Il violento terremoto verificatosi nel mar Egeo ha causato decine di vittime e ingenti danni in Grecia e Turchia.
Venerdì 30 ottobre un terremoto di magnitudo 7 sulla scala Richter ha interessato le profondità del mar Egeo, a circa 14 chilometri dall’isola greca di Samos. Lì due studenti hanno perso la vita a causa del crollo di un edificio. La situazione più tragica si registra in Turchia, dove i morti sono almeno 24 e i feriti 800. Il sisma ha generato anche un mini tsunami, con onde alte un metro che hanno provocato gravissimi danni all’area costiera di Smirne. I soccorritori sono già riusciti a salvare 70 persone, mentre le ricerche proseguono.
I tremori sono stati avvertiti fino ad Istanbul e Atene, distante circa 300 chilometri dall’epicentro. “Separate da una manciata di miglia, ma da una lunga distanza geopolitica, Turchia e Grecia si sono trovate nuovamente unite da un disastro naturale, come avvenne con la ‘diplomazia dei terremoti’ che nel 1999 avvicinò improvvisamente i due nemici storici”, scrive la redazione dell’agenzia di stampa Ansa. I ministri degli Esteri dei due paesi hanno assicurato di aiutarsi a vicenda.
Dato che l’ipocentro del terremoto è stato individuato a circa dieci chilometri di profondità, nelle prossime settimane potrebbero verificarsi altre scosse intense, motivo per il quale si stanno allestendo i primi centri di accoglienza.
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