Uno studio spiega che, già con l’attuale riscaldamento climatico, potremmo superare cinque tipping points, soglie critiche per gli equilibri della Terra.
I tipping points sono delle soglie al di là delle quali non è più possibile tornare indietro. Dei punti di non ritorno. Che l’umanità e gli ecosistemi del nostro Pianeta, a causa dei cambiamenti climatici derivanti dal riscaldamento globale, stanno sempre più sfiorando. Uno studio pubblicato venerdì 9 settembre sulla rivista Science, e curato da un gruppo di ricercatori internazionale, ha elencato sedici di tali soglie. Corrispondenti ad altrettanti sistemi biofisici che regolano il clima della Terra.
Climate tipping points are conditions beyond which changes in a part of the climate system become self-perpetuating.
Secondo l’analisi, superando un riscaldamento climatico di 1,5 gradi centigradi, rispetto ai livelli pre-industriali, il numero di tipping points ai quali ci avvicineremo non farà che aumentare. Ogni decimo di grado in più potrebbe risultare catastrofico. Ma non è questo il dato più drammatico indicato nello studio: ciò che inquieta di più è il fatto che anche con l’attuale livello di riscaldamento globale – siamo già arrivati a 1,1 gradi centigradi – rischiamo di oltrepassare cinque dei sedici punti di non ritorno indicati dai ricercatori.
In particolare, i tipping points ai quali siamo drammaticamente vicini sono: la scomparsa della calotta glaciale in Groenlandia e nell’Antartide occidentale, l’improvvisa fusione del permafrost nelle regioni boreali, l’estinzione dei coralli tropicali e subtropicali e, infine, il blocco del sistema di correnti a rotazione oraria dell’Atlantico settentrionale (noto come circuito nord-atlantico).
Dai coralli alla Groenlandia: i 5 tipping points che stiamo sfiorando
Per tradurre i dati in fatti, il superamento del punto di non ritorno nel processo di fusione della calotta glaciale della Groenlandia significherebbe che esso non sarebbe più arrestabile. Neppure se la temperatura media globale cessasse di aumentare definitivamente. Ad avvallare le tesi degli autori dello studio sono le 200 pubblicazioni scientifiche passate al vaglio, nonché i modelli climatici, le osservazioni e di dati paleo-climatici. Il che ne fa una delle analisi più esaustive mai prodotte della comunità scientifica.
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Exceeding 1.5°C global warming could trigger multiple climate tipping points
Ciò che dovremmo fare, dunque, è far calare in modo drastico e immediato le emissioni di gas ad effetto serra, cercando di non avvicinarci neppure alla soglia degli 1,5 gradi: “Il nostro studio – ha spiegato David Armstrong McKay, dello Stockholm Resilience Centre e dell’università di Exeter – mostra che perfino l’Accordo di Parigi non è sufficiente ad evitare pericolosi cambiamenti climatici”. In ogni caso, il ricercatore precisa che rimanere a 1,5 gradi consentirebbe di minimizzare i rischi, rispetto ad un aumento di 2 gradi.
La traiettoria attuale ci porterebbe a +2,6 gradi centigradi
L’ultima proiezione delle Nazioni Unite, sulla base dei dati attuali e delle promesse di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra da parte dei governi, parlano però di una traiettoria ancor più pericolosa. Di questo passo, infatti, la temperatura media globale crescerà di 2,6 gradi di qui alla fine del secolo.
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