Il disegno di legge è stato approvato in ultima lettura. Ora manca solo la firma del re che rappresenta un pro forma. Stessi diritti anche per le adozioni e l’eredità
La Thailandia sarà il primo Paese del Sudest asiatico a legalizzare il matrimonio per la comunità lgbtqia+. Manca solo la firma del re. E il provvedimento sarà legge. Il 18 giugno infatti il senato tailandese ha approvato in ultima lettura la legge sul matrimonio egualitario, segnando così un momento storico sul fronte dei diritti: era da oltre due decenni che gli attivisti e i politici si battevano per quello che è stato definito un “passo in avanti monumentale”. Finora nessun paese del Sudest asiatico aveva adottato una normativa simile e la Thailandia diventerà così il terzo stato in tutta l’Asia, dopo Nepal e Taiwan, a riconoscere il matrimonio tra le persone dello stesso stesso.
Il disegno di legge ha ottenuto il sostegno di quasi tutti i legislatori della Camera alta: 130 i voti favorevoli su 152, quattro i contrari e 18 gli astenuti. Ora il testo sarà inviato al re Maha Vajiralongkorn per la firma finale, che rappresenta una semplice formalità. La legge entrerà in vigore 120 giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Cosa prevede la nuova legge sui matrimoni lgbtqia+
La nuova normativa sostituisce le parole “uomini”, “donne”, “mariti” e “mogli” con termini neutri, come “coniuge” e “persona”. Le coppie arcobaleno avranno non solo accesso al matrimonio, ma anche gli stessi diritti sul fronte della adozioni, dei permessi all’assistenza sanitaria e all’eredità.
Questi nuovi diritti saranno estesi anche alle persone transgender, le quali però a livello legislativo continueranno a essere identificate in base al sesso assegnato loro alla nascita. Il paese infatti non riconosce ancora il cambio di sesso sui documenti per le persone transgender o non binarie.
“Questa storica legge apre una nuova era per la Thailandia – ha dichiarato a LifeGate Hua Boonyapisomparn, membro del comitato che ha presentato e discusso la proposta di legge al Senato, nonché vice presidente della Foundation of transgender alliance for human rights (ThaiTGA) –. Da decenni il Paese è riconosciuto per la sua tolleranza nei confronti delle persone lgbtqia+, ma la gente del posto la percepiva in maniera diversa, almeno fino ad oggi: adesso, grazie a questa legge sul matrimonio egualitario, il vento è finalmente cambiato verso una maggior uguaglianza. Si è appena aperta la prima porta per i diritti umani delle persone lgbtiqn+, e non dovremmo aspettare altri due decenni per promuovere altre normative, come il riconoscimento del genere per le persone trans, non binarie e intersessuali. Restiamo dunque in attesa e continuiamo a sostenere le comunità lgbtqia+”.
La Thailandia è un paese tollerante
La Thailandia è notoriamente uno dei Paesi più tolleranti nei confronti della comunità lgbtqia+. Ciò non significa che non esistano forme di discriminazione e sfruttamento della prostituzione, purtroppo anche minorile, ma a livello generale il Paese risulta comunque tra i più liberali e accoglienti di tutto il Sudest asiatico.
Secondo un sondaggio condotto nel 2022 dall’Istituto nazionale per lo sviluppo dell’amministrazione (Nida Poll), più del 90 per cento dei thailandesi accetta la presenza di persone appartenenti al cosiddetto “terzo genere” nella propria cerchia di amici, sul luogo di lavoro e all’interno del proprio nucleo familiare. Una tolleranza in larga parte basata sulla cultura buddista della società che promuove il rispetto, la compassione e l’accettazione delle diversità.
Non a caso, si stima che in Thailandia ci sia la più alta percentuale di persone transgender al mondo, che si aggirerebbe intorno alle 500-600mila persone.
I festeggiamenti
Dopo l’approvazione del disegno di legge, a Bangkok è il momento dei festeggiamenti: nel cuore della capitale si terrà infatti una manifestazione con uno spettacolo di drag queen, e il primo ministro Srettha Thavisin ha annunciato che aprirà la sua residenza agli attivisti e ai sostenitori per le celebrazioni dopo il voto.
Diversi negozi e centri commerciali hanno esposto già da alcune settimane le bandiere arcobaleno in occasione del Pride month, il mese dell’orgoglio lgbtqia+ che si celebra ogni anno a giugno. E il Paese si sta preparando per ospitare il World pride 2030, che darà ulteriore impulso al settore del turismo, trainato in parte da molti visitatori della comunità arcobaleno.
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