La Provincia di Trento ha abbattuto anche l’orso M91

L’animale era considerato pericoloso perché aveva seguito una persona e si era avvicinato ai centri abitati. Gli animalisti annunciano azioni legali.

  • La Provincia di Trento ha abbattuto l’orso M91: era considerato “pericoloso” perché aveva seguito una persona nei boschi e si avvicinava ai centri abitati.
  • Sul piede di guerra le associazioni animaliste, che non hanno avuto il tempo di presente il ricorso al Tar che avrebbe bloccato l’esecuzione.
  • Annunciate azioni legali nei confronti del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti.

Gli agenti del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento hanno rimosso l’orso M91. Dove rimuovere, verbo che di solito si usa per gli ostacoli, in un abuso di politicamente corretto tale da risultare oltraggioso significa semplicemente abbattere. Per l’ennesima volta.

L’orso M91 “aveva seguito una persona”

Gli agenti, nella notte tra il 31 novembre e il 1 dicembre, hanno eseguito il decreto firmato venerdì scorso dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti: l’orso M91 nella scorsa primavera aveva seguito a lungo una persona e, nel corso dall’estate e dell’autunno, era entrato ripetutamente in centri abitati o nelle immediate vicinanze di abitazioni.

Per questi motivi era stato classificato come pericoloso in base alle previsioni del Piano interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali: secondo il piano, i comportamenti dell’orso M91 erano tali da costituire un pericolo di tipo 16 rispetto a una scala predefinita di 18 livelli.

L’abbattimento avvenuto nel comune di Sporminore, secondo la Provincia di Trento è avvenuto per scongiurare “l’evenienza del verificarsi di un evento di ancora maggiore gravità rispetto a quelli già registrati”. Sulla rimozione dell’esemplare si è espresso positivamente anche l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale.

Le associazioni animaliste gridano alla vergogna

Se Fugatti ribadisce che si è trattato di un atto “necessario”, la parola ricorrente usata dalle associazioni ambientaliste è “vergogna”.

Associazioni secondo le quali l’orso M91 sarebbe stato ucciso quando ormai era già entrato in letargo, anche se invece la Provincia di Trento nel suo comunicato afferma che era ancora in attività “non avendo iniziato la fase dello svernamento” Maria Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana difesa animali e ambiente, ma anche parlamentare della stessa coalizione di Fugatti e prima firmataria della legge contro i maltrattamenti sugli animali, parla di un “inaccettabile per chi ama gli animali”. Ma anche la Lav (Lega antivivisezione), attacca (“continua la politica orsicida e antidemocratica di Fugatti”) e sottolinea che l’abbattimento è avvenuto a pochissime ore dalla firma del decreto così da impedire alle associazioni di presentare un ricorso al Tar che storicamente ha sempre dato loro ragione, fermando in passato altri abbattimenti. Le associazioni hanno annunciato che ricorreranno comunque alle vie giudiziarie, anche se ormai questa volta il danno è irreparabile.

 

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