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L’innovazione tecnologica e la cooperazione sono le chiavi per un trasporto più sostenibile, in linea con l’Accordo di Parigi e con l’Agenda 2030.
Il trasporto sostenibile come chiave per centrare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima, insieme ai target dell’agenda Onu per il 2030. Una rivoluzione obbligata nell’ambito della quale giocano un ruolo centrale l’innovazione tecnologica e lo scambio di conoscenze fra i diversi paesi. Si è conclusa con la “Dichiarazione di Pechino” la seconda Conferenza globale delle Nazioni Unite sul trasporto sostenibile, organizzata nella capitale della Repubblica popolare cinese; un documento finale nel quale si invitano tutti le nazioni ad accelerare la trasformazione verso un trasporto più ecologico, implementando le tecnologie più innovative.
La Conferenza ha riunito più di cento paesi insieme a migliaia di esperti, attivisti e leader aziendali. Nel documento finale si incoraggiano la cooperazione internazionale, lo sviluppo di capacità e lo scambio di conoscenze; dovrebbero inoltre essere profusi sforzi per aumentare la sicurezza stradale e migliorare la prevenzione delle epidemie, oltre alla capacità di risposta, da parte del settore dei trasporti, di fronte a queste criticità.
L’appuntamento è stato infatti calendarizzato in un momento di fondamentale importanza, a pochi giorni dalla Cop 26 di Glasgow e nel pieno di una rivoluzione nel modo di concepire i trasporti accelerata dall’emergenza sanitaria. Il coronavirus, ha osservato il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, “ha spinto circa 120 milioni di persone nella povertà estrema, 160 milioni nella fame e ha ridotto l’istruzione per circa 100 milioni di bambini. Siamo più lontani dal realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile su clima, oceano e biodiversità di quanto non lo fossimo quando sono stati concordati sei anni fa”.
Guterres ha quindi insistito sull’importanza della decarbonizzazione di tutti i mezzi di trasporto, per arrivare – a livello globale – all’obiettivo delle zero emissioni nette entro il 2050. Specifiche richieste sono state indirizzate al mondo dell’automotive, del trasporto marittimo e di quello aereo. Partendo dalle quattro ruote, i principali paesi produttori dovrebbero eliminare gradualmente la produzione di veicoli con motore a combustione interna entro il 2035, e i paesi in via di sviluppo entro il 2040.
Le navi a basso impatto ambientale dovrebbero diventare commercialmente disponibili per tutti entro il 2030, per raggiungere le emissioni zero nel settore marittimo entro il 2050. Alle aziende, infine, viene chiesto di iniziare sin da ora a utilizzare combustibili per l’aviazione sostenibili, al fine di ridurre le emissioni di carbonio per passeggero del 65 per cento entro il 2050.
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