Finora sono morte almeno sette persone. Le forze di polizia stanno investigando per capire se gli incendi siano dolosi e hanno arrestato sette persone.
Se anche il tornado è dopato
Un tornado senza precedenti si è abbattuto sullo stato americano dell’Oklahoma. Benché fenomeni simili non siano infrequenti ci si chiede se i cambiamenti climatici non abbiano influito sulla potenza dell’evento atmosferico.
Un tornado, una tromba d’aria con una forza e una dimensione
senza precedenti ha colpito lo stato americano dell’Oklahoma
radendo al suolo centinaia di edifici e abitazioni e causando un
numero imprecisato di morti e feriti.
Guarda le foto dell’area colpita dal tornado su
Pinterest
Le vittime accertate sarebbero 24, di cui 9 bambini. I dati
precedenti sono stati definiti errati da Amy Elliot, capo
dell’Ufficio dei medici legali dell’Oklahoma, che si è
scusata (inizialmente si era parlato di 51 vittime a cui si
sarebbero dovute aggiungere altre 40 persone). Oltre ad aver
cancellato interi quartieri, la tromba d’aria ha colpito anche due
scuole.
Il tornado ha colpito soprattutto l’area di Moore, a sud di
Oklahoma City e ha raggiunto un diametro superiore a 3 chilometri.
Per il National
Weather Service (il servizio meteorologico degli Stati Uniti),
il tornado ha raggiunto il grado EF4 (devastante) sulla
scala Enhanced Fujita che va da EF0 (debole) a EF5
(incredibile). Secondo il ricercatore dell’Istituto di
biometeorologia del Cnr, Massimiliano Pasqui, intervistato
dall’Ansa, la tromba d’aria avrebbe addirittura raggiunto il valore
massimo: “In genere questi fenomeni hanno una durata di pochi
minuti, mentre questa volta è durato 40 minuti,
un’enormità”.
Fenomeni di questo tipo, in questo periodo non sono
un’anomalia, tanto che l’area colpita viene comunemente
definita Tornado Alley (vicolo del tornado) e
comprende le pianure centrali degli Stati Uniti, dal fiume Ohio al
Mississippi.
Come accadde per l’uragano
Sandy, però, c’è da chiedersi se il riscaldamento
globale non abbia influito sulla potenza dell’evento atmosferico.
Eric
Pooley, vicepresidente dell’Environmental Defense Fund, fece un’analogia
sportiva sulla straordinaria potenza con cui l’uragano ha colpito
la costa orientale degli Stati Uniti il 22 ottobre 2012: “Non
possiamo affermare che ogni singolo fuoricampo di Barry
Bonds* sia stato realizzato per
via degli steroidi, ma sicuramente lo hanno aiutato a realizzarne
di più e a colpire più forte”.
Agli scienziati stabilire se il parallelo sportivo può
valere anche per questo nuovo record.
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