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Torino città del gusto, il turismo dopo Terra Madre Salone del Gusto
Con tra le 750mila e il milione di presenze stimate in città tra il 22 e il 26 settembre, in occasione di Terra Madre Salone del Gusto 2016, e una spesa media di 38 euro negli esercizi cittadini, Torino traccia un bilancio più che positivo (tra i 28 e i 38 milioni di euro di
Con tra le 750mila e il milione di presenze stimate in città tra il 22 e il 26 settembre, in occasione di Terra Madre Salone del Gusto 2016, e una spesa media di 38 euro negli esercizi cittadini, Torino traccia un bilancio più che positivo (tra i 28 e i 38 milioni di euro di giro d’affari) del grande evento di Slow Food e pensa sempre di più a proporsi come meta di turismo enogastronomico.
Questo l’obiettivo di Marcella Gaspardone, manager di Turismo Torino e Provincia, insieme a quello di aumentare il numero medio di pernottamenti in città e nei dintorni.
Il vostro obiettivo è far diventare Torino città del gusto, oltre che della cultura. Terra Madre Salone del Gusto può essere un punto di partenza?
Questo evento è ormai così conosciuto in tutto il mondo che ci dà l’opportunità di “cavalcarlo” un po’. Abbiniamo sempre alle nostre proposte turistiche qualche iniziativa legata alle degustazioni enogastronomiche, pensiamo che possiamo spingerci ancora di più in questa direzione. Perché a livello regionale finora sono state le Langhe il territorio associato all’enogastronomia, mentre Torino lo è per la cultura. Va bene così, ma Torino può essere non solo una meta per il turismo culturale, ma anche di quello enogastronomico. Ecco perché vogliamo aumentare questo genere di iniziative.
Quali sono le proposte di degustazione che stanno avendo più successo a Torino?
Sta andando molto bene la Merenda Reale, che vuol far conoscere la pasticceria piemontese in alcuni caffè storici del centro città o nelle caffetterie di alcune residenze reali del Piemonte. Un altro canale può essere l’aperitivo, grazie alla riscoperta della tradizione torinese del vermouth.
Abbiamo inoltre sensibilizzato i ristoratori a ritornare alla cucina tipica piemontese creando una selezione di ristoranti che la propongono, ad uso dei turisti italiani e stranieri, la cui prima richiesta in termini di enogastronomia è proprio quella di poter conoscere e degustare le specialità della tradizione. Tutto questo abbiamo cercato di legarlo alle residenze reali e storiche, abbinando così gusto e cultura con percorsi ad hoc.
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