Nell’Area marina protetta più estesa del Mediterraneo si combatte per educare alla tutela dell’ecosistema con il cestino mangia plastica di LifeGate, grazie al supporto di Ocean Words.
È appena iniziato il “decennio delle scienze oceaniche per lo sviluppo sostenibile“, il periodo che le Nazioni Unite indicano come il momento in cui è necessario mettere in atto uno sforzo collettivo per raggiugere il 14° obbiettivo dell’agenda 2030: “proteggere e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile”. Dal 2021 al 2030 la partita è aperta e sono chiamati in campo istituti di ricerca, decisori politici, aziende, associazioni e cittadini.
I problemi con cui fare i conti sono in primis il riscaldamento globale che ha portato allo scioglimento dei ghiacciai e all’innalzamento del livello del mare e il problema della plastica con gli 8 milioni di tonnellate di rifiuti che finiscono in acqua ogni anno. Senza dimenticare la tutela dei fondali e delle specie marine legati alla pesca sostenibile.
L’impegno di Rio Mare nelle isole Egadi
Rio Mare porta avanti diverse attività che puntano a tradurre in azioni concrete i principi dell’Agenda 2030 per tutelare oceani ed ecosistemi. Grazie anche ad Ocean Words, una piattaforma di comunicazione che vuole “dare voce ai mari” diffondendo informazioni sul loro stato di salute, promuove azioni concrete per la tutela dei mari come per esempio le iniziative realizzate da Rio Mare nell’area marina protetta delle isole Egadi, un territorio estremamente delicato che comprende la prateria di Posidonia oceanica più estesa del Mediterraneo, una vera e propria “Foresta Amazzonica” subacquea.
Qui si combatte la pesca illegale, in particolare la pesca a strascico che danneggia i fondali. Per ostacolarla vengono installati sui fondali dei blocchi di cemento come “dissuasori”.
Per la tutela delle specie marine sono attivi l’Osservatorio della foca monaca a Marettimo e il Centro di primo soccorso per le tartarughe marine Caretta caretta a Favignana, che grazie al supporto di Rio Mare è diventato un Centro recupero tartarughe.
Infine, per contribuire alla diminuzione dell’inquinamento delle nostre acque, Ocean Words aderisce all’iniziativa PlasticLess lanciata da LifeGate con il posizionamento di un nuovo seabin nel porto di Favignana. È il momento di invertire la rotta: riprendiamoci la plastica e le nostre responsabilità!