Al mare ne trovava talmente tanta da decidere di farne un museo, degli orrori. L’idea di una guida naturalistica. Lo scopo? Riflettere sulle nostre colpe.
Tor des Géants, ambiente e sostenibilità corrono insieme nell’endurance trail più duro al mondo
EcoLoTor ha l’obiettivo di fare dell’endurance trail più duro del mondo anche il più sostenibile, mettendo l’ambiente al centro della gara. E così ha raggiunto il traguardo dell’86 per cento di raccolta differenziata.
Prestazioni straordinarie, non solo sportive, ma anche dal punto di vista ambientale. Le performance del Tor des Géants 2017, l’endurance trail più duro al mondo che percorre i sentieri delle alte vie della Valle d’Aosta, sono state di altissimo livello, con una “gara di sostenibilità” partita fin dalla fase progettuale e conclusasi con eccellenti risultati in termini di raccolta differenziata ed energia rinnovabile.
Tutto questo grazie a EcoLoTor, il progetto che ha l’obiettivo di rendere il trail più duro al mondo anche il più sostenibile, promosso da VdA Trailers e la cooperativa Erica e patrocinato dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, oltre che dall’assessorato alle Attività produttive, Energia, Politiche del territorio e Ambiente della regione Valle d’Aosta.
Il giro dei giganti e l’economia circolare
Per raggiungere questo importante traguardo sono state individuate quattro aree di intervento: la prevenzione e gestione dei rifiuti, la lotta al littering, l’utilizzo di materiali sostenibili e il ricorso alle energie rinnovabili. Nelle basi vita si è raggiunto l’86 per cento di raccolta differenziata, per un totale di 1.744,41 chili di rifiuti raccolti. Il miglior risultato si è registrato alla base di Gressoney, dove si è oltrepassato il 95 per cento di materiali avviati al riciclo grazie alla raccolta differenziata.
Sono tanti i protagonisti di questo successo. Innanzitutto gli atleti, che oltre alla resistenza psicofisica hanno dimostrato di avere anche senso civico e responsabilità, evitando di gettare a terra rifiuti e rispettando la natura della montagna. C’erano poi i volontari, altrettanto inossidabili e attenti all’ambiente, che hanno presidiato le basi vita, aiutando a conferire correttamente i rifiuti e occupandosi di monitorare le diverse raccolte da avviare al riciclo. Infine, questa storia di sport e ambiente non sarebbe stata possibile senza i partner del progetto EcoLoTor.
Raccolta differenziata e lotta al littering
Merita un discorso a parte il Tot Dret, la competizione satellite del Tor des Géants, che ha visto la sperimentazione di un progetto ad alta innovazione per la lotta agli abbandoni, il cosiddetto littering. È stato elaborato un sistema unico al mondo per la tracciabilità delle scorte alimentari, affiancato dalla presenza di eco-commissari, denominati waste busters (gli “acchiappa-rifiuti”), con funzione di eco-scopa per il recupero di eventuali materiali abbandonati e di pulizia dei sentieri da rifiuti eventualmente gettati da tifosi o escursionisti presenti sul percorso.
Presentata da @errecavallo in conferenza stampa la maglia con cui correrà il #TOR17 come eco-ambasciatore del progetto ambientale #EcoLoTor pic.twitter.com/SjEsaxYfom
— ERICA soc coop (@ERICA_coop) 9 settembre 2017
“Per la prima volta al mondo è stato possibile monitorare i rifiuti prodotti dagli atleti partecipanti ad una gara sportiva”, spiega Roberto Cavallo, amministratore delegato della cooperativa Erica, che ha preso parte al Tor des Géants 2017 in qualità di eco-runner e testimonial ambientale insieme al suo preparatore Roberto Menicucci.
“L’averlo fatto nell’ambito di uno degli endurance trail più impegnativi, tra le montagne più alte d’Europa, ci aiuta a riflettere sull’importanza di combattere il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti. Io stesso, nelle prime due tappe del Tor, ovvero nei primi 100 km di gara, ho raccolto più di un chilo di rifiuti di cui oltre l’80 per cento abbandonati da atleti transitati prima di me. Occorre considerare che una parte di questi rifiuti sono mangiati dagli animali selvatici o di allevamento, attratti dai colori (in particolare giallo e viola) simili alla flora spontanea, contaminando direttamente il latte e i suoi derivati; un’altra parte finisce nei torrenti e di qui ai nostri rubinetti; un’altra parte ancora si accumula nei mari e negli oceani distruggendo il fitoplancton che ci dà la metà dell’ossigeno che respiriamo. Se tutte le gare sportive adottassero un sistema come quello sperimentato al Tot Dret, ci sarebbe un drastico taglio all’abbandono dei rifiuti in luoghi vulnerabili”.
Prevenzione dei rifiuti ed energia del sole
EcoLoTor ha considerato gli aspetti ambientali a 360 gradi, partendo da un’accurata analisi delle forniture, finalizzata a ridurre alla fonte la produzione complessiva di rifiuti. Gli approvvigionamenti sono stati pertanto selezionati valutando una minor presenza di imballaggio per quantità di materiale e la riciclabilità degli scarti, nonché la presenza di materiali durevoli, certificati e biodegradabili. Inoltre, i roadbook con altimetria utilizzati da atleti e accompagnatori nel corso della gara sono stati realizzati in stone paper, un supporto non cartaceo realizzato con un materiale innovativo antistrappo e impermeabile derivante dagli scarti di lavorazione delle rocce calcaree.
L’energia è stata poi garantita attraverso l’utilizzo della tecnologia fotovoltaica a Courmayeur, in alcuni bivacchi (al posto dei generatori tradizionali) e nelle basi vita, dove gli atleti hanno potuto ricaricare gps, smartphone e torce frontali in appositi punti-ricarica “green”, installati dall’azienda bresciana Sial. In occasione del Tor, l’assessorato Territorio e Ambiente della regione autonoma Valle d’Aosta ha anche inaugurato a Gressoney-Saint-Jean e Courmayeur due colonnine di ricarica per veicoli elettrici.
“Abbiamo sostenuto il progetto ambientale EcoLoTor convinti che solo garantendo la sostenibilità ambientale sotto tutti gli aspetti, dalla gestione dei rifiuti alla produzione di energia e alla mobilità, è stato e sarà possibile coniugare i numeri impressionanti delle manifestazioni sportive come il Tor des Géants e il Tot Dret con la tutela della bellezza del nostro fragile territorio“, ha dichiarato l’assessore Fabrizio Roscio. “Il mio ringraziamento va a coloro che hanno permesso di raggiungere questi obiettivi. Grazie e arrivederci al Tor 2018”.
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