Circa 40.000 persone hanno sostenuto le richieste indigene, che si oppongono a un progetto di revisione del trattato fondativo della Nuova Zelanda.
Trentamila musulmani riuniti per dire no all’Isis e alla violenza
Provenienti da 90 paesi, i fedeli musulmani si sono riuniti nel Regno Unito per rifiutare ogni forma di estremismo: “L’Isis non professa l’islam”.
Più di trentamila musulmani, provenienti dal mondo intero, si sono riuniti il 15 agosto a Oakland Farm, nell’Hampshire britannico. I fedeli, membri del movimento islamico Ahmadiyya, hanno dato vita ad un congresso di tre giorni. Con un solo obiettivo: rifiutare fermamente ogni forma di estremismo e di violenza.
Il movimento musulmano pacifista Ahmadiyya
“La sola cosa che i terroristi dell’Isis sono in grado di fare – ha dichiarato il leader religioso Mirza Masroor Ahmad, secondo quanto riportato dal Daily Mail – è tradire totalmente gli insegnamenti del Corano e del Profeta Maometto. Ciò che deve essere chiaro, è che queste persone non praticano l’islam. Hanno inventato una loro religione basata su odio e veleno”.
Parole che non rappresentano solamente una condanna assoluta per le azioni efferate dei combattenti dello Stato Islamico. Ma anche un modo per riaffermare la natura tollerante della grandissima maggioranza dei musulmani di tutto il mondo. In particolare, il movimento pacifista islamico Ahmadiyya conta 129 centri sparsi sul territorio britannico, inclusa la moschea Baitul Futuh, a Londra, la più grande dell’Europa occidentale. La congregazione fu fondata in India nel 1889, enfatizzando da subito i valori della pace ed opponendosi fermamente agli estremismi.
“Seguire l’islam significa professare tolleranza”
“Siamo qui, in trentamila, arrivati da 90 paesi, uniti da uno spirito di fraternità – gli ha fatto eco Rafiq Hayat, presidente della congregazione nel Regno Unito -. Siamo riconoscenti alla Gran Bretagna che ha permesso alla nostra comunità di prosperare e di contribuire alla vita di questa nazione da più di cento anni. Siamo fieri di essere dei musulmani britannici”.
“Molti di noi – ha aggiunto – hanno subito persecuzioni in altri paesi. E ora, insieme, riaffermiamo la volontà di seguire i veri insegnamenti dell’islam e di combattere ogni spinta verso l’intolleranza”. Purtroppo, però, all’evento soltanto pochi media hanno dato risalto nel Regno Unito. E quasi nessuno nel resto del mondo.
Immagine di apertura: ©Leon Neal/Getty Images
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