Più di 143mila americani hanno già perso la vita e la situazione negli Stati Uniti sembra peggiorare ogni giorno. Eppure, il presidente, fino a questo momento, aveva sempre minimizzato la gravità e la portata del virus, denigrando in più occasioni le misure di sicurezza implementate da altri paesi, contraddicendo pubblicamente gli esperti sanitari e vantandosi ripetutamente di non indossare la mascherina.
Ora però sembrerebbe aver cambiato idea.
La foto di Trump con la mascherina su Twitter
“Siamo uniti negli sforzi per combattere l’invisibile virus cinese e molti dicono che è patriottico indossare la mascherina quando non si può mantenere le distanze. Nessuno è più patriottico di me, il vostro presidente preferito”, ha twittato Trump lunedì 20.
Durante un’apparizione televisiva dedicata al dibattito sul coronavirus, la prima a cui ha partecipato da fine aprile, quando le aveva sospese, ha ammesso che “sfortunatamente le cose peggioreranno prima di migliorare”.
We are United in our effort to defeat the Invisible China Virus, and many people say that it is Patriotic to wear a face mask when you can’t socially distance. There is nobody more Patriotic than me, your favorite President! pic.twitter.com/iQOd1whktN
La situazione negli Stati Uniti è sempre più drammatica
Sono quasi 4 milioni le persone che hanno contratto la Covid-19 negli Usa e purtroppo ogni giorno si registrano nuovi preoccupanti record. La California ha da poco sorpassato i 400mila casi aggiudicandosi così il triste primato di stato più colpito e superando persino New York, l’epicentro dell’epidemia negli Stati Uniti. La speranza è che il cambio di posizione del presidente Trump possa persuadere qualcuno in più ad indossare la mascherina, contribuendo ad abbassare la curva dei contagi e dando un po’ di sollievo al popolo americano.
Il presidente Trump lascerà la Casa Bianca il 20 gennaio, ma le decisioni che sta tuttora prendendo avranno conseguenze anche dopo l’insediamento di Biden.
Il partito Sogno georgiano confermato con il 53,9 per cento dei voti. Ma piovono accuse di brogli e interferenze. L’Ue chiede di indagare. Intanto la presidente del Paese invita alla protesta. I vincitori: “Questo è un colpo di Stato”.
Due leggi approvate da Israele a larga maggioranza renderanno di fatto impossibile per l’Unrwa operare a Gaza e in Cisgiordania. La comunità internazionale insorge.
Continua ad aumentare il numero di sfollati nel mondo: 120 milioni, di cui un terzo sono rifugiati. Siria, Venezuela, Gaza, Myanmar le crisi più gravi.
Continua l’assedio israeliano su Gaza nord, dove per l’Onu l’intera popolazione è a rischio morte. Nuovi missili contro l’Iran, mentre in Libano uccisi tre giornalisti.