Due termini correlati che esprimono concetti leggermente diversi. Abbiamo chiesto aiuto a Vidas per capire.
Testamento biologico: l’importanza di pianificare in anticipo
Redigere un testamento biologico significa fare una scelta libera e volontaria che sancisce il diritto di ciascuno a vivere la propria vita con dignità, anche nella sofferenza.
La conquista di civiltà rappresentata dal testamento biologico è stata possibile grazie all’approvazione della legge 219 del 22 dicembre 2017, che per la prima volta in Italia ha disciplinato la volontà individuale su come essere curati anche quando non si può più guarire, attraverso la stesura delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT).
Purtroppo, però, a sei anni dall’approvazione di questa legge, il testamento biologico – o “biotestamento” – rimane uno strumento poco conosciuto e ancor meno adottato: meno dell’1% degli italiani ha scritto le proprie DAT.
Questo scarso successo si può imputare alla mancanza di una vera campagna di informazione e sensibilizzazione da parte delle istituzioni pubbliche – a partire dal Ministero della Salute – a una generale reticenza, e persino resistenza culturale quando si ha a che fare con il fine vita. Eppure, la possibilità di scegliere per il nostro futuro anche in ambito di salute e cura è un dono.
Ne abbiamo parlato con Kathryn Mannix, medico palliativista ora in pensione, autrice di La Notte Non Fa Paura edito da Corbaccio nel 2017 e attivista per le cure del fine vita.
Testamento biologico, un dono che possiamo fare a noi e agli altri
La dottoressa Mannix ha le idee molto chiare: “Spesso parliamo di ‘vivere’ e di ‘morire’ come se fossero cose separate, ma ‘morire’ è semplicemente l’ultima cosa che faremo. È il modo in cui vivremo la fine della nostra vita. E pianificare in anticipo l’ultima parte della nostra vita è un dono che possiamo farci.”
Nessuno, infatti, può conoscerci meglio di noi stessi. “Vuoi vivere a casa tua fino al tuo ultimo respiro? Dillo alla tua famiglia, scrivilo su un pezzo di carta. Vuoi vivere il più a lungo possibile, anche se vuol dire ricorrere a trattamenti medici invasivi? Oppure preferisci vivere senza disagi e dolore, anche se ciò significa rifiutare trattamenti che allungano la vita? Qualunque sia la risposta a queste domande è bene esprimerla in modo chiaro.”
E soprattutto è importante esprimere le proprie volontà quando ancora siamo in grado di farlo, prima che sia troppo tardi.
“Lavorando nel campo delle cure palliative incontriamo spesso persone che stanno raggiungendo il limite della loro indipendenza,” continua Mannix. “Il loro corpo è stanco, è diventato difficile prendersi cura di loro stessi e a volte la malattia influisce anche sulla loro capacità di pensare. Ecco, questo è il momento della loro vita in cui fare riferimento a conversazioni passate e a documenti scritti in precedenza, per arrivare preparati. Purtroppo, però, molte persone non hanno pianificato in anticipo. Avevano intenzione di farlo ‘prima o poi’, senza però farlo mai.”
Ed è un vero peccato, perché la presenza di una dichiarazione scritta può essere un regalo meraviglioso. Per la dottoressa è “un dono per il nostro sé futuro, perché consente ai nostri familiari, amici e assistenti di conoscere chiaramente, e seguire, i nostri desideri e le nostre priorità. Troppe volte abbiamo visto famiglie unite dividersi sul da farsi.”
Quindi non limitiamoci a desiderare di aver fatto piani in anticipo: scegliamo di farli oggi. Troviamo il modo di superare le nostre reticenze e “regaliamo a noi stessi e alle persone che ci amano la serenità,” conclude Mannix.
Lo sportello biotestamento di VIDAS
Per rispondere a dubbi, domande o perplessità sul testamento biologico, dal 27 novembre 2019 Vidas ha aperto un servizio di consulenza a cura di un medico e di uno psicologo esperto in cure palliative, per aiutare individui e famiglie che vorrebbero scrivere le dichiarazioni anticipate di trattamento ma non sanno come farlo. Sono oltre 390 le persone di tutte le età, dai 19 a 91 anni, che singolarmente o in coppia, hanno ricevuto indicazioni nella redazione delle proprie DAT.
Lo sportello è gratuito e aperto al pubblico. La consulenza si svolge in modalità digitale o in presenza a seconda della preferenza degli utenti. Per fissare un appuntamento si prega di scrivere a [email protected] o chiamare lo 02 725 111.
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