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Telemedicina veterinaria, una scelta sostenibile per i nostri amici a quattro zampe
La telemedicina veterinaria può essere una risorsa importante, oltre che sostenibile, nell’ottica del benessere dei nostri animali. Vediamo come.
La telemedicina veterinaria è ormai una realtà per i nostri animali da compagnia. A questo proposito è bene precisare che non si tratta di una nuova branca di specializzazione, bensì di un modo differente di erogare una prestazione sanitaria che si avvale di strumenti tecnologici per garantire le comunicazioni e rendere la veterinaria più sostenibile e fruibile, riducendo spostamenti, visite in studio, tempi di attesa e conseguente stress del nostro amico a quattro zampe. Ne parliamo con la dottoressa Cinzia Ciarmatori, medico veterinario con un master dedicato alle nuove tecnologie in medicina, che da alcuni anni si interessa di questa disciplina.
Telemedicina, una scelta sostenibile
La telemedicina è stata studiata in ogni aspetto dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a partire dal 2005. Non si tratta dunque di una “invenzione recente” legata alle necessità del periodo che stiamo vivendo. Per quanto riguarda la sua declinazione in veterinaria già nel 2018, ben prima della contingenza pandemica, la Federazione europea dei veterinari si stava occupando in modo concreto dell’argomento.
Le restrizioni legate alla pandemia hanno senz’altro accelerato un processo che era però già in atto da tempo ed era legato soprattutto alle esigenze e al benessere degli amici a quattro zampe. Con una premessa. La telemedicina non può in alcun caso sostituirsi a una visita veterinaria in presenza. Può però integrarsi molto bene nell’attività clinica perché consente un primo approccio terapeutico, in base al quale indirizzare il paziente, nei tempi e modi ritenuti opportuni, a una specifica struttura di riferimento. Può permettere, inoltre, di individuare un sistema eccellente di controllo dei pet affetti da patologie croniche, con il grande vantaggio di evitare spostamenti ai famigliari e soprattutto agli animali, riducendo lo stress da trasporto e da permanenza negli ambulatori e nelle cliniche.
Infine, la telemedicina veterinaria può essere un’ottima modalità per fare divulgazione, fornire consigli personalizzati sulla gestione domestica di specie non convenzionali, effettuare consulenze nutrizionali per cane, gatto e altre specie, o di medicina integrata in stretta collaborazione con il medico curante.
Anche molti medici veterinari esperti in comportamento stanno cominciando ad integrare questo tipo di approccio terapeutico nella loro pratica clinica nei casi dove ciò è possibile. In generale, comunque, si tratta di un ottimo strumento di prevenzione che consente di anticipare futuri problemi o di intervenire precocemente, intercettando tutte quelle situazioni in cui i sintomi iniziali potrebbero essere ignorati o non adeguatamente considerati. E aiutare anche a rendersi conto che qualcosa non va, sottovalutando patologie o disturbi che potrebbero preludere a situazioni più gravi e interventi terapeutici più complessi.
Quando evitare lo stress diventa importante
Nel corso di malattie croniche e con la necessità di seguire da vicino il piccolo paziente con consigli, aggiustamenti di prescrizioni, informazioni e piccoli grandi problemi, la telemedicina veterinaria può essere preziosa e si trasforma in un modo pratico e sicuro di risparmiare tempo, viaggi, stress legato a spostamenti e attese che potrebbero pregiudicare il recupero totale e il benessere del nostro amico a quattro zampe. Il tutto diventa importante anche nelle convalescenze e nel monitoraggio dopo l’intervento chirurgico.
La telemedicina può essere, inoltre, molto indicata per quelle specie che mal sopportano l’attesa e la vicinanza di altri animali nel chiuso e nell’affollamento di una sala d’attesa. Pensiamo ai piccoli mammiferi come il coniglio o i vari tipi di volatili: tutti esemplari suscettibili, e le conseguenze di uno stress eccessivo in condizioni di salute magari non ottimali possono risultare molto gravi. Le sale d’aspetto delle strutture veterinarie raramente tengono conto delle differenze tra prede e predatori: una cavia peruviana o un canarino possono trovarsi accanto a predatori come cani o gatti, senza possibilità di fuga e questo può sottoporli a uno stato ansioso e a paure immotivate per noi, ma decisamente penose per loro.
Come avviene una visita
Il primo approccio terapeutico è una video-chiamata che non è mai sostituibile a una visita in presenza ovviamente, ma costituisce sempre un atto sanitario a tutti gli effetti. Il medico veterinario interagisce a distanza con il paziente e con i famigliari dell’animale (proprio come accade nella telepediatria, seppur con le dovute differenze!). Il medico da remoto può anche essere assistito da un altro veterinario, presente accanto al paziente e magari necessario per particolari necessità o per la patologia e il disturbo preso in considerazione.
Da un punto di vista pratico, la video-chiamata viene effettuata con l’ausilio di una delle piattaforme che ormai ben conosciamo. La durata e la conduzione dipendono ovviamente dal medico veterinario, che sceglierà di volta in volta in base al caso e all’argomento della consulenza. Al termine dell’incontro viene inviato un resoconto scritto dettagliato.
Un’altra possibilità interessante della telemedicina veterinaria è il teleconsulto che avviene, invece, tra professionisti in assenza del paziente e che consente di collaborare ai casi più complessi con esperti di determinati settori anche se sono geograficamente lontani. Insomma, ancora una volta la tecnologia diventa importante per i nostri amici a quattro zampe e permette un approccio terapeutico valido e sostenibile nell’ottica di una migliore risoluzione di problemi piccoli e grandi della loro vita.
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