Allarme per l’anomalia climatica sulla cima della montagna più famosa e venerata del Sol Levante dopo un’estate e un ottobre caldissimi.
Il tifone Hagibis si è abbattuto sul Giappone. Più di 30 i morti
Il tifone Hagibis ha colpito il Giappone sabato 12 ottobre, portando piogge torrenziali e venti fino a 250 kmh. È il più potente degli ultimi sessant’anni.
Aggiornamento 14 ottobre, ore 9:30 – Come previsto, il tifone Hagibis si è abbattuto sabato su Honshu, l’isola più grande dell’arcipelago giapponese, che comprende Tokyo e le prefetture circostanti. I venti hanno raggiunto i 250 chilometri orari e molte aree sono state colpite da precipitazioni torrenziali; su Hakone, popolare località turistica, sono caduti 939,5 millimetri di pioggia in sole 24 ore. In queste ore è in corso la conta dei danni, che appaiono gravissimi. Almeno 31 persone sono morte, 186 sono rimaste ferite e 15 risultano disperse. Nel weekend circa 425mila case sono rimaste al buio e più di 92mila lo erano ancora nella mattinata di lunedì. Circa 110mila persone sono impegnate nelle operazioni di soccorso, tra militari, vigili del fuoco, poliziotti e agenti della guardia costiera.
L’agenzia meteorologica nazionale ha paragonato Hagibis al tifone Ida, che a fine settembre del 1958 aveva provocato esondazioni e ondate di fango, con un bilancio di 888 morti, 381 feriti e 12mila persone rimaste senza casa.
Hagibis is expected to bring violent winds to some areas. A maximum wind speed of 144 kilometers for the Kanto area, and 126 kilometers for the Tohoku region.#Hagibis #Typhoonhttps://t.co/bZpiKm8wIN pic.twitter.com/4VEOzzA9a8
— NHK WORLD News (@NHKWORLD_News) October 12, 2019
Le caratteristiche del tifone Hagibis
Sabato 12 ottobre sul Giappone si è abbattuto il tifone Hagibis, il diciannovesimo e il più potente dall’inizio dell’anno. Originatosi nelle Filippine (dove ha preso il nome, che significa “velocità”), Hagibis ha destato grande preoccupazione tra gli esperti quando, a metà di questa settimana, è passato da tempesta tropicale a categoria 5 nell’arco di appena 18 ore. Come spiega il Washington Post, ciò significa che la velocità massima dei suoi venti è passata da 96 a 240 chilometri orari, cioè il triplo rispetto a quanto basta per parlare di “rapida intensificazione”. Erano più di vent’anni che non si assisteva a un fenomeno del genere, ricorda il quotidiano americano.
Nelle prime ore di venerdì il tifone Hagibis si è leggermente depotenziato, passando alla categoria 4. Secondo l’analisi di 3BMeteo, si indebolirà ancora prima di toccare terra nella zona di Tokyo, portando con sé piogge torrenziali e raffiche di oltre 150 chilometri orari.
Treni e aerei bloccati, eventi sportivi annullati
Rimane alta l’allerta a Tokyo, città da 9 milioni di abitanti in cui peraltro nelle ultime settimane sono atterrati 400mila tifosi per assistere alla Coppa del mondo di rugby. L’organizzazione ha già deciso di cancellare gli incontri Nuova Zelanda-Italia e Inghilterra-Francia, in programma entrambi per sabato, determinando così l’automatica eliminazione dell’Italrugby. Non è ancora chiaro se si giocheranno gli incontri di domenica. Così come non è chiaro cosa succederà con il gran premio di Suzuka di Formula 1: per ora le qualifiche sono state spostate da sabato a domenica mattina alle ore 10 locali (le 3 del mattino in Italia) e dovrebbero essere seguite dalla gara alle 14:10 (le 7:10 italiane).
Nel caos anche i trasporti. Le compagnie aeree Ana, Japan Airlines e Jetstar Japan hanno annunciato la cancellazione di quasi tutti i voli in partenza o in arrivo domani agli aeroporti di Narita e Haneda. Fermi anche gli Shinkansen, i celebri treni superveloci tra Tokyo e Nagoya.
Foto in apertura © Carl Court/Getty Images
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