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Troppa carne fa male e un esagerato consumo può favorire lo svilupparsi di malattie nel nostro corpo.
Troppa carne fa male, secondo l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, la dieta media dell’italiano presenta un eccesso di proteine e grassi di origine animale che si aggira intorno al 60-70 per cento e può causare diversi problemi per la salute. Insomma, si mangia troppa carne: siamo arrivati a 75,7 chili pro capite l’anno, ben oltre i 20 chili pro capite anno che si consumavano agli inizi degli anni Sessanta.
Ecco un elenco delle patologie più comuni correlate a un eccesso di carne nell’alimentazione.
Poco meno del 40 per cento dei grassi nella dieta occidentale proviene dalla carne sotto forma di grasso saturo, un fattore di rischio per l’infarto e le malattie cardiovascolari. Se la sua assunzione diminuisse del 35-50 per cento, si dimezzerebbero gli attacchi di cuore.
Il premio Nobel Renato Dulbecco ha recentemente ribadito che la riduzione della carne nella dieta è una misura dietetica antitumorale. In effetti, è stata accertata una stretta correlazione tra i casi di cancro all’intestino crasso e il consumo di carne.
Nella carne mancano le fibre, che facilitano il transito intestinale. Dunque molta carne uguale stitichezza. La ridotta funzionalità dell’intestino facilita l’accumulo di sostanze nocive e interferisce con l’assorbimento delle sostanze nutritive.
La riduzione drastica della carne può aiutare a contrastare queste malattie. Fettine e bistecche contengono basi puriniche che portano alla formazione di acido urico, il quale influisce negativamente sulla funzionalità renale.
Tutto questo a prescindere dalla qualità intrinseca della carne: vogliamo dire che, sebbene le carni di qualità (biologica, biodinamica o almeno le razze autoctone a denominazione di origine certificata) siano ovviamente preferibili rispetto a quelle da allevamento convenzionale, rimane il fatto che consumare troppa carne può influenzare negativamente la nostra salute.
Secondo uno studio condotto dalla Cornell University nel 2010, diminuendo il consumo di carne si potrebbero prevenire, nel solo Regno Unito, 45mila morti premature ogni anno. Secondo i ricercatori la carne lavorata, come gli insaccati, è quella più dannosa per la salute, mentre non vi sarebbe differenza tra carne rossa e carne bianca poiché entrambe provengono da animali allevati negli allevamenti intensivi. La carne proveniente da tali strutture è diventata negli ultimi decenni sempre più grassa e contiene sempre più grassi saturi e colesterolo e sempre meno proteine.
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