
In occasione della Giornata mondiale per gli animali nei laboratori, abbiamo parlato con Michela Kuan della Lega antivivisezione, per fare il punto sulla situazione italiana.
“Tutti gli animali nascono uguali davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all’esistenza”. Recita così il primo articolo della Dichiarazione universale dei diritti animali sottoscritta nel 1978 presso la sede dell’Unesco di Parigi da numerose associazioni che si occupano di diritti animali, tra cui la L.i.d.a., la Lega italiana dei diritti dell’animale.
Sono passati più di 40 anni da quella data e benché ci sia ancora molta strada da fare per poter raggiungere il completo rispetto di tutti i 14 punti etici previsti dalla Dichiarazione, questa tematica sta conquistando sempre più spazio nel cuore delle persone. La pandemia di coronavirus, che da gennaio 2020 ha colpito l’intero Pianeta, ha dimostrato ancora una volta che dobbiamo ricostruire il nostro rapporto con le specie che ci circondano.
Per fortuna aumentano ogni giorno le persone che si preoccupano del trattamento riservato agli animali con cui vengono in contatto, da chi decide di assumere comportamenti più compassionevoli a tavola, adottando un’alimentazione a base vegetale e senza sofferenza, a chi pianifica vacanze nel rispetto della fauna locale; da chi decide di usare prodotti cruelty-free a chi adotta da canili e gattili.
Gli animali non vanno umanizzati, ma trattati con il rispetto e l’attenzione che la loro natura richiede, soprattutto in un mondo dove tutto è collegato, dove il locale diventa globale. Perché quando la violenza colpisce il mondo animale, anche l’essere umano ne risente.
Per diritti degli animali si intende l’insieme dei principi e delle norme che riguardano il rapporto tra l’uomo e gli animali. I diritti degli animali sono basati sul principio che gli animali sono esseri senzienti che hanno il diritto di essere trattati con rispetto e dignità. Tra i principali diritti degli animali riconosciuti dalle leggi ci sono il divieto di maltrattamento degli animali, la loro protezione, il divieto di impiego degli stessi in combattimenti, la tutela degli animali da allevamento e quello degli animali selvatici.
I diritti degli animali sono tutelati dalle leggi. Nel nostro Paese esistono diverse leggi che disciplinano la materia di tutela degli animali. Tra queste, la legge quadro sulla tutela degli animali che prevede il divieto di maltrattamento e la protezione degli animali da compagnia.
Gli animali domestici sono particolarmente protetti dalle leggi italiane. In particolare, la legge prevede che gli animali da compagnia debbano essere trattati con rispetto e dignità. Tra le principali norme sulla tutela degli animali domestici c’è il divieto di maltrattamento e la protezione degli animali d’affezione come cani e gatti.
Per diritti animali si intende l’insieme dei principi e delle norme che riguardano il rapporto tra l’uomo e gli animali. I diritti animali sono basati sul principio che gli animali sono esseri senzienti che provano dolore e che possono subire violenze.
Il maltrattamento degli animali domestici è un reato penale punibile con la reclusione. La legge prevede anche delle sanzioni amministrative per chi maltratta gli animali, come ad esempio la revoca della patente di guida o l’interdizione dall’attività di allevatore.
Le principali leggi che tutelano gli animali domestici sono la legge quadro sulla tutela degli animali, la legge sul randagismo e la legge che regola l’imposizione obbligatoria di microchip agli animali da compagnia. Queste leggi prevedono sanzioni per chi maltratta gli animali e prevedono la tutela degli animali d’affezione come cani e gatti.
La tutela penale degli animali prevede una serie di reati penali a tutela degli animali. Il codice penale prevede il reato di maltrattamento di animali, punito con la reclusione. Inoltre, la convenzione europea per la protezione degli animali stabilisce il divieto di tortura, di sperimentazione inumana e di uccisione senza necessità degli animali.
Il codice penale prevede il reato di maltrattamento di animali, punito con la reclusione. Inoltre, la legge prevede delle sanzioni amministrative per chi maltratta gli animali, come ad esempio la revoca della patente di guida o l’interdizione dall’attività di allevatore.
Il maltrattamento di animali si verifica quando si causano loro sofferenze o se si sottopongono gli animali a violenze di qualsiasi genere. Tra le fattispecie considerate maltrattamento di animali ci sono l’abbandono degli animali, la cattura o la uccisione di animali protetti, l’utilizzo di animali per combattimenti o spettacoli e la malnutrizione degli animali.
La convenzione europea per la protezione degli animali è un accordo internazionale che stabilisce le norme per la protezione degli animali. La convenzione prevede il divieto di tortura, di sperimentazione inumana e di uccisione senza necessità degli animali. La convenzione è stata ratificata da molti Paesi europei, tra cui l’Italia.
La legge italiana prevede la protezione degli animali da compagnia. La legge prevede che gli animali da compagnia debbano essere trattati con rispetto e dignità. Tra le principali norme sulla tutela degli animali da compagnia c’è il divieto di maltrattamento e la protezione degli animali d’affezione come cani e gatti.
La legge prevede che gli animali da compagnia debbano essere trattati con rispetto e dignità. In particolare, la legge vieta il maltrattamento degli animali e prevede sanzioni per chi lo commette.
Il comportamento verso gli animali da compagnia deve essere sempre improntato al rispetto e alla cura degli stessi. Gli animali d’affezione hanno bisogno di cure, attenzioni e affetto. È importante evitare di sottoporre gli animali a situazioni di stress o di pericolo.
In Italia il randagismo è gestito dalle amministrazioni locali. Le autorità competenti hanno il compito di accogliere gli animali randagi, di controllare la loro salute e di provvedere alla sterilizzazione degli stessi. Gli animali che non vengono adottati vengono poi ospitati in canili comunali.
Le norme sulla macellazione degli animali hanno lo scopo di garantire il benessere degli animali e la loro protezione. La legge quadro sulla macellazione degli animali prevede che gli animali debbano essere storditi prima della macellazione per evitare loro sofferenze.
La legge quadro sulla macellazione degli animali prevede che gli animali debbano essere storditi prima della macellazione per evitare loro sofferenze. Inoltre, la legge prevede che le aziende che si occupano di macellazione degli animali debbano rispettare precise norme igieniche e di sicurezza.
Il benessere degli animali in allevamento viene garantito attraverso precise norme. L’allevatore deve garantire agli animali cure, alimentazione adeguata e un ambiente pulito. Inoltre, gli animali devono avere spazio sufficiente per muoversi, riposarsi e socializzare. L’allevamento deve essere dotato di impianti adeguati per la loro igiene e benessere, come lettiere confortevoli, aree ombreggiate e ventilazione.
Le pratiche di manutenzione sanitaria e prevenzione delle malattie sono altrettanto importanti per garantire la salute e il benessere degli animali, insieme a possibili controlli veterinari periodici. Inoltre, gli allevatori devono rispettare le normative locali e internazionali sull’allevamento degli animali e gli standard di benessere degli animali stabiliti dalla comunità scientifica.
Infine, l’attenzione e la cura per il benessere degli animali devono essere presenti lungo tutta la catena di produzione, dalla riproduzione all’abbattimento e alla distribuzione finale dei prodotti.
In occasione della Giornata mondiale per gli animali nei laboratori, abbiamo parlato con Michela Kuan della Lega antivivisezione, per fare il punto sulla situazione italiana.
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