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Tocca il Nord Est il tour di Ikea Italia per presentare i dieci anni di report di sostenibilità negozio per negozio. Questa settimana siamo stati a Padova e Gorizia, anzi, a Villesse per la precisione, al centro del Friuli, dove Ikea oltre che il negozio ha costruito l’intero centro commerciale che lo circonda. Quella dei
Tocca il Nord Est il tour di Ikea Italia per presentare i dieci anni di report di sostenibilità negozio per negozio.
Questa settimana siamo stati a Padova e Gorizia, anzi, a Villesse per la precisione, al centro del Friuli, dove Ikea oltre che il negozio ha costruito l’intero centro commerciale che lo circonda. Quella dei centri commerciali di proprietà Ikea è una realtà in molti paesi; in Italia lo è solo a Roncadelle (Brescia) e Villesse (Gorizia), dove tra i clienti si sente già parlare sloveno.
Dare ogni volta i numeri che misurano i risultati raggiunti da ogni negozio Ikea in termini di sostenibilità è un esercizio che rischia ben presto di sembrare ripetitivo. Anche a Gorizia ci sono i pannelli fotovoltaici sul tetto (sono 5.618) e la raccolta differenziata ha raggiunto l’86%.
Per Ikea la raccolta differenziata, a forza di farla correttamente e di alzare man mano l’obiettivo da raggiungere (ora è del 90%), dall’essere un costo è diventato un (piccolo) ricavo. Significativo.
Sono stati tre gli interventi di questo tipo presentati nell’incontro di Villesse. Ad Udine, con HattivaLab, hanno arredato un centro diurno che accoglie adulti con disabilità ed offre servizi educativi post scolastici per bambini affetti da dislessia, iperattività e disturbi dell’attenzione. Racconta Ilaria Meglio: “quando abbiamo detto a Ikea che avevamo trovato una sede più grande ci hanno detto subito ‘ok, ci siamo’. Così sono dapprima arrivati gli arredatori Ikea per progettare gli spazi, poi un camion con tutti i mobili, e per noi è stata la svolta!”.
In particolare il negozio di Villesse ha provveduto a progettare e fornire elettrodomestici e arredi per il locali del centro diurno: una cucina tutta nuova (in cui gli ospiti fanno laboratori di economia domestica pasticceria, per diventare più autonomi), la nuova reception, nuovi banchi e sedie per le aule didattiche, nuovi armadi nei laboratori, nuovi divani per la zona relax, gli spogliatoi della palestra completamente rinnovati…
A Santa Maria La Longa (Udine) hanno arredato spazi in cui il Piccolo Cottolengo si occupa di adulti e anziani con disabilità offrendo loro servizi di assistenza. Non si tratta in questo caso di centri diurni, ma residenziali, ovvero dove queste persone vivono stabilmente, spesso da molti anni. Monica Bagolin, coordinatrice del centro, ha detto che si è vista subito la bellezza, la qualità e la funzionalità degli arredi e degli oggetti forniti. In particolare sono stati arredati anche i laboratori artigianali, sono stati forniti gli elettrodomestici per la cucina, ed è stata completamente rinnovata la sala tv, che gli ospiti hanno molto gradito.
Infine, a Casarsa della Delizia (Pordenone), la cooperativa sociale Il Piccolo Principe si è vista donare gli arredi per la zona giorno (refettorio e salotto) del centro che ospita e dà assistenza a diverse categorie di persone con disabilità. È bastato un furgone carico di mobili e in una giornata di lavoro hanno arredato tutto, portando anche tende e cuscini.
Ikea Villesse ha raggiunto un terzo posto di cui va fiera, subito dopo i negozi Ikea di due megalopoli come Mosca e Pechino. Quella del maggior numero di lampadine a Led vendute, per ognuna delle quali Ikea ha donato un euro per il progetto Brighter Lives for Refugees, in collaborazione con l’Agenzia Onu per i Rifugiati (Unhcr). Il negozio di Gorizia ha così donato ben 36mila euro per illuminare e rendere più sicuri dei campi profughi in Siria ed Etiopia.
Infine, una co-worker Ikea ci ha raccontato del suo viaggio in Angola, all’interno dell’iniziativa iWitness che porta i collaboratori più motivati a vedere di persona i progetti sociali seguiti dall’azienda. Lì ha visto come i fondi donati da Ikea per ogni peluche venduto siano stati investiti in scuole e progetti educativi Unicef.
Quando, un anno fa, c’era l’esigenza di un ricambio alla guida del negozio di Padova, a Cristina Perico (direttrice vendite di Ikea Italia) e Chiara Nalin (che invece era a capo del marketing) è venuta un’idea: e se ci candidassimo in due? L’azienda ha accettato, e così dal marzo 2015 ha preso il via questa iniziativa di job sharing al femminile in una posizione apicale. Cristina e Chiara quindi lavorano ciascuna tre giorni a settimana, con un “life balance” che concede più spazio alla famiglia, rispetto al lavoro.
Praticamente ogni negozio Ikea in Italia ha, nel proprio parcheggio, una colonnina di ricarica per veicoli elettrici. Quella dello store di Padova ha il record di erogare il maggior numero di ricariche in Italia, non solo tra i negozi Ikea, ma in tutta la nazione. Il motivo è l’essere proprio al centro di una regione dove ci sono relativamente tante auto elettriche, e l’avere due caratteristiche che la contraddistinguono: è una delle poche colonnine multiricarica, ossia adatte alla ricarica di svariati tipi di auto (non vi è infatti ancora un modello standard per tutte le auto), e il consentire la ricarica rapida, ovvero l’85% di carica di una batteria completamente esaurita in soli 20/30 minuti. Ad installarla è stata un’impresa di Monza, la Loginet, con il contributo di Nissan.
Sono diversi i progetti realizzati in collaborazione tra Legambiente e Ikea Padova, in particolare ha avuto successo lo “Sportello Energia”, in cui l’associazione forniva gratuitamente ai clienti Ikea un servizio di consulenza su impianti rinnovabili domestici ed efficienza energetica per la casa.
Il tema dell’economia circolare è stato affrontato con un esempio tangibile, il sottomano per scrivania Skrutt. Si tratta di un prodotto fatto riciclando la pellicola plastica che avvolge i bancali di prodotti che arrivano in negozio. A trasformarli in un granulato riciclabile è Aliplast, un’azienda veneta con sedi in diversi paesi europei. Altri prodotti (dei piccoli vassoi) nascono dal riciclo delle bottiglie di plastica.
La cooperativa Coges “Don Lorenzo Milani”, nata a Mestre, gestisce a Padova due appartamenti ch accolgono giovani rifugiati. Ikea li ha “arredati splendidamente”, come ha detto il coordinatore Roberto Tuninetti. Non solo, qualche mese fa le due manager del negozio hanno pensato di coinvolgere tutto lo staff della direzione in un’attività diversa dal solito; e sono andati in 32 ad imbiancare completamente i due appartamenti, lavorando fianco a fianco coi ragazzi ospitati e con gli operatori della cooperativa. Un’esperienza che è servita a conoscersi e sentirsi più vicini.
Oltre ad accoglierli dando loro una casa, la coop. Coges cerca di inserire i giovani rifugiati nel mondo del lavoro. Con Ikea ci sono stati già diversi tirocini formativi di 12 mesi nel reparto logistica, e qualcuno si è trasformato poi in assunzione. Tuninetti in questo caso ha sottolineato l’importanza del clima di dialogo, accoglienza e cordialità che ha trovato in Ikea verso questi cittadini stranieri inseriti nello staff. Il personale Ikea –racconta – si interessa non solo del rendimento lavorativo di queste persone, ma di quanto si integrino con i colleghi. “Non è da tutti”, ha concluso Tuninetti.
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