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Trino Vercellese è stato l’unico comune ad autocandidarsi per ospitare il Deposito dei rifiuti radioattivi. In seguito alle proteste, si è ritirato.
Era il 12 gennaio 2024 quando la giunta comunale di Trino Vercellese, paese di 6.722 abitanti della provincia di Vercelli, si autocandidò per ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Ora, quell’autocandidatura è stata revocata: il sindaco Daniele Pane ha pubblicato l’avviso sull’albo pretorio dell’amministrazione comunale, a poche ore da un incontro con il comitato “Tri.No”.
Il sindaco Pane, insomma, è tornato sui suoi passi. Ma per quale ragione? Pare che un ruolo decisivo lo abbiano avuto due mesi di proteste da parte delle associazioni ambientaliste, così come da diversi sindaci che avevano annunciato il ricorso al Tar contro la candidatura di Trino, così come ancora da esponenti dello stesso partito di Pane, ovvero Fratelli d’Italia.
Il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase), di concerto con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, ha approvato, a dicembre 2023, la Carta nazionale delle aree idonee a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. I siti, in tutto 51, sono stati selezionati in base alle caratteristiche tecniche e socio-ambientali contenute nella guida tecnica predisposta dall’Isin (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione). Di questi, uno dovrà essere scelto per ospitare il Deposito anche se, per il momento, nessuno dei comuni identificati tra le aree idonee ha accettato la realizzazione del sito.
Allo stesso tempo, il Mase ha dato la possibilità ai comuni di autocandidarsi per ospitare il Deposito (sempre nel rispetto delle caratteristiche individuate dall’Isin). L’unico comune ad autocandidarsi è stato Trino Vercellese (c’erano 30 giorni di tempo dalla pubblicazione della mappa per candidarsi: ciò significa che ora non ci possono essere altre candidature).
La decisione ha generato diverse manifestazioni di protesta sul territorio: “Apprendiamo con soddisfazione che gli sforzi di queste settimane portati avanti dal Comitato TriNo, dai consiglieri comunali di minoranza di Trino e di tutti gli altri comuni della Provincia che su spinta dei nostri consiglieri comunali si sono espressi contrariamente al Deposito Nucleare di scorie, hanno portato un primo risultato: il Sindaco Pane ha ceduto e ha revocato la delibera di autocandidatura”, è stato il commento del comitato.
Il comitato TriNo ha detto di essersi “opposto a questa scelta irresponsabile” da parte del sindaco Pane, il quale ha accusato lo schieramento del “no” di non aver mai proposto alternative: “un falso, in quanto tutti noi abbiamo sempre ribadito l’importanza di ospitare il deposito all’interno di uno dei 51 siti considerati idonei dalle valutazioni scientifiche”, ha aggiunto il comitato, mentre “tutte le valutazioni scientifiche avevano decretato Trino come sito non idoneo a ospitare il deposito”. Nella carta delle aree idonee, infatti, non c’era Trino Vercellese, dove dalla fine degli anni Sessanta vengono stoccate scorie nucleari nei depositi della vecchia centrale nucleare “Enrico Fermi” ancora in fase di dismissione.
La delibera arriva pochi giorni dopo che i consiglieri di minoranza hanno protocollato in provincia un Ordine del Giorno mirato a far esprimere anche il Presidente provinciale in maniera contraria al deposito, cosa che non aveva mai fatto formalmente. Ora quella contrarietà è arrivata sia da Vercelli che dalla vicina provincia di Alessandria. Il messaggio delle istituzioni è chiaro: il Deposito deve essere realizzato in un sito idoneo e Trino non lo è.
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