Dai nuovi ingredienti, naturali o sintetici, ai flaconi ricaricabili, il mondo delle fragranze cerca di diventare più sostenibile.
Triclosan, detergenti intimi e dentifrici antibatterici a rischio
Chi avrebbe pensato che lavarsi i denti o le mani avrebbe potuto costituire un pericolo? Eppure è così secondo la Fda, la Food and drug administration americana, che ha appena tolto dal mercato statunitense 19 sostanze chimiche presenti in saponi e detergenti potenzialmente nocive per la salute dei consumatori e dell’ambiente. Tra queste, spicca il
Chi avrebbe pensato che lavarsi i denti o le mani avrebbe potuto costituire un pericolo? Eppure è così secondo la Fda, la Food and drug administration americana, che ha appena tolto dal mercato statunitense 19 sostanze chimiche presenti in saponi e detergenti potenzialmente nocive per la salute dei consumatori e dell’ambiente.
Tra queste, spicca il triclosan (o triclosano), un derivato triclorurato del fenolo con una struttura molecolare molto simile a quella della diossina, utilizzato principalmente come antibatterico in saponi, dentifrici e detergenti intimi, anche pediatrici.
I pericoli del triclosan
Sulla sua efficacia non vi sono prove scientifiche certe, mentre da tempo la sostanza è sotto accusa: considerata un interferente endocrino potenzialmente rischioso per la salute a fronte di un uso prolungato, secondo la FDA potrebbe sviluppare fenomeni di antibioticoresistenza.
Come il più noto glifosato, cioè l’erbicida più utilizzato al mondo specialmente per le colture Ogm, anche il triclosan può causare gravi danni all’ambiente legati a una larghissima produzione che ha portato a trovarne traccia anche nei nostri mari. Ma, mentre in Europa si discute da anni se vietare il glifosato e in Italia, dal 22 agosto, il ministero della salute che ne limita l’uso e il commercio, per quanto riguarda il triclosan non si è fatto ancora abbastanza.
La situazione triclosan in Italia
Anche molti dei prodotti sugli scaffali dei nostri supermercati contengono triclosan: secondo la rivista Test-Salvagente, che si è presa la briga di verificare le etichette, i più preoccupanti sarebbero i detergenti intimi, soprattutto quelli testati da cliniche pediatriche (e che sarebbero destinati perciò anche ai più piccoli), e i dentifrici “antibatterici”. Oltre alle salviettine intime e i deodoranti in crema o stick. L’elenco delle marche è stato reso pubblico dalla rivista a questo link.
I prodotti “a rischio” sono diversi e molto diffusi. Attualmente in Italia è in vigore il regolamento 358/2014 che ha fissato nuovi limiti per l’utilizzo del triclosan: “dentifrici, saponi per le mani, saponi per il corpo/gel doccia, deodoranti (non spray), ciprie e correttori, prodotti per le unghie e per la pulizia delle unghie delle mani e dei piedi prima dell’applicazione di unghie artificiali: concentrazione massima d’impiego: 0,3% nei colluttori: 0,2%”. Una percentuale considerata però ancora troppo elevata.
Per questo, Test-Salvagente ha deciso di chiedere alle aziende italiane di ritirare dal mercato i prodotti che contengono la sostanza nociva, lanciando la petizione Stop Triclosan. Tutte le info qui.
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