
Per l’attivista dell’associazione Luca Coscioni, dopo la Toscana, serve la mobilitazione popolare per tutte le Regioni, e anche per una legge nazionale.
Nato in Nigeria e giunto in Italia dopo aver conseguito una laurea negli Stati Uniti, Toni Iwobi è stato eletto parlamentare alle elezioni politiche del 4 marzo: è il primo senatore nero nella storia repubblicana.
È nato in Nigeria e ha studiato negli Stati Uniti, è arrivato in Italia più di 40 anni fa con un visto da studente. E dal 4 marzo Tony Chike Iwobi è il primo senatore nero della Repubblica Italiana: nelle elezioni politiche infatti ha conquistato il proprio seggio dopo essersi candidato nella sua Spirano, borgo di meno di 6mila abitanti della provincia di Bergamo. Iwobi siederà a Palazzo Madama nei banchi della Lega, partito al quale è iscritto dal 1993.
Iwobi nasce nel 1955 a Gusau, nel nord della Nigeria, profondamente cattolico, da una famiglia benestante di madrelingua inglese. Cresce con dieci fratelli e a 21 anni lascia definitivamente il paese natale per proseguire gli studi negli Stati Uniti, dove si laurea in informatica. Poi sceglie l’Italia, per la precisione Perugia, sempre da studente. Dopo pochi mesi il salto in Lombardia. Parte dal basso, nonostante il titolo di studio cui poi affiancherà anche una laurea in scienze dell’informazione e due diplomi, uno in economia aziendale a Manchester e uno in analisi contabile a Treviglio: inizia a lavorare come stalliere, muratore, idraulico e netturbino. Sarà proprio l’Amsa, l’azienda milanese che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani, gli offre la prima occasione, assumendolo come impiegato. Poi passa all’azienda informatica svizzera Dynamic Communications, e nel 2001 si mette in proprio diventando titolare della Data Communication che si occupa di servizi informatici, tra cui la progettazione di software gestionali, la gestione di reti locali e sistemi di sicurezza.
Proprio di sicurezza si è occupato in questi ultimi anni Toni Iwobi in politica: dal 2014 infatti Matteo Salvini lo ha nominato responsabile federale del dipartimento immigrazione e sicurezza della Lega. Prima di allora era stato consigliere nel suo comune, Spirano, e dal 2010 al 2014 anche assessore per i Servizi sociali e presidente della commissione cultura: la promozione del dialetto bergamasco era stata tra le sue priorità. Lo scorso anno Iwobi aveva fallito, di poco, l’elezione al Consiglio regionale della Lombardia. In Lombardia, il neo-senatore ha costruito anche la propria famiglia: è sposato con Lucia, hanno due figli. “Fu un colpo di fulmine – racconta lei a Repubblica – anche se appena arrivato tutti lo guardavano con diffidenza”. Sull’immigrazione, il tema di cui si è occupato negli ultimi anni, la sua posizione è nota: “La sinistra vuole farci credere che l’accoglienza è solo solidarietà ma noi diciamo no. In realtà è in gran parte gestita dalla criminalità. Tutta l’Africa in Italia non ci sta. Quindi noi lo diciamo: aiutiamoli a casa loro”, ha detto nel corso di un comizio. Iwobi li “aiuta a casa loro” anche tramite l’associazione da lui fondata, Pax Mondo, che si occupa di formazione in loco.
Tony Iwobi è il primo senatore nero della Repubblica, ma nell’altro ramo del Parlamento, la Camera dei deputati, è stato preceduto da Cécile Kyenge, originaria della Repubblica Democratica del Congo ed eletta come deputata con il Partito democratico nel 2013 e poco dopo nominata anche ministero dell’Integrazione nel governo guidato da Enrico Letta, fino al 2014. Oggi Kyenge, che nel corso del suo mandato aveva fatto della legge sullo ius soli la propria battaglia principale, siede al Parlamento europeo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Per l’attivista dell’associazione Luca Coscioni, dopo la Toscana, serve la mobilitazione popolare per tutte le Regioni, e anche per una legge nazionale.
Ostana, sulle pendici del Monviso, nel secolo scorso aveva perso quasi tutti i suoi abitanti. Ora è tornata a essere una comunità viva.
La Cassazione mette la parola la fine alla vicenda: smontate tutte le accuse più gravi per l’ex sindaco. Rimane solo una pena sospesa per abuso d’ufficio.
In attesa che intervenga il legislatore nazionale, ecco la prima iniziativa regionale per rispondere al vulnus sul sucidio medicalmente assistito.
La maggioranza ha respinto gli emendamenti al dl Giustizia che prevedevano più controlli sul loro funzionamento e provvedimenti per chi li manomette.
Un ricordo di Mauro Morandi, che è stato custode per oltre trenta anni dell’isola di Budelli, conducendo un’esistenza solitaria, in un piccolo fazzoletto di sabbia rosa nel Mediterraneo.
La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile il quesito che chiede di dimezzare a 5 anni il tempo di attesa per i cittadini stranieri extracomunitari.
Per il rapporto sullo stato dei diritti in Italia, l’odio verso la comunità lgbtqia+ si sta aggravando: oltre i numeri, una testimonianza diretta.
Dopo 20 giorni di prigionia nel carcere di Evin, in Iran, la giornalista Cecilia Sala è stata liberata e nel pomeriggio dell’8 gennaio è atterrata a Roma.