L’amministrazione talebana ha reso noto che le vittime delle scosse di terremoto di sabato sarebbero più di 3.000 Più di 2000 i feriti.
Le scosse hanno colpito un’area di 35 chilometri, a nord ovest di Herat.
Sarebbero almeno 1350 gli edifici danneggiati o distrutti, tra cui anche alcuni minareti storici.
Più di 3.000 persone sono rimaste vittime dei terremoti in Afghanistan che si sono succeduti sabato 7 ottobre 2023, nella provincia di Herat. A dare l’annuncio è stata l’amministrazione talebana. Si tratta di uno dei terremoti più letali che abbiano colpito il paese in due decenni.
Magnitudo 6,3 per il terremoto in Afghanistan
Quelli di sabato in Afghanistan sono stati i terremoti con più vittime di quest’anno dopo le scosse di febbraio in Turchia e Siria. Si sono scatenati nell’ovest del paese e hanno interessato un’area a 35 chilometri di distanza a nord-ovest della città di Herat, con una magnitudo di 6,3, secondo i dati dello Us geological survey (Usgs).
Janan Sayeeq, portavoce del Ministero dei disastri (un organo simile alla nostra Protezione civile) ha rivisto al ribasso il numero dei feriti, che rimane comunque di più di 2mila (alla Reuters, Sayeeq ha parlato di 2.445). Prima era stato detto che erano 9.240. Sayeeq ha aggiunto che 1.320 case sono state danneggiate o distrutte. Anche i minareti medievali di Herat hanno subito diversi danni, con crepe visibili e pezzi caduti a terra.
#Afghanistan has just been hit by a devastating earthquake, second one in two months, killing and injuring hundreds of people.
Our thoughts are with the families who have lost their loved ones and homes across the Western region. pic.twitter.com/zi9gsx2dSC
— World Food Programme in Afghanistan (@WFP_Afghanistan) October 8, 2023
Urgono cibo, acqua, medicine e vestiti
Dieci squadre di soccorso sono intervenute nell’area al confine con l’Iran e più di 200 morti sono stati portati in diversi ospedali e basi militari. Purtroppo, tra questi ci sono anche molte donne e bambini. Le foto che circolano sui social, mostrano letti allestiti fuori dagli ospedali per accogliere l’ondata di terremotati.
Ci sono un totale di 202 strutture sanitarie pubbliche nella provincia di Herat, uno dei quali è il principale ospedale regionale dove sono state ricoverate 500 vittime, ha affermato domenica in un rapporto l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). La stragrande maggioranza delle strutture sono centri sanitari di base più piccoli e le sfide logistiche ostacolano le operazioni di soccorso, in particolare nelle aree remote, ha affermato l’Oms.
Intanto, i soccorsi hanno detto di aver bisogno con urgenza di cibo, acqua potabile, medicine, vestiti e tende.
Sistema sanitario paralizzato sotto i talebani
Circondato dalle montagne, l’Afghanistan ha una storia costellata di forti terremoti, molti dei quali avvenuti nell’aspra regione dell’Hindu Kush al confine con il Pakistan.
Il bilancio delle vittime spesso aumenta quando le informazioni arrivano dalle parti più remote di un paese dove decenni di guerra hanno lasciato le infrastrutture nel caos e le operazioni di soccorso e salvataggio sono difficili da organizzare.
Il sistema sanitario afghano, inoltre, che dipende quasi interamente dagli aiuti esteri, ha dovuto affrontare tagli paralizzanti nei due anni trascorsi da quando i talebani hanno preso il potere e gran parte dell’assistenza internazionale, che aveva costituito la spina dorsale dell’economia, è stata bloccata.
Diplomatici e funzionari umanitari affermano che le preoccupazioni per le restrizioni dei talebani sulle donne stanno spingendo i donatori a ritirare il loro sostegno finanziario. Infatti, il governo islamico ha ordinato alla maggior parte delle donne del personale umanitario afghano di non lavorare. E questo si riflette sulla capacità di soccorso dell’Afghanistan in casi come questo.
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