L’ong Arte Fatto Onlus è stata fondata a Milano nel 2008 con lo scopo di promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso l’arte, il design e l’artigianato. Opera in tutto il mondo a sostegno di artigiani e artigiane per migliorare le loro condizioni di vita tramite corsi di design e attività che potenziano le loro abilità imprenditoriali e
Perché sarebbe bello vivere in una tiny house
Se volete vivere a basso impatto sull’ambiente girando il mondo, forse una tiny house – letteralmente “casa piccola” – è quello che fa per voi.
Quella della casa ecologica su ruote sta diventando una vera moda, sia negli Stati Uniti, sia in Europa, dove sono nate associazioni che raggruppano i viaggiatori e siti, come il Tiny house Europe, che ne spiegano anche i vantaggi legati al business.
Se il concetto è quello della roulotte, non lo è il design. Le piccole case su ruote al loro interno sembrano cottage, appartamenti moderni o dimore in stile giapponese, con ogni tipo di comfort. Generalmente si articolano su due piani (quello superiore è dedicato alla camera da letto) e non hanno nulla da invidiare alle dimore ben ancorate al terreno, con salottini, elettrodomestici di ultima generazione, cucine con penisola e parquet sul pavimento. Sono lunghe da 5,5 metri a 7,5 metri circa e hanno una superficie calpestabile che viaria tra i 15 e i 19,5 metri quadrati circa.
Foto: © Inhabitat
Perfetta per scrittori, grafici, designer e per tutti quelli che svolgono un lavoro intellettuale che non ha bisogno di nient’altro se non della rete, la tiny house consente di girare il mondo a costi abbastanza contenuti: i siti statunitensi e britannici la vendono per circa 60.000 dollari (poco più di 50.000 euro), ma è possibile ridurre ulteriormente i costi (di quasi la metà) se la si costruisce da sé.
Foto: © www.tumbleweedhouses.com
Le associazioni propongono infatti corsi di uno o più giorni per imparare tutto quello che c’è da sapere sulla costruzione delle case mobili, al fine di personalizzarle al massimo. Il fai da te permette infatti anche di scegliere materiali di recupero o di optare per impianti solari temici e fotovoltaici.
Vivendo in una Tiny house, anche i consumi si riducono: il serbatoio dell’acqua non supera, per esempio, i 40 litri al giorno, costringendo chi la abita a non sprecare. E se i fornelli sono a induzione, ci si può anche scordare della bombola del gas.
Foto: © www.tumbleweedhouses.com
Anche l’impatto paesaggistico è molto basso. di nuovo, il paragone con la roulotte è inevitabile: anche se entrambe possono portare il viaggiatore pressoché ovunque, su una spiaggia deserta, in un bosco, in riva a un lago, una delle due sembra un'”intrusa”, l’altra sembra appositamente pensata per essere costruita lì.
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