Secondo il dossier Stop Pesticidi nel piatto 2025 di Legambiente, su 4.682 campioni di alimenti, il 48 per cento contiene residui di sostanze chimiche.
I ricercatori di Micologia e Genetica dell’Università dell’Aquila insieme ai colleghi abruzzesi di Teramo e del Campus Biomedico di Roma potrebbero aver scoperto il motivo per cui i cani e i maiali utilizzati dai tartufai sono così eccitati in prossimità di un ritrovamento: i tartufi, in particolare quelli neri, contengono alti livelli di un cannabinoide
I ricercatori di Micologia e Genetica dell’Università dell’Aquila insieme ai colleghi abruzzesi di Teramo e del Campus Biomedico di Roma potrebbero aver scoperto il motivo per cui i cani e i maiali utilizzati dai tartufai sono così eccitati in prossimità di un ritrovamento: i tartufi, in particolare quelli neri, contengono alti livelli di un cannabinoide simile a quello che fornisce proprietà psicoattive alla cannabis, l’anandamide.

Si tratta di una sostanza presente nel cervello degli animali che scatena il rilascio di sostanze chimiche che favoriscono il benessere e il buonumore; non a caso il nome della molecola deriva da “ananda”, parola sanscrita che indica estrema gioia e beatitudine.
Mauro Maccarrone, del Campus Bio-Medico di Roma, ritiene che i tartufi usino questa molecola per stimolare gli animali a mangiare i loro corpi fruttiferi, in modo che le loro spore si diffondano più ampiamente favorendone la riproduzione: l’odore intenso dei tartufi attira gli animali e l’anandamide li gratifica. L’anandamide è una sostanza psicoattiva presente anche nel latte materno e ha il compito di incoraggiare il neonato ad assumerlo.

Gli scienziati precisano che agendo sugli stessi recettori del Thc la molecola del piacere contenuta nei tartufi può innescare cambiamenti di umore ma non un’alterazione paragonabile a quella della cannabis, perché il corpo la smaltisce velocemente.
Maccarrone ha aggiunto che il suo team sta considerando di testare altri cibi per verificare la presenza di anandamide.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
![]()
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Secondo il dossier Stop Pesticidi nel piatto 2025 di Legambiente, su 4.682 campioni di alimenti, il 48 per cento contiene residui di sostanze chimiche.
Dove comprare il tartufo La soluzione più semplice è senza dubbio quella di rivolgersi ai negozi di prodotti locali situati nei territori di raccolta del tartufo: questi generalmente garantiscono prodotti di buona qualità a un prezzo accettabile e spesso offrono la possibilità di assaggiare preparati a base di tartufo. Altra fonte interessante di “approvvigionamento” è
Tartufo al cioccolato e rum. Ingredienti per 20 tartufi 125 g di cioccolato fondente 1 noce di burro di panna 2 cucchiai di rum 50 g di cocco grattugiato 100 g di biscotti sbriciolati 75 g di zucchero a velo 2 cucchiai di cacao in polvere Preparazione Rompere il cioccolato a pezzetti e metterlo in
Come emerge dalla fotografia di ActionAid, la povertà alimentare tra gli adolescenti non è solo questione di disponibilità di cibo, ma di relazioni, identità e possibilità di scegliere.
Consiglio e Parlamento europei si sono accordati sulla proposta della Commissione Ue per la deregolamentazione dei nuovi ogm, ma le organizzazioni contadine, dell’agricoltura bio e ambientaliste chiedono di fermarla.
In Australia alcuni ricercatori stanno indagando come i microbi, compresi quelli del suolo, influenzano gli stati emotivi e le relazioni sociali attraverso l’asse intestino-cervello.
La proposta di togliere la scadenza all’autorizzazione delle sostanze attive dei pesticidi è contenuta in un pacchetto semplificazione della Commissione. Per gli ambientalisti in questo modo il profitto dell’industria prevale sulla salute.
L’associazione dei consumatori, analizzando otto campioni di riso basmati, ha rilevato la presenza di pesticidi in circa la metà dei campioni, e aflatossine in cinque di essi.
Un documento dell’associazione Ciwf fa i conti di quanto costerebbe in termini ambientali, economici ed etici il primo allevamento di polpi e, in generale, l’acquacoltura carnivora.