwan, la nuova torre Tao Zhu Yin Yuan che si estende su 21 piani assorbirà ben 130 tonnellate di CO2 l’anno. Questo è l’ultimo progetto dell’eco-architetto belga Vincent Callebaut, con l’obiettivo di favorire la creazione di una civiltà in grado di riassorbire l’anidride carbonica che produce. L’edificio, che verrà ultimato nel 2018, è ispirato alla struttura a doppia elica del Dna, fonte di vita e simbolo di dinamismo e armonia: ogni elica è replicata dalle unità abitative che sono dotate di 165 metri quadri di balconi o “cascate” verdi. Questi non solo assorbono il carbonio insieme al parco circostante, per un totale di 13mila piante, ma attutiscono il rumore, forniscono ombra e frescura in estate, e aiutano a mantenere il calore e favorire la ventilazione in inverno.
Vincent Callebaut, l’eco-architetto di Bruxelles
Originario di Bruxelles, Callebaut ha più di cinquanta progetti attivi e aveva già fatto parlare di sé in occasione della riqualificazione di Tour&Taxis, un quartiere della capitale belga. Il suo intento è molto ambizioso: vista la crisi ambientale dovuta ai cambiamenti climatici, secondo l’architetto bisognerebbe fare pressione sui governi affinché promuovano programmi per la riduzione delle emissioni nel settore industriale, nei trasporti e nella vita quotidiana. In questo senso vuole dare il proprio contributo progettando edifici sostenibili che limitino l’impronta ecologica di chi li abita, introducendo piante e giardini verticali come fattore chiave per una nuova architettura sostenibile.
Tao Zhu Yin Yuan, la torre a Taipei che assorbe la CO2
La torre Tao Zhu Yin Yuan nasce da un progetto pionieristico di costruzione residenziale sostenibile che mira a trovare la giusta simbiosi tra natura ed essere umano, cercando di ridurre il più possibile l’impatto che abbiamo sull’ambiente. Uno degli obiettivi di Callebaut è di creare un “nuovo nido di biodiversità tropicale” e ripopolare la flora e la fauna della città. Un’altra particolarità della torre, costruita secondo criteri antisismici, è quella di mutare di forma a seconda del punto di vista. Può apparire come una piramide, una sorta di croce, una piramide rovesciata o un’ellisse. Ogni piano è ruotato di 4,5 gradi in senso orario man mano che l’edificio sale, per un totale di 90 gradi di rotazione che conferiscono alla struttura la particolare forma ellittica.
Scienza e tecnologia al servizio dell’architettura
Le piante sui balconi e nel parco non sono gli unici elementi che rendono questo edificio un modello di architettura ecologica. L’edificio è infatti dotato di un impianto di riciclo dell’acqua piovana, uno sul tetto che sfrutta l’energia solare ed eolica e un sistema wireless di controllo dell’illuminazione a led. L’obiettivo è quello di realizzare una struttura autosufficiente dal punto di vista energetico e termico. Inoltre, i materiali usati per gli interni sono ecologicamente sostenibili e riciclabili, e gli appartamenti sono dotati di muri doppi che consentono di ridurre i consumi di energia termica.
L’edificio è concepito secondo la filosofia di Fan Li, eminente uomo di stato ed economista cinese del Quinto secolo avanti Cristo, in cui il mondo è concepito come una comunità. In quest’ottica i cambiamenti positivi fatti su piccola scala apportano miglioramenti anche alle comunità circostanti e al mondo intero se presi come modello di riferimento universale. “Un piccolo passo per l’assorbimento del carbonio, un grande avanzamento per il movimento contro il riscaldamento globale”, questa la dichiarazione di Callebaut in relazione al suo obiettivo di promuovere la diffusione delle foreste verticali nel mondo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Bosconavigli, ecosistema residenziale progettato da Stefano Boeri, connetterà zona Tortona con i Navigli, ponendosi come prezioso tassello nella riforestazione urbana di Milano.
Nella Giornata mondiale delle città, uno studio condotto da Easypark group rivela quali sono le più sostenibili e tecnologiche sul Pianeta.
Si svilupperà su una linea di 170 chilometri inibita alle automobili. Il tutto sorgerà all’interno della città di Neom, 33 volte più estesa di New York.
Mobilità e salute: l’auto da causa di inquinamento a chiave per il miglioramento della qualità della vita. Ecco come l’elettrica innoverà la smart city.
Il progetto New Cairo vertical forest, firmato dallo studio Stefano Boeri architetti, avrà l’obiettivo di ossigenare una delle città più congestionate del Nordafrica e sarà pronto entro la fine del 2023.
59 città nel mondo si sono guadagnare il titolo di Tree city per essersi distinte nella loro gestione del verde.
Un giardino botanico curato, sicuro e con un programma culturale di iniziative gratuite ispirate agli obiettivi Onu. È BAM, il parco di Porta Nuova, nel cuore di Milano, che per l’emergenza diventa anche digitale.
Uno studio ha scoperto che le conifere, in particolare il larice, riescono ad assorbire il rumore meglio delle latifoglie, grazie alla propria corteccia.