
White Milano, sostenibilità sempre più protagonista nella moda
La moda sostenibile è sempre più presente durante la settimana della moda milanese, anche grazie a White Milano che ha iniziato a dare grande spazio alle innovazioni in ambito green.
La moda sostenibile è sempre più presente durante la settimana della moda milanese, anche grazie a White Milano che ha iniziato a dare grande spazio alle innovazioni in ambito green.
WSM Fashion Reboot, la prima fiera interamente dedicata al fashion design e all’innovazione sostenibile, guarda al futuro della moda mettendo al centro le startup. Per la prima volta a Milano.
Due designer di fama mondiale, Marcel Wanders e Ross Lovegrove, a confronto sul rapporto tra plastica e design. A stimolare il dibattito è stata una mostra alla scorsa Milano Design Week in cui 29 designer sono stati invitati a ripensare il loro approccio a questo materiale (ormai) demonizzato.
In tempi non sospetti Favini ha fatto dell’upcycling, ovvero la pratica di riutilizzo di materiali di scarto, uno dei propri capisaldi.
Matteo Ward ci parla del nuovo modello circolare della sua startup Wråd che dà una seconda vita agli scarti delle matite.
Nuova vita per gli alberi abbattuti dalla tempesta che ha colpito le Alpi ormai un anno fa. Molti infatti son ancora a terra, e non troveranno altra via se non diventare cippato o legna da ardere. Perché allora non creare un oggetto nuovo, unico, col legno di larici e abeti rossi? C’hanno pensato i ragazzi
Utilizzando sottoprodotti della lana e del cotone Favini ha creato Refit, materiale ecologico per stampa e imballaggi.
L’associazione Donne in campo ha lanciato il marchio Agritessuti con una sfilata di abiti in tessuti naturali, tinti con prodotti e scarti agricoli.
Da oltre un decennio Regenesi dona nuova vita ai materiali post-consumo realizzando oggetti di design e accessori moda. La fondatrice Maria Silvia Piazzi ci racconta la sua storia.
L’idea della start up Orange FIber è stata quella di creare un tessuto sostenibile utilizzando i residui alimentari della lavorazione degli agrumi, così da preservare le risorse naturali e favorire l’economia circolare. La stessa cosa che Favini fa con la carta Crush.