“Le imprese sanno come andare verso investimenti green, ma hanno bisogno di politiche chiare”, spiega Irene Priolo, presidente dell’Emilia-Romagna.
C’è chi ha deciso di dare terra gratis pur di vederla rinascere
L’aumento delle iscrizioni alle facoltà di agraria e il boom di prodotti biologici parlano chiaro: i giovani vogliono tornare a lavorare la terra. Questo è un effetto (forse l’unico) positivo della crisi economica: la disoccupazione si affrontata tornando in campagna. C’è chi si occupa dei terreni di famiglia, chi affitta quelli messi a disposizioni dalle
L’aumento delle iscrizioni alle facoltà di agraria e il boom di prodotti biologici parlano chiaro: i giovani vogliono tornare a lavorare la terra. Questo è un effetto (forse l’unico) positivo della crisi economica: la disoccupazione si affrontata tornando in campagna. C’è chi si occupa dei terreni di famiglia, chi affitta quelli messi a disposizioni dalle cooperative e chi decide di investire i propri risparmi nell’acquisto di terra coltivabile. L’unico vincolo è quello economico. Un limite che non avrà più motivo di esistere grazie all’annuncio, pubblicato sul sito del Consorzio della Quarantina, dalla signora Lia Taddei.
“Io e mio marito abbiamo dei terreni privati a San Desiderio, Calliano, Asti e altri in Toscana in provincia di Grosseto che ci sono stati lasciati dalle nostre famiglie”, inizia la sua lettera la signora Taddei. “Visto che noi svolgiamo lavori totalmente diversi e che alla nostra età è impensabile un progetto di ritorno alla campagna, abbiamo pensato che sarebbe stato interessante cederli gratuitamente, o al massimo con un affitto simbolico di pochi euro all’anno, a dei giovani che abbiano un progetto di agricoltura sostenibile.”
Con l’intenzione di cedere gratuitamente i propri terreni ai giovani desiderosi di intraprendere dei progetti di agricoltura sostenibile, Lia Taddei e suo marito Franco Rabezzana si sono dimostrati sostenitori nelle attività dei ragazzi e attenti all’aspetto ambientale che potrebbe derivare dall’incuria di ampi territori. La tutela della fertilità del territorio, la salvaguardia paesaggistica delle essenze locali e della biodiversità, la lotta contro la cementificazioni delle aree rurali, l’aspetto sociale del lasciare in mano ai giovani la responsabilità del futuro della nostra terra, tutti questi valori sono racchiusi nell’annuncio di Lia Taddei.
In molti hanno inviato le loro proposte tramite la sezione “giovani progetti” del sito Antiche Terre con la speranza di essere chiamati a intraprendere questa esperienza. L’augurio è che non sia un’iniziativa isolata ma che insieme a questa molte altre possano diffondere l’importanza di mantenere sana la terra e di dare una speranza per il futuro ai giovani.
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