La quantità di calore proveniente dal Sole e che viene assorbita dalla Terra è raddoppiata negli ultimi quindici anni. A spiegarlo è uno studio realizzato dalla Nasa e dall’Agenzia americana per l’osservazione oceanica e atmosferica (Noaa). L’analisi, pubblicata sulla rivista scientifica Geophysical Research Letters, sottolinea che mai la differenza tra l’energia proveniente dal Sole e rigettata dal nostro Pianeta, rispetto a quella assorbita, è stata così alta.
Il vapore acqueo impedisce la dispersine del calore proveniente dal Sole
La ragione di tale fenomeno è legata, secondo gli scienziati, alle attività umane e alle “fluttuazioni del sistema climatico”. Il che sta innescando dei circoli viziosi. In particolare, la crescita della temperatura media globale provocata dalle emissioni di gas ad effetto serra, sta a sua volta generando l’evaporazione di un quantitativo sempre maggiore di acqua (presente negli oceani, nei laghi e negli altri bacini idrici esistenti sulla Terra).
Earth’s climate relies on a delicate balance between energy coming in from the Sun — mostly as light — and radiated as heat back into space. As human emissions of greenhouse gases trap more heat within Earth’s atmosphere, that balance is changing. pic.twitter.com/jJcYNFqJgd
Il vapore acqueo si riversa così nell’atmosfera e si trasforma in una sorta di schermo che impedisce all’irraggiamento infrarosso proveniente dal Sole di disperdersi nello spazio. Il tutto, secondo lo studio, sarebbe anche aggravato dal passaggio dell’oceano Pacifico da una “fase fredda” a una “fase calda”, fenomeno naturale e noto con il nome di Pacific decadal oscillation.
Il rischio di un’accelerazione dei cambiamenti climatici
Gli scienziati, per giungere a tali conclusioni, hanno analizzato una serie di dati satellitari e monitorato quelli degli oceani, nel periodo compreso tra il 2005 e il 2019. “Si tratta – ha spiegato Norman Loeb, ricercatore della Nasa – di due metodi indipendenti utili per osservare i cambiamenti nello squilibrio energetico della Terra. Ed essi risultano molto, molto convergenti, mostrando una tendenza netta”.
NASA says the Earth is trapping 2x more heat from the sun than it was 15 years ago, calling it "alarming."
Scientists say 90% of heat that is not bounced back into space enters the ocean — affecting reefs, marine ecosystems and linked to extreme weather events. pic.twitter.com/6uhEuHoaPu
Il fenomeno, come facile immaginare, rischia di provocare un’accelerazione dei cambiamenti climatici. I ghiacci polari e alpini potrebbero fondere più velocemente e il livello dei mari crescere ad un ritmo più sostenuto rispetto a quanto immaginato finora. Si rischia inoltre un processo più rapido di acidificazione degli oceani, con gravi conseguenze per la biodiversità marina. Ma potrebbero anche aggravarsi i fenomeni meteorologici estremi, le ondate di caldo eccezionali e le fasi intense e prolungate di siccità.
Sull’arcipelago di Mayotte, territorio d’oltremare dipendente dal governo francese, per ora si contano 15 morti e centinaia di feriti. I servizi essenziali sono al collasso.
La Cop16 di Cali, in Colombia, è stata sospesa per il mancato raggiungimento del quorum necessario per lo svolgimento della plenaria finale. Tempi supplementari a Roma, nel 2025, sperando che le parti trovino le risorse per tutelare la biodiversità.
Finanza climatica, carbon credit, gender, mitigazione. La Cop29 si è chiusa risultati difficilmente catalogabili in maniera netta come positivi o negativi.