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Tunnel Boulevard: la rigenerazione urbana sotto i tunnel di via Pontano
LifeGate e IGT continuano la loro collaborazione per lo sviluppo urbano sostenibile. Dopo Casilino Sky Park a Roma, è ora la volta di Tunnel Boulevard a Milano.
Tunnel Boulevard è il progetto di rigenerazione urbana che si è aggiudicato il bando LifeGate per lo sviluppo di un progetto di brand urbanism promosso da IGT.
Attivo a Milano, ha come obiettivo quello di rivitalizzare e riqualificare l’area tra Viale Monza e Via Padova, a nord di piazzale Loreto: una delle zone periferiche da sempre più multiculturali della città e caratterizzata dalla presenza di tunnel ferroviari lasciati da troppo tempo in una situazione di degrado. T12 Lab è l’associazione culturale che si è aggiudicata il bando, assieme all’intera comunità di Via Padova e la rete di cooperative sociali, giardini condivisi, scuole, centri sportivi, associazioni culturali che fanno parte del progetto. Tunnel Boulevard sarà realizzato grazie al sostegno di IGT.
Costruire comunità sostenibili e inclusive
Oggi, circa il 56 per cento della popolazione mondiale vive in insediamenti urbani ed entro il 2050 il livello di urbanizzazione raggiungerà quasi il 70 per cento: ripensare a nuovi modelli di azione e di organizzazione delle città è fondamentale per sostenere la loro inesorabile crescita. Anche l’Obiettivo 11 dell’Agenda 2030 mira a un modello di città sempre più inclusiva, sicura, resiliente e sostenibile e suggerisce lo stretto legame che esiste fra sfera ambientale e sociale.
LifeGate promuove progetti di riqualificazione urbana e riconversione proprio con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei residenti e creare comunità più eque e sostenibili. Processi che devono essere condivisi e partecipati proprio perché la loro finalità è quella di reintegrare e restituire un luogo alla comunità: solo grazie a una pianificazione partecipativa e integrata una comunità può definirsi sostenibile.
In questo senso, Tunnel Boulevard è un esempio perfetto: dal 2019, anno della sua nascita, il progetto coinvolge numerose organizzazioni, scuole, gallerie d’arte, centri sportivi e gruppi informali del quartiere con l’obiettivo di dare nuova vita ai tunnel di via Pontano, trasformandoli da barriere fisiche e spazi abbandonati a luoghi di creatività urbana e incontro sociale. Eventi culturali, spettacoli all’aperto, sport urbani, arte performativa, ma anche attività di bonifica e di arte urbana, di writing e muralismo metropolitano e contemporaneo, che verranno realizzate quest’anno anche con il sostegno di IGT: i tunnel diventano uno spazio pubblico aperto a tutte le persone, dove sperimentare modi nuovi di condivisione.
Per scoprire di più sul progetto e sulle attività future, che verranno realizzate anche grazie ai contributi del bando, abbiamo incontrato Elisabetta Bianchessi, architetta, paesaggista e community designer, presidente di T12 lab.
Quando e come nasce il progetto Tunnel Boulevard?
Il progetto Tunnel Boulevard nasce nel 2019 quando esce il bando Piazze Aperte del Comune di Milano. Qual è la relazione tra i tunnel e le piazze? Abbiamo utilizzato il pretesto che il Comune di Milano ci dava con il bando per mettere in evidenza un problema sociale e spaziale che avevamo in quartiere, e in parte continuiamo ad avere: il forte degrado del sedime ferroviario che si estende lungo la via Pontano tra viale Monza e via Padova, a nord di Piazzale Loreto. Mi riferisco ai cinque tunnel ferroviari che si trovano in questa porzione di città, confini sociali, simboli di degrado ambientale, che hanno creato nel tempo una profonda divisione tra le due parti del quartiere. In questo senso il bando Piazze Aperte è stato un ottimo pretesto per sottolineare la necessità urgente di costruire una serie di spazi pubblici, “di piazze” attraverso i tunnel, con l’obiettivo di rigenerare questi luoghi ridando voce ai desideri dei cittadini. Ribaltare la visione di un luogo degradato in uno spazio pubblico libero e condiviso da tutta la cittadinanza è stata la vera sfida del progetto.
Quali sono state le maggiori sfide affrontate durante la progettazione e la realizzazione di Tunnel Boulevard?
Il progetto è estremamente complesso, coinvolge un vasto gruppo di cittadini riuniti tra loro attraverso un Patto di Collaborazione siglato con il Comune di Milano: associazioni, cooperative sociali, scuole, giardini condivisi, centri sportivi, gruppi informali e giovanili. Nello stesso tempo siamo persone che vivono ogni giorno il quartiere con progetti di cittadinanza attiva; e credo che questa sia la vera forza del progetto Tunnel Boulevard, il suo forte radicamento territoriale, l’appoggio mutuo nel portare avanti tutte le scelte che facciamo. Dall’altro lato abbiamo un dialogo aperto e costante con il Comune di Milano (assessorati alla Partecipazione – Mobilità – Cultura), con Rete ferroviaria italiana e con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Milano, perché esistono anche dei vincoli di tutela da rispettare sui manufatti dei tunnel. È evidente che un progetto cosi complesso, con questa pluralità di attori, porta con se problemi burocratici enormi, soprattutto nel dialogo con le istituzioni e gli enti coinvolti. Nello stesso tempo abbiamo dovuto auto-finanziarci partecipando a bandi e cercando sostenitori e sponsor tecnici. Se da un lato questo processo è stato molto faticoso e lungo, dall’altro ci ha garantito la libertà totale nelle scelte progettuali. Questo, dal mio punto di vista, è stata la garanzia per procedere verso un vero progetto di spazio pubblico. Sicuramente in questa visione Fondazione Cariplo ci ha aiutato, sostenendo piccoli interventi iniziali e poi interventi sempre più grandi. Con il tempo, abbiamo avuto anche la fiducia di IGT e di sponsor tecnici che ci hanno offerto materiali e lavoro specializzato, condividendo la logica di Tunnel Boulevard e le sue finalità.
Che connessione c’è tra il progetto Tunnel Boulevard e la street art?
La Tunnel Boulevard si sviluppa lungo la Via Pontano, luogo storico per la urban art milanese, perché il muro di ottocento metri che costruisce il sedime ferroviario accoglie da circa trent’anni opere di artisti famosi – un esempio su tutti i Tdk, che ora sono riconosciuti a livello internazionale. Per noi questa galleria di arte pubblica a cielo aperto è il valore aggiunto della Tunnel Boulevard, che vuole assolutamente tutelare questo spazio di libera espressività dove anche anche gli artisti più giovani possono trovare un luogo dove realizzare le loro opere, sperimentare temi, creare un dialogo con altre comunità. Per tutti noi che partecipiamo al progetto, il sedime ferroviario della Via Pontano è un museo a cielo aperto che deve essere tutelato. Infatti il progetto di spazio pubblico nei tunnel prevede di lavorare esclusivamente sul suolo, permettendo il passaggio delle biciclette, creando spazi per gli sport urbani, favorendo azioni performative, teatrali, potenziando l’impianto di illuminazione e i passaggi in sicurezza, soprattutto nelle ore serali per salvaguardare gli anziani, le donne. Ogni nostra scelta progettuale non solo tutela lo spazio di lavoro degli artisti ma direi che lo valorizza.
Quali sono le azioni già realizzate?
Dei cinque tunnel ferroviari che stiamo riqualificando quello di Via Padova è stato il primo perché c’erano dei forti problemi legati alle perdite d’acqua che filtravano dai muri, delle vere e proprie cascate. Il degrado fisico del tunnel era tale che di giorno, in inverno, si passava con l’ombrello. RFI aveva abbandonato il tunnel a se stesso da circa trent’anni, spaccando in due, da un punto di vista pedonale, l’intera Via Padova.
Quindi, abbiamo iniziato subito a lavorare al risanamento dei muri con ditte specializzate coinvolte come partner tecnici, potenziando poi le luci e successivamente trasformando i due passaggi pedonali in galleria di poster art, non potendo realizzare murales per il vincolo imposto dalla Soprintendenza di Milano. Questa scelta artistica ha trasformato il sottopassaggio di Via Padova nella prima galleria di poster art in un tunnel a Milano, realizzato in collaborazione con l’ufficio di Arte pubblica del Comune, con cui ogni anno, in occasione della Art week viene realizzato un concorso nazionale e presentato un nuovo artista, che può utilizzare i sessantaquattro metri di parete risanata per esporre la sua opera.
Nello stesso tempo stiamo cercando di modificare anche la percezione delle facciate del tunnel di Via Padova, attraverso un tema di poster art che sostituisca le pubblicità degli immobiliaristi locali che giganteggiano sull’infrastruttura. In questo caso il contest di poster art che stiamo realizzando ha un nome significativo e per noi dall’alto valore simbolico in cui ci riconosciamo totalmente: ViaPadovaMondo, nome del landmark scelto con i cittadini, nei nostri progetti di coesione sociale.
Come è stato accolto dalla comunità questo progetto di riqualificazione? Ed è stato facile coinvolgerla?
Come accennato inizialmente Tunnel Boulevard è un progetto fortemente voluto da tutta una serie di comunità che lavorano quotidianamente nel quartiere. Partendo da questa fiducia, che abbiamo acquistato nel tempo per le azioni di cittadinanza attiva che svolgiamo periodicamente, è stato abbastanza semplice coinvolgere i cittadini, anche molto diversi tra loro per cultura, etnia, età. Nonostante questo, quando si fanno progetti di “rigenerazione urbana” c’è sempre il timore di essere strumentalizzati, per questo lavoriamo molto anche sulla comunicazione social, per non essere fraintesi in ciò che facciamo.
In ogni caso, posso dire con una certa soddisfazione e orgoglio, che questo progetto è molto rispettato dagli abitanti del quartiere. Significa che è stato riconosciuto dall’intera comunità. Portare cultura e bellezza nelle aree più degradate e conflittuali, radicando i propri passi nella comunità, dandosi il tempo giusto per ogni scelta progettuale, permette il vero cambiamento della vita della città, che torna ad essere dei cittadini.
Quali sono i progetti futuri previsti per il Tunnel Boulevard?
La collaborazione che stiamo per iniziare con LifeGate è per noi una grande opportunità, perché ci permette di lavorare con le comunità giovanili. Vorremmo realizzare lungo la Via Pontano, nei tunnel ed in prossimità, diversi punti di skate park, da utilizzare per azioni sportive, per eventi rap, di hip hop, dando la possibilità ai più giovani di avere uno spazio di rappresentanza. Il nostro obiettivo rimane sempre quello di fare in modo che i tunnel ferroviari diventino luoghi di teatro generativo, capaci di accogliere eventi culturali, azioni performative, spettacoli teatrali aperti e pubblici, soprattutto per dare voce alle comunità che non hanno spazi di espressione, le più fragili, quelle maggiormente emarginate. Per questo stiamo programmando una serie di iniziative pubbliche, che inizieranno ad animare i tunnel di Via Pontano da aprile 2023.
Il sostegno di IGT a Tunnel Boulevard
Non è la prima volta che IGT promuove progetti di rigenerazione urbana: lo scorso anno era toccato a Casilino Sky Park a Roma, che ha trasformato il quarto piano scoperto inutilizzato di un parcheggio multipiano nel V Municipio in punto di ritrovo degli abitanti della zona, con spazi dedicati alle attività sportive, culturali e agli eventi. Anche le attività che quest’anno verranno realizzate con il sostegno di IGT nell’ambito del progetto Tunnel Boulevard coniugheranno, attraverso l’arte e lo sport, la sostenibilità ambientale e sociale. Continuate a seguirci per sapere di più sul progetto e rimanere aggiornati sulle attività future di Tunnel Boulevard.
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