Terremoto di magnitudo 5,5 nel mare Adriatico all’altezza delle Marche

Una scossa di terremoto di magnitudo 5.5 si è vericata intorno alle 7 nel mare Adriatico nelle Marche, seguita da altre scosse di assestamento.

Una scossa di terremoto molto forte di magnitudo 5,5 è stata avvertita poco dopo le ore 7:00 in varie zone delle Marche e dell’Emilia-Romagna, seguita poi da altre due scosse più piccole, di magnitudo 3,1 e 3,4. Secondo l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) l’epicentro è stato nel mar Adriatico, all’altezza di Pesaro: l’istituto nazionale di geologia e vulcanologia esclude però la possibilità che al terremoto possano seguire anche piccoli tsunami.

Terremoto nelle Marche, possibili danni a edifici

Nelle Marche dopo il terremoto la gente si è riversata in strada e sono arrivate numerose segnalazioni ai vigili del fuoco di crepe e fessurazioni nelle pareti di abitazioni. In particolare i vigili del fuoco di Ancona segnalano che la clinica privata Villa Igea sta evacuando parzialmente la struttura. Non ci sono però al momento richieste di soccorsi.

Il sisma è stato avvertito distintamente in quasi tutta l’Italia centrosettentrionale. A Bologna e in Romagna la scossa è stata sentita specialmente ai piani alti delle case. Diverse segnalazioni da Bologna, Rimini, Ravenna, Cesena. Il sisma è stato avvertito anche in Umbria e nel Lazio. A Rimini, dove è in corso Ecomondo, la fiera della transizione ecologica, gli ospiti della kermesse sono stati invitati a lasciare gli alberghi in cui alloggiavano.

Treni fermi e scuole chiuse in via precauzionale

Traffico ferroviario sospeso in via precauzionale nei pressi di Ancona, sulla linea adriatica, per sospetti danni ai binari e per svolgere verifiche dopo le forti scosse di terremoto che si sono succedute nelle Marche. In diverse città delle Marche sono state precauzionalmente sospese le lezioni nelle scuole e nelle università. A Fano, Pesaro, Senigallia e Ancona chiuse le scuole di ogni ordine e grado. La sindaca di Ancona Valeria Mancinelli, ha comunicato che “in via precauzionale vengono sospese le lezioni di tutte le scuole della città, di ogni ordine e grado, dai nidi alle superiori”. Anche l’Università resta chiusa.

Almeno 45 repliche con magnitudo superiore a 2.0

Il terremoto registrato questa mattina sulla placca adriatica, a 25 chilometri dalle coste marchigiane, ha avuto una profondità ipocentrale di 8 chilometri, ed è stato seguito da 45 repliche con magnitudo superiore a 2.0 nelle due ore successive. Si ripropone quindi il tema della sicurezza delle popolazioni, che inevitabilmente è legata si alla imprevedibilità temporale del fenomeno, ma che non può prescindere da azioni virtuose che riguardano la pianificazione territoriale e la comunicazione ai cittadini.

Il Segretario del Consiglio Nazionale dei Geologi Domenico Angelone che si sofferma su quanto sia “necessario oggi più che mai predisporre un piano di comunicazione nei confronti della popolazione affinché ogni cittadino conosca nei minimi dettagli i contenuti dei piani di emergenza, gli atteggiamenti da osservare in caso di evento avverso e le misure di autoprotezione da osservare, ma si rende altresì indispensabile una riforma dei piani dei studio già dalle scuole primarie, affinché la “prevenzione civile” possa diventare a pieno titolo materia di insegnamento di concerto con le indicazioni fornite dagli Enti periferici e gli Ordini professionali”.

Una rivoluzione che rientrerebbe a pieno titolo con le misure del PNRR, impiegando anche le nuove tecnologie e la tanto auspicata transizione digitale: “le dotazioni tecnologiche e l’alfabetizzazione digitale oggi, in alcuni casi, può fare la differenza tra la vita e la morte, e la scuola in questo deve recitare un ruolo fondamentale e di primo ordine”

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