Dopo un mese di razionamenti, sono stati completati i lavori per la condotta provvisoria che porterà l’acqua dal fiume alla diga di Camastra, ma c’è preoccupazione per i livelli di inquinamento.
Di quanto andranno sott’acqua le città del mondo entro il 2150, lo dice il nuovo tool della Nasa
Grazie a un nuovo tool della Nasa messo a punto con l’Ipcc, si potrà vedere di quanto si innalzerà il livello del mare nei prossimi decenni.
Nel 2150, le coste del mondo come le conosciamo non esisteranno più. Alcune delle mete balneari e delle città d’arte più iconiche, come la nostra Venezia, ma anche come Genova o Napoli, saranno sommerse dal mare a causa dei cambiamenti climatici che stanno accelerando la fusione dei ghiacciai artici. Di quanto andranno sott’acqua esattamente lo rivela con chiarezza un nuovo tool della Nasa, uno strumento online rilasciato lo scorso 9 agosto, messo a punto incrociando i dati raccolti dell’Agenzia spaziale statunitense, e dall’Ipcc, il gruppo intergovernativo di scienziati che studia il cambiamento climatico e il cui sesto rapporto, per nulla incoraggiante, è stato pubblicato da poco.
Innalzamento dei mari al 2150: sembra un gioco, ma non è
Il Sea level projection tool, questo il nome dello strumento, è navigabile sul sito della Nasa a questo link . Si tratta di una vera e propria mappa interattiva, facilissima da utilizzare e per questo estremamente divulgativa, che permette a tutti, per la prima volta, di conoscere la previsione di innalzamento del livello del mare dal 2020 al 2150, semplicemente impostando il decennio di riferimento e lo scenario tra quelli previsti dal report Ipcc.
“Stiamo fornendo alla comunità uno strumento che ci aiuta a diffondere le ultime conoscenze sul clima prodotte dagli scienziati dell’IPCC e della NASA in un modo accessibile e di facile utilizzo, pur mantenendo rigore scientifico”, ha affermato Nadya Vinogradova Shiffer, scienziata del programma, manager della Nasa, e responsabile del team scientifico che studia l’innalzamento del livello del mare.
Nel 2150, nella migliore delle ipotesi, con un aumento della temperatura pari a 1,5°C e uno scenario socioeconomico sostenibile, città costiere come Venezia e Cagliari andranno sott’acqua di “soli” 60 centimetri, mentre nella peggiore di quasi 1,30 metri.
Ma già prendendo come riferimento lo scenario “di mezzo”, con un aumento di temperature medie globali superiore ai 2 gradi e una situazione socioeconomica di diseguaglianze e consumo eccessivo delle risorse, la proiezione Nasa-Ipcc non lascia spazio a dubbi: le città costiere del Mediterraneo andranno sott’acqua di almeno un metro, e spariranno anche paradisi turistici d’oltreoceano come Acapulco, in Messico, sotto di quasi due metri, le Hawaii di 1,5, le Maldive di oltre 1,30 metri.
Sea level projection tool della Nasa, uno strumento di consapevolezza
Obiettivi principali di questo strumento sono da un lato l’avanzamento della ricerca scientifica, grazie alla condivisione dei dati, e dall’altro la diffusione della consapevolezza di ciò che sta accadendo sul Pianeta. “Queste informazioni sono fondamentali per aumentare la resilienza climatica delle nazioni con grandi popolazioni costiere, infrastrutture ed economie che saranno influenzate dall’innalzamento del livello del mare”, ha continuato Vinogradova Shiffer.
Anche nella migliore delle ipotesi, infatti, le coste mondiali saranno completamente ridisegnate da qui a pochi decenni, e l’innalzamento del livello del mare metterà a rischio le persone, in molti casi il patrimonio ambientale e culturale, e ovviamente anche l’economia, dato che molte delle mete cancellate dalla cartina vivono di turismo.
Correre ai ripari e applicare al più presto misure di adattamento è d’obbligo.
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