In Piemonte, a pochi chilometri dal confine francese, la Valle Maira offre tutto ciò che chi ama l’autenticità dei territori montani cerca.
6 luoghi da visitare tra Firenze e Siena. Tradizioni, sapori e bellezze della Toscana
In viaggio a caccia di autentica bellezza nelle terre tra Firenze e Siena: un tour tra natura, arte, tradizioni e buon vivere nella Toscana più autentica.
È la regione italiana che vanta sette siti Unesco ed è da sempre universalmente nota e visitata per le immense meraviglie artistiche, architettoniche e naturali: la Toscana è una terra che continua a stupire e tra le sue città e i suoi borghi c’è ancora molto da scoprire. Firenze e Siena sono le tappe iniziale e finale di un trekking dove poter esplorare luoghi ancora poco noti ma ricchi di storia e bellezza. Qui ve ne suggeriamo sei, i più immancabili.
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6 luoghi da visitare tra Firenze e Siena
Vi invitiamo a caccia di autentica bellezza: concedetevi il lusso di vivere a pieno questa terra attraverso tradizioni, sapori e luoghi che ne custodiscono la vera essenza. E fatelo secondo natura, con i suoi ritmi e il rispetto che merita. Le tappe che vi proponiamo sono, per motivi diversi, eccellenze, dei regali da fare a se stessi. Per chi ama la natura, le tradizioni, l’architettura, il buon vino, il benessere, le due ruote.
Firenze – Fiesole
Di Firenze – la prima tappa di un trekking di sei giorni proposto all’interno del progetto LifeGate Experience – si è forse già detto quasi tutto ed è quindi un buon consiglio quello di esplorare con più attenzione una cittadina che si trova a pochi chilometri dal più noto capoluogo e riserva non poche sorprese: Fiesole.
Si può raggiungere anche in bicicletta – circa 20 chilometri per tre ore di pedalata – e arrivati alla meta godersi il panorama stupendo garantito dalla posizione in cui si trova il paese. In molti infatti vi si recano proprio per vedere Firenze dall’alto ma si stupiscono poi di quanto sia interessante Fiesole. Tra i luoghi da vedere ci sono sicuramente le importanti testimonianze sia etrusche sia romane presso la vasta area archeologica, in particolare il Teatro romano perfettamente conservato dove si svolge ancora una stagione teatrale. Poco più avanti c’è anche il Museo Bandini dove è conservata un’importante collezione di ceramiche dei Della Robbia.
Bravìo delle botti – Montepulciano
Tra gli eventi da non perdere assolutamente, in una cittadina splendida a poca distanza da Siena, c’è sicuramente il Bravìo delle botti a Montepulciano: si tratta della rievocazione storica di una sfida tra le otto contrade cittadine – Cagnano, Collazzi, Le Coste, Gracciano, Poggiolo, San Donato, Talosa e Voltaia – che in passato gareggiavano con i cavalli e oggi con le botti. Si svolge l’ultima domenica di agosto e vi partecipano due atleti per ciascuna contrada detti “spingitori” che fanno rotolare le botti dal peso di circa 80 chili ciascuna lungo il percorso in salita di circa 1.800 metri che si snoda tra le suggestive vie del centro storico della città poliziana fino all’arrivo situato sul sagrato del Duomo in piazza Grande. “Bravìo” che deriva dal volgare “bravium”, è il premio assegnato alla contrada vincitrice, consistente in un panno con dipinta l’immagine iconografica del patrono di Montepulciano, San Giovanni Decollato, in onore del quale si disputa ogni anno la manifestazione.
La cittadina è in festa per una settimana e l’esperienza più toscana che potete fare è quella di partecipare alle cene organizzate dalle varie contrade nei vicoli del borgo: sono aperte a tutti e si mangia insieme ai contradaioli respirando la vera atmosfera e lo spirito del Bravìo. Il cibo è ottimo, così come la compagnia e i prezzi più che modici. Il consiglio è quello di provare tutte le otto contrade.
Abbazia di San Galgano – Chiusdino
Non distante da Siena è l’abbazia di San Galgano, nel comune di Chiusdino, immersa in una ricca campagna. Qui sono due i siti da visitare: l’eremo chiamato Rotonda di Montesiepi e la grande abbazia cistercense di cui ora rimangono solo le mura. L’impatto è a prima vista davvero forte: l’abbazia si presenta senza tetto e sembra di essere in un paesaggio celtico o nordico. La maestosità di ciò che rimane, percorrendo quelle che una volta dovevano essere le navate, è incredibile: ci si sente piccoli al cospetto di queste alte mura e si può immaginare quali fossero le atmosfere ai tempi della sua consacrazione nel 1288. In molti arrivano qui perché all’interno della Rotonda – la vicina piccola cappella di forma circolare – si custodisce una delle reliquie più affascinanti e misteriose dell’intera regione: la spada nella roccia di San Galgano. Al centro della cappella, dal pavimento sporge una roccia al cui interno è incastonata una spada cruciforme che dalle analisi risulta forgiata all’incirca nel 1170.
Dopo aver visto questo luogo non è difficile capire perché sia stato scelto in passato per ambientare alcuni film, tra cui i famosi Nostalghia di Andrej Tarkovskij (1983) e Il paziente inglese di Anthony Minghella (1996).
L’ingresso al complesso è aperto tutti i giorni, dalle 9 alle 18, luglio e agosto fino alle 20; il biglietto costa 3,50 euro. Da andarci al tramonto o all’alba.
Cantina Antinori – San Casciano Val di Pesa
In queste terre non si può non fare una tappa in una cantina: siamo infatti nella regione che è universalmente nota per il buon vivo, soprattutto per il Chianti, tanto che gli stranieri – inglesi e americani soprattutto – l’hanno ribattezzata Chiantishire.
Qui sono diffusissime le aziende vitivinicole e molte di loro hanno affidato la costruzione o la riqualificazione della propria cantina a grandi studi d’architettura. Una delle più note è la Cantina Antinori nata sia per ragioni produttive sia per dare la possibilità a un vasto pubblico di eno-appassionati di entrare in contatto diretto con la filosofia produttiva di questa famiglia, offrendo la possibilità di vedere come nasce un vino, dalla vigna alla bottiglia, passando attraverso i percorsi di vinificazione e di affinamento. È un’opera di architettura innovativa incentrata sul legame profondo e radicato con la terra, con un basso impatto ambientale e ad alto risparmio energetico. Realizzata in sette anni dallo studio Archea associati con l’ingegnerizzazione di Hydea, ha una struttura che la rende unica: è infatti quasi invisibile dall’esterno se non per due lunghe “fenditure” orizzontali che attraversano la collina e ha come segno distintivo la scenografica scala elicoidale che collega i tre piani dell’edificio.
La cantina è un’attrazione turistica e si possono prenotare diverse formule di visite guidate con un costa che parte da 30 euro.
Bagno Vignoni
Sembra un posto immaginario descritto in un libro di fiabe, invece esiste davvero: Bagno Vignoni è un paesino minuscolo, un borgo che non arriva nemmeno a 50 abitanti ma ha una caratteristica che lo ha reso famoso e per cui molti turisti lo visitano, la sua piazza centrale. Qui si trova infatti una vasca rettangolare di origine cinquecentesca che contiene una sorgente d’acqua termale calda e fumante che esce dalla falda sotterranea di origini vulcaniche. È conosciuta per questo come piazza delle sorgenti e lungo i suoi quattro lati si sviluppa praticamente quasi tutto il borgo che è costituito da palazzi rinascimentali.
Chi ama il relax tra le acque calde viene a Bagno Vignoni per le sue terme libere dove in realtà la balneazione sarebbe vietata ma visto che nessun cartello lo ricorda in molti vi accedono comunque ignorando la ringhiera che delimita i percorsi. Particolarmente scenografica è la parte bassa del Parco dei mulini: l’acqua è turchese per via del calcare depositato sul fondo e c’é anche una cascatella e diversi rivoli. Per le terme vere, ufficiali, trovate tutte le informazioni e i costi qui.
Siena in bicicletta
Per conoscere al meglio una città come Siena, la tappa finale del cammino che LifeGate organizza in collaborazione con tour operator specializzati in turismo responsabile, il nostro consiglio è di salire in sella a una bicicletta e girarla con lentezza godendosi a pieno panorami, profumi ed emozioni. Un itinerario interessante e poco faticoso potrebbe essere quello che si snoda sulle colline a occidente della città.
Si tratta di un giro di circa 25 chilometri con un dislivello di soli 200 metri, quindi adatto più o meno a tutti. Da Porta San Marco si scende per risalire a Montalbuccio, poi dalla strada di Pian di Maggio si può effettuare una bella deviazione verso l’eremo di Lecceto. L’itinerario prosegue lambendo la Montagnola, passando per Barontoli e Sant’Andrea, Costalpino e nuovamente Montalbuccio prima di fare ritorno a Siena. Si parte quindi dal centro cittadino per andare alla scoperta di strade bianche che appaiono e scompaiono ondeggiando tra cipressi, vigneti, poderi, colline e vallate. Il tragitto si può spezzare in due tappe e ci si può fermare in una delle numerose piccole e genuine trattorie di paese e magari assaggiare i pici, pasta fresca tipica della zona. Difficile scegliere tra i condimenti: l’aglione (un sugo di pomodoro e aglio), il sugo al fegato di coniglio, il sugo di “nana” o di “ocio”, il ragù di carne, o semplicemente “alle briciole” (condito con briciole di pane toscano soffritte in olio di oliva).
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