L’attivista ugandese Patience Nabukalu è stata a Torino per il meeting europeo dei Fridays for future: “Il nord del mondo ci ascolti, perché dipende da noi”.
A Torino arriva il Climate social camp: attesi migliaia di Fridays for future
Dal 25 al 29 luglio a Torino c’è il Climate social camp, il meeting internazionale dei Fridays for future. Attesa anche Greta Thunberg.
- Dal 25 al 29 luglio 2022 Torino ospita l’evento internazionale dei Fridays for future.
- L’incontro europeo verrà affiancato da un campeggio per il clima dal nome Climate social camp.
Era il 20 agosto 2018 quando Greta Thunberg, all’epoca sedicenne, si sedette davanti al parlamento svedese con in mano un cartello con scritto Skolstrejk for klimatet, “sciopero scolastico per il clima”. Un appuntamento che avrebbe ripetuto ogni venerdì. Quel gesto rivoluzionario avrebbe ispirato migliaia di persone in tutto il mondo, soprattutto appartenenti alla generazione di studenti, il cui futuro era (ed è ancora) a rischio.
Il movimento ispirato dalle azioni di Greta ha preso il nome di Fridays for future, oggi presente in cento paesi, dagli Stati Uniti all’Australia, passando per molti stati africani, sudamericani e asiatici, oltre ovviamente alla maggior parte degli stati europei, tra cui l’Italia.
Climate social camp dal 25 al 29 luglio
L’intenzione di Fff è sempre stata quella di organizzare ogni anno un incontro internazionale. Dopo il primo che si è svolto a Losanna nel 2019, l’anno successivo i Fff avrebbero dovuto incontrarsi a Torino ma la pandemia ha fatto saltare i piani. Il 2022 è finalmente l’anno giusto: dal 25 al 29 luglio 2022, il capoluogo piemontese ospiterà migliaia di giovani attivisti del clima.
L’incontro internazionale verrà affiancato da un campeggio per il clima dal nome Climate social camp, pensato per coinvolgere la popolazione intera in incontri, dibattiti, conferenze e concerti, portando la crisi climatica in cima alla lista delle priorità.
Conferenze, laboratori e proiezioni sul clima
Il programma degli eventi è diviso in due parti: al campus Luigi Einaudi si terranno le sessioni di discussione del meeting europeo di Fridays for future, mentre al Parco Colletta si terranno conferenze, laboratori e proiezioni su temi collegati alla crisi climatica.
Gli attivisti discuteranno insieme al pubblico di come riuscire ad accelerare il cambiamento a arrestare la crisi climatica nel poco tempo che ci rimane, di come dar voce agli attivisti del sud del mondo e di come organizzarsi per fermare le multinazionali dei combustibili fossili.
Spazio anche al tema della giustizia ambientale, declinata in diversi workshop per comprendere le sfaccettature del riscaldamento globale e dei suoi effetti. Si parlerà di grandi opere quali l’oleodotto Eacop in Africa, la difesa delle comunità indigene in Messico e Indonesia, e poi ansia e migrazioni climatiche.
Sabato 30 luglio alle ore 18:30 al terzo piano di Green Pea, il primo green retail park d’Italia, si parlerà di Giustizia climatica: un viaggio tra crisi energetica e femminismo con Patience Nabukalu e Giorgio Brizio, attivisti di Fridays for future, e Giorgia Pagliuca, ecogastronoma e attivista.
Torino scelta perché detiene il record di inquinamento atmosferico
A chi si chiede perché la scelta di ospitare il meeting internazionale di Fff e il Climate social camp sia ricaduta su Torino, la risposta degli organizzatori è semplice e preoccupante allo stesso tempo: “Torino detiene il triste primato di città con l’inquinamento atmosferico più alto d’Europa. Si stima che ogni anno muoiano 900 persone (più di 1 su 1000) per patologie legate all’inalazione costante di polveri sottili e ossido di azoto”. Insomma, “ci ritroviamo proprio qui, in uno dei tanti luoghi che stanno vedendo le conseguenze della crisi climatica”.
Il programma completo – pubblicato sul sito del Climate social camp – è arricchito dalla presenza di ospiti internazionali, tra cui Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, Luciana Castellina, presidente di Arci e fondatrice de Il Manifesto, Riccardo Luna, direttore di Green&Blue e altri ancora.
È stata annunciata anche la presenza di Greta Thunberg. Chissà se colei che ha dato la spinta a questo movimento dal basso verrà a salutare gli attivisti sotto la Mole? Quel che è certo è che, con o senza Greta, la sua generazione non starà con le mani in mano.
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