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Nella partita della gestione sostenibile dei rifiuti anche le grandi città possono fare la differenza. Ce lo dimostra la città di Milano, la prima metropoli italiana che ha superato la soglia del 50 per cento di raccolta differenziata e che ha domiciliarizzato il sistema della raccolta anche della frazione organica. Con oltre un milione di
Nella partita della gestione sostenibile dei rifiuti anche le grandi città possono fare la differenza. Ce lo dimostra la città di Milano, la prima metropoli italiana che ha superato la soglia del 50 per cento di raccolta differenziata e che ha domiciliarizzato il sistema della raccolta anche della frazione organica. Con oltre un milione di abitanti serviti dal porta a porta, il capoluogo lombardo è la prima città in Italia e la seconda in Europa dopo Vienna. Un risultato importante frutto di un lavoro e un’esperienza virtuosa che sta facendo scuola nella Penisola, che ha incuriosito metropoli oltreoceano come New York e che merita di essere replicata anche nelle altre grandi città italiane, come ad esempio Roma (dove la questione rifiuti è ormai un tema scottante e un’emergenza), e in tanti altri comuni italiani.
Alcuni sono già sulla buona strada: in Italia sono oltre 1300 i comuni virtuosi che differenziano i rifiuti alimentando l’industria del riciclo e la green economy, ma sono ancora tanti quelli che mancano all’appello preferendo la vecchia economia lineare. Eppure, come insegna invece l’economia circolare, basata su riciclo, riuso e prevenzione, i rifiuti possono diventare una nuova e preziosa risorsa. Ed è questo il messaggio che Legambiente ha lanciato nei giorni scorsi da Milano in occasione dell’ultima tappa del Treno Verde 2017, campagna organizzata con Ferrovie dello Stato Italiane e dedicata quest’anno all’economia circolare. Partito a fine febbraio dalla Sicilia, il convoglio ambientalista ha raccontato, di tappa in tappa, le sfide legate alla circolarità, ha sensibilizzato i cittadini sui temi ambientali e presentato i tanti campioni dell’economia circolare che stanno già percorrendo questa strada. Sono otto le realtà lombarde selezionate e premiate da Legambiente che si sono distinte nella gestione sostenibile dei rifiuti, del riuso e del riciclaggio.
Un’economia a basso impatto ambientale, innovativa, sostenibile, capace di portare nuove opportunità economiche, sociali e occupazionali; sostenuta dall’Europa dove il Parlamento europeo ha appena approvato il pacchetto sull’economia circolare, e che ha conquistato una parte dall’Italia a partire dalla Lombardia. Questa regione, anche se non è la prima della classe, con il 58,7 per cento di raccolta differenziata è al quarto posto nella classifica nazionale dei comuni ricicloni di Legambiente dopo il Veneto, il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia. Tra le province più virtuose lombarde c’è quella di Mantova al primo posto con 79,7 per cento, seguita da Cremona (66,3 per cento) e Varese (65,8 per cento).
E non è un caso che il Treno Verde abbia scelto come tappa finale del suo viaggio proprio la Lombardia e la città di Milano, una metropoli che ama il cambiamento, è culla di esperienze innovative e di buone pratiche legate alla mobilità sostenibile e alla rigenerazione urbana. In questi anni Milano ha dimostrato come la raccolta differenziata e quella della frazione organica siano fondamentali per una gestione sostenibile dei rifiuti. Per questo, abbiamo deciso di dare al Comune di Milano una menzione speciale tra le migliori metropoli europee per la gestione dei rifiuti. Allo stesso tempo, dal capoluogo lombardo lanciamo un appello alla Regione affinché affronti al più presto la questione dei 13 inceneritori presenti in Lombardia. È quanto mai urgente dire basta a questi vecchi e obsoleti impianti, riconvertire quelli esistenti e soprattutto realizzare nuovi impianti di riuso e di riciclaggio soprattutto per la frazione organica, estendendo anche una tariffazione puntuale su tutto il territorio. Una sfida che lanciamo non solo alla Lombardia ma anche a tutte le altre regioni italiane e alle grandi centri urbani della Penisola, per rendere l’Italia un Paese davvero rifiuti free.
Siamo convinti che nelle grandi città si giochi una partita importante: è qui che passa la sfida dell’innovazione e della coesione sociale, dell’integrazione, della solidarietà ma anche dell’innovazione culturale, della rigenerazione del ruolo sociale e comunitario dei quartieri, e parte del successo dell’economia circolare che racconteremo anche il 24 aprile a Bruxelles insieme ai campioni che percorrono questa strada, al vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen e all’europarlamentare Simona Bonafè, relatrice del pacchetto sull’economia circolare. L’obiettivo del viaggio del 24 aprile è anche quello di chiedere alle istituzioni europee una strategia moderna e sostenibile per uscire dalla crisi, puntando su innovazione e coinvolgimento sinergico tra cittadini, istituzioni ed economia. Se Milano fa scuola a livello nazionale e internazionale, ci auguriamo che anche le altre città italiane possano presto fare altrettanto.
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