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Ora anche la Tunisia ha una legge contro la violenza sulle donne
Fino a ieri in Tunisia non esisteva una legge sulla violenza domestica. Tutto è cambiato il 26 luglio quando il Parlamento ha approvato all’unanimità la legge sull’eliminazione della violenza contro le donne. Parlamento in cui le donne occupano circa un terzo dei seggi, la quota più alta in tutto il mondo arabo. La legge sull’eliminazione della
Fino a ieri in Tunisia non esisteva una legge sulla violenza domestica. Tutto è cambiato il 26 luglio quando il Parlamento ha approvato all’unanimità la legge sull’eliminazione della violenza contro le donne. Parlamento in cui le donne occupano circa un terzo dei seggi, la quota più alta in tutto il mondo arabo.
La legge sull’eliminazione della violenza contro le donne
La legge è composta da 43 articoli divisi in cinque capitoli e mira non solo a prevenire e contrastare la violenza di genere ma anche a promuovere l’uguaglianza dei sessi in ambiti quale quello del lavoro. La legge riguarda “qualsiasi atto di aggressione fisica, morale, sessuale o economica basata sulla discriminazione tra sessi”. La violenza contro le donne viene quindi definita rispettando i criteri suggeriti dalle Nazioni uniti nelle linee guida su come meglio regolamentare questo fenomeno.
Le pene per gli stupratori sono state rese più severe ed è stato abrogato un articolo del Codice penale, il 227 bis, che prevedeva che un uomo colpevole di aver stuprato una minorenne venisse perdonato in caso di matrimonio con la vittima. Le pene si sono inasprite anche nei casi di violenza in famiglia e l’età del consenso è salita dai 13 ai 16 anni. Vengono inoltre criminalizzate le molestie sessuali in luoghi pubblici, viene offerta assistenza alle vittime di violenza domestica e concesso che le donne richiedano un’ordinanza restrittiva contro chi abusa di loro senza che venga aperta una procedura penale e senza che debbano chiedere il divorzio in caso si tratti del marito.
Verranno anche istituite misure preventive tra cui la creazione di programmi di formazione per gli operatori sanitari e scolastici nel dare assistenza alle vittime e unità dedicate ai casi di violenza domestica all’interno delle forze di sicurezza nazionale. Viene inoltre criminalizzato l’impiego di minori come lavoratori domestici e i datori di lavoro che non rispettano la parità salariale tra sessi saranno soggetti a sanzioni.
Tunisia: landmark step to shield women from violence. New law offers protection, but needs funding https://t.co/pRAt6prJF2 pic.twitter.com/YG4UWHyQBY
— Bénédicte Jeannerod (@BenJeannerod) 27 luglio 2017
I diritti delle donne in Tunisia
“È un momento commovente e siamo fieri di essere stati capaci di riunirci intorno a questo progetto storico”, così ha celebrato l’approvazione della legge Naziha Laabidi, ministro delle donne. Infatti sono decenni che le organizzazioni per i diritti delle donne si battono per questa legge.
La strada è comunque in salita. La violenza domestica è un problema diffuso in Tunisia: il 47 per cento delle donne dice di aver subito abusi secondo un sondaggio nazionale del 2010. La legge tunisina rimane discriminatoria in ambito familiare dato che solo gli uomini posso essere considerati capofamiglia e nel ricevere un’eredità i membri femminili non hanno diritto a una quota pari a quella dei loro fratelli. L’associazione per la difesa dei diritti umani Human rights watch dichiara che, benché l’approvazione della legge sia un traguardo storico, “il governo deve ora stanziare i fondi e dare sostegno alle istituzioni per tradurre la legge in protezione vera per le donne”, nelle parole di Amna Guellali, direttore nazionale dell’ong.
Nel mondo arabo la Tunisia è uno dei paesi più all’avanguardia per quanto riguarda l’uguaglianza tra sessi. L’auspicio è che i suoi progressi non si fermino qui e che siano di esempio per gli altri stati.
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