L’1 luglio il governo ha consegnato il nuovo Piano nazionale integrato energia e clima. Purtroppo però non rappresenta la realtà che servirebbe all’Italia.
Transizione energetica, da Bruxelles via libera a 1,1 miliardi di euro di aiuti di stato in Italia
Un programma di aiuti pubblici per sostenere la transizione energetica, predisposto dall’Italia, è stato approvato dalla Commissione europea.
La Commissione europea ha approvato un piano di aiuti di stato predisposto dal governo italiano, del valore di 1,1 miliardi di euro. Denaro che dovrebbe andare a sostegno di “investimenti per la produzione di attrezzature necessarie a promuovere la transizione verso un’economia a zero emissioni nette”. A spiegarlo è stato, venerdì 8 marzo, lo stesso organismo esecutivo di Bruxelles, secondo il quale il programma è conforme “al piano industriale del Green deal”. Sul quale, peraltro, sono stati effettuati numerosi passi indietro.
Il programma prevede l’erogazione di sovvenzioni dirette alle imprese
Il via libera europeo è stato concesso in virtù del “quadro temporaneo di crisi e transizione” adottato nel 2023, che punta a garantire che i settori considerati cruciali per i cambiamenti necessari al fine di accelerare l’addio ai combustibili fossili non manchino di risorse adeguate. Grazie a tale quadro, gli stati membri possono, fino al 31 dicembre 2025, adottare programmi “semplici ed efficaci limitando il sostegno a una data percentuale dei costi di investimento”.
Secondo quanto indicato dalla Commissione, in termini concreti gli stanziamenti prenderanno la forma di sovvenzioni dirette, al massimo di 150 o 350 milioni di euro per ciascun beneficiario (in funzione delle regioni di intervento). Inoltre, “in casi eccezionali e ferma restando la presenza di determinate garanzie, gli Stati membri possono elargire un sostegno superiore a singole imprese in presenza di un rischio reale di dirottamento degli investimenti al di fuori dell’Europa”.
I settori che potranno beneficiare degli aiuti pubblici in Italia
“Della misura – precisa ancora Bruxelles – potranno beneficiare le aziende che producono attrezzature pertinenti, vale a dire batterie, pannelli solari, turbine eoliche, pompe di calore, elettrolizzatori, strumenti per la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del biossido di carbonio, nonché componenti essenziali progettate e principalmente utilizzate come fattori di produzione diretti per la fabbricazione di tali attrezzature o le relative materie prime essenziali necessarie per la loro fabbricazione”.
Un mix piuttosto ampio, dunque, che comprende anche tecnologie dalla dubbia utilità in termini di mitigazione dei cambiamenti climatici: in particolare per quanto riguarda quelle utili per lo sfruttamento dell’idrogeno e quelle legate alla cattura e stoccaggio di CO2. Tuttavia, non è noto, per ora, quali saranno nello specifico i settori che beneficeranno maggiormente degli aiuti pubblici.
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