Oltre ai già comprovati benefici del tè verde sulla salute, ora c’è una novità importante per la prevenzione di alcuni tipi di cancro, come il tumore al seno, ai polmoni, alla prostata e al colon. Una ricerca scientifica americana ha infatti attribuito ad un composto del tè verde, già conosciuto per le sue proprietà benefiche,
Oltre ai già comprovati benefici del tè verde sulla salute, ora c’è una novità importante per la prevenzione di alcuni tipi di cancro, come il tumore al seno, ai polmoni, alla prostata e al colon. Una ricerca scientifica americana ha infatti attribuito ad un composto del tè verde, già conosciuto per le sue proprietà benefiche, anche un’azione antiossidante che aiuta una proteina anti-tumorale naturale, la p53 nota come la “guardiana del genoma”, a riparare i danni al Dna, o addirittura, a distruggere le cellule cancerose. Un motivo in più per assumere tè verde inserendolo in una dieta sana ed equilibrata.
Si chiama Egcg ed è l’alleato numero uno della p53 nella lotta al cancro
Oltre a essere un potente antiossidante, un’amica delle funzioni celebrali e della dieta ipocalorica, oggi questa bevanda, originaria della Cina e del Giappone, è da considerarsi un elisir di lunga vita. Uno studio pubblicato su Nature Communications ha dimostrato, infatti, che il tè verde possiede un polifenolo, l’epigallocatechina gallato (Egcg), che si “allea” con la p53 nella prevenzione dei tumori.
In una tazza di tè verde quasi 300mg di Egcg
La ricerca attribuisce questi effetti preventivi ai composti polifenolici come l’Egcg, appunto, che rappresenta circa il 50-80 per cento della catechina – un tipo di fenolo naturale e antiossidante – presente nel tè verde in abbondanza: in una tazza da circa 240ml ci sono ben 300mg di Egcg. “Una scoperta che apre le porte allo sviluppo di farmaci con composti simili all’Egcg”, ha spiegato Chunyu Wang, autore dello studio e professore di scienze biologiche del Rensselaer center for biotechnology and interdisciplinary studies di New York. Esperto di risonanza magnetica nucleare per comprendere i meccanismi specifici nel cancro, Wang ha descritto la p53 come “la proteina più importante nel cancro umano”.
Molecola e proteina a braccetto contro il cancro
Nello studio, il team del professor Wang rivela come l’Egcg aumenti l’attività che contrasta il cancro da parte della proteina naturale p53 e come la preservi anche dal suo stesso degrado. I ricercatori si sono concentrati sull’estremità della proteina, il dominio N-terminale, che essendo flessibile ha diverse funzioni. Tra queste c’è anche l’innesco della morte cellulare programmata (apoptosi) quando il Dna in queste cellule non può più essere riparato. Questa estremità interagisce a sua volta con una proteina denominata Mdm2 che scatena la graduale degradazione della p53 e quindi della sua attività antitumorale. Qui interviene l’Egcg, presente in quantità nel tè verde, che “si lega con la p53 e contrasta il legame con la Mdm2 evitando quindi di degradarsi”, spiega Wang. In questo modo la “guardiana del genoma” prosegue indisturbata il suo prezioso lavoro.
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