Da Roma alla Catalogna, dalla Cina alla California: temperature record un po’ in tutto il mondo, ora tocca al Nord Europa. La Germania pensa alla siesta.
- A Roma registrati 42,9 gradi: il record di sempre.
- Il primato europeo spetta però a Figueres, Catalogna: oltre 45 gradi.
- In Cina e in California invece temperature sopra i 50 gradi.
In primavera, quando le alluvioni si abbattevano senza pietà sull’Italia, devastando in particolare l’Emilia-Romagna dopo mesi di siccità, qualcuno lo chiamava maltempo. Chissà se oggi, sotto temperature da record olimpico, allarmi per la salute dei più fragili e dei lavoratori e consumi di energia alle stelle per i condizionatori, quel qualcuno avrà il coraggio di chiamarlo beltempo. Quella di ieri, 18 luglio, è stata la giornata più calda mai registrata in diversi luoghi d’Italia, con temperature record dalla Sicilia alla Sardegna, passando per Roma, che ha registrato una incredibile massima di 42,9 gradi.
A Catenanuova, in provincia di Enna, si prevedevano fino a 45 gradi: alla fine ne ha fatti 42, ma oggi l’ondata di caldo potrebbe acuirsi ancora. E nella notte, la minima in Italia è scesa sotto i 20 gradi solamente a L’Aquila, una delle città più fredde dell’Appennino, e Viterbo (19 gradi in entrambi i casi), con punte di 29 gradi a Messina.
Temperature record un po’ ovunque
Il sindacato degli infermieri, Nursing Up, segnala che i pronto soccorso italiani, in cui è stato istituito il “codice calore“, sono a rischio congestionamento: a causa dei malori dovuti alle temperature record nelle grandi città fanno registrare fino al 20 per cento in più di accessi ai pronto soccorso: una media che va dalle 120 alle 160 presenze al giorno negli ospedali con maggiore bacino di utenza”.
Non è solo l’Italia ad essere oppressa dall’ormai famoso anticiclone africano Carone: in Catalogna è stata toccata la temperatura record di 45.3, esattamente nella località di Figueres. Fino ad ora, il record storico di caldo era detenuto dalle stazioni manuali di Vimbodí-Riudabella e dall’aeroporto di Sabadell. In entrambi i casi, +45°C erano stati misurati in modo sufficientemente affidabile rispettivamente nell’agosto 1987 e nel luglio 1982. Ma è tutto il pianeta ad avere la febbre, non soltanto il Mediterraneo e non soltanto a causa di Caronte: record stabiliti in singoli luoghi, dopo che a inizio luglio si era segnato invece la temperatura media più alta del pianeta della Terra, pari a oltre 17 gradi.
La Cina ha registrato la sua temperatura record a livello nazionale con 52,2° a Sinbao: si tratta di una stazione meteo relativamente nuova in questa località, dunque non si possono fare troppi paragoni con il passato. Ma comunque, si tratta una dura ondata di caldo opprimente. E dall’altra parte del mondo, i punti caldi della Death Valley, in California sono saliti anche in questo caso sopra i 50: Saratoga Spring, soprattutto ha toccato la temperatura recordo di 53,9. Secondo lo scienziato Scott Duncan “ci sono molte discussioni su quale davvero sia il record mondiale di temperature alte. Ma quello che è certo è che questa è un’altra feroce ondata di caldo che spinge la temperatura al limite del possibile sulla Terra”.
Adesso tocca all’Europa del nord
Per oggi, in Italia sono 23 le città per le quali il ministero della Salute segnala emergenza caldo. Ma adesso l’ondata di caldo arrivata dall’Africa è pronta a spostarsi ancora più a nord, interessando la Germania, la Polonia e gli Stati Baltici, dove sono previste a partire da domani temperature fino a 10 gradi superiori alle medie stagionali. Una novità, ma non assoluta: il ministero della Salute tedesco ha stimato che la scorsa estate 4mila persone in Germania sono morte per il caldo.
Anche per questo, l’associazione federale dei medici del servizio sanitario pubblico (Bvögd), ha proposto di introdurre “la siesta”, ovvero lo stop alle attività lavorative nelle ore più calde. “Dovremmo essere guidati dal modo in cui lavorano i Paesi del Sud: alzarsi presto, lavorare in modo produttivo la mattina e fare la siesta a mezzogiorno è un concetto che dovremmo adottare nei mesi estivi” ha detto allo Spiegel il dottor Johannes Nielssen. La Germania che si trasforma nella Spagna, in fondo, è un altro segnale significativo del clima che cambia.
Questo articolo è stato inizialmente pubblicato col titolo ‘Temperature record in tutto il mondo, ora evitiamo di chiamarlo beltempo’ e poi rettificato nell’attuale versione.
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