Sono 10mila le Caretta caretta morte in un anno in Italia, 40mila esemplari nel Mediterraneo. Raccontare la storia di un salvataggio è un’ottima notizia.
Una storia a lieto fine. E se si parla di tartarughe non è così scontato: spesso leggiamo di esemplari che finendo nelle reti, travolte dai natanti, o ancora ingerendo plastica e rifiuti scambiati per cibo, muoiono. Due Caretta caretta invece si sono salvate e il giorno di San Valentino è in programma la loro liberazione in mare. Quale miglior gesto d’amore per questa ricorrenza? Amore per il mare e i suoi abitanti.
La coppia di Caretta presto libere nei mari pugliesi
Giulietta e Romeo, così sono state ribattezzate, il 29 gennaio in Puglia, al largo delle acque tra Manfredonia e Mattinata, sono state catturate involontariamente con le reti da pesca e poi salvate dagli stessi pescatori che le hanno consegnate al Crtm di Manfredonia – Centro di recupero di tartarughe marine – dove ora sono in cura. I membri dell’equipaggio della Genoveffa Madre hanno notato i due esemplari di Caretta caretta in difficoltà e hanno gettato subito gli ormeggi per prestare loro soccorso. In poco tempo i due splendidi mammiferi marini sono stati consegnati agli operatori del centro specializzato dove ogni anno vengono curati decine di esemplari.
Oggi l'equipaggio del motopesca #GENOVEFFAMADRE ci ha affidato due Caretta caretta pescate tra #Manfredonia e…
Legambiente ci avverte infatti che sono 10mila le Caretta caretta morte solo in Italia in un anno e ben 40mila quelle in tutto il Mediterraneo. Una strage. Le due tartarughe pugliesi sono state invece seguite passo passo dagli esperti del centro Legambiente che hanno potuto controllarle e verificarne le condizioni di salute: Giulietta aveva subito un principio di annegamento ed entrambe hanno rischiato di ferirsi gravemente agli arti aggrovigliati alle reti. Ora però sono sotto controllo e non appena verrà verificato che siano in grado di nuotare e nutrirsi autonomamente, verranno liberate in mare aperto.
Prezioso dunque il soggiorno in un centro specializzato, ma un grazie va detto soprattutto ai pescatori che non solo hanno prontamente soccorso le tartarughe, ma hanno anche raccolto e portato a terra 5 sacchi colmi di rifiuti che giacevano sui fondali del bel mare pugliese. A dimostrazione che solo grazie alla collaborazione di tutti coloro che amano il mare e lo vivono (e ci vivono) è possibile salvaguardarlo.
Tartalove: la campagna per sostenere i centri di recupero per tartarughe ferite
Anche grazie a questa esperienza, Legambiente ha ideato la campagna Tartalovefacendo collaborare e mettendo in rete i suoi centri di recupero (in Puglia, Toscana, Campania e Sicilia), i volontari che monitorano le spiagge, i pescatori amici delle tartarughe che si impegnano a recuperare gli esemplari feriti per consegnarli agli operatori dei centri e tutte le persone che, con ruoli e impegni diversi, si dedicano alla salvaguardia di questa meravigliosa specie.
Adottando simbolicamente la coppia di tartarughe Giulietta e Romeo sul sito dedicato tartalove.it, cittadini e aziende che hanno a cuore le tartarughe marine e la biodiversità potranno sostenere le attività dei centri di recupero. Concretamente significa garantire visite veterinarie, riabilitazione, medicinali e cure, ma anche attività di informazione e sensibilizzazione e controllo delle spiagge.
L’iniziativa è perfetta per il prossimo San Valentino: adottare o regalare l’adozione di una tartaruga marina a chi si ama è un gesto denso di significato per entrambi e contribuirà ad avere cura del Pianeta. La campagna rimane però attiva tutto l’anno e coinvolge anche decine di volontari che si preoccupano di proteggere i nidi dalla deposizione fino alla schiusa e all’ingresso in mare dei piccoli esemplari di tartaruga.
La campagna Vote for animals, promossa da Lav e altre organizzazioni, mira a far assumere a candidati e partiti un impegno maggiore sul tema dei diritti animali.
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