Il savannah è un gatto decisamente affascinante. Il suo antenato è il servalo, un felino selvatico africano, che ne contraddistingue l’aspetto particolare.
Il turco van e la leggenda del gatto nuotatore
Il turco van è un gatto originario della Turchia con un’insolita caratteristica: ama nuotare e ha una passione per l’acqua, contrariamente ad altri felini.
Il turco van è un gatto davvero insolito. Contrariamente agli altri felini, infatti, i gatti di questa razza amano l’acqua. Anzi. Proprio non resistono al richiamo di laghi, fiumi o comunque specchi acquatici nei quali amano tuffarsi e immergersi come provetti nuotatori. Originario del lago di Van in Turchia da cui prende il nome, questo gatto bianco con coda colorata e macchie sulla fronte e sulle orecchie, è diventato una leggenda proprio per la sua attrazione nei confronti dell’acqua.
La storia narra che il turco van ha radici che si perdono nella notte dei tempi, anche se le notizie che abbiamo sono rare e molto approssimative. Sembra che il gatto del lago di Van fosse già noto ai tempi dell’occupazione romana dell’Armenia, e che le tribù del luogo avessero dipinti felini di questa varietà sui loro vessilli di guerra e sulle armature. Al di là di questo dettaglio, l’evoluzione del turco van si fonde e si confonde con quella del gatto d’Angora dato che, nel paese d’origine, la distinzione tra le due razze non è percepita uniformemente e i soggetti di questo tipo spesso si confondono.
La leggenda del gatto che ama nuotare
Nel 1955 due viaggiatrici anglosassoni si trovavano nella parte est della Turchia per turismo. Affascinate dalla popolazione felina locale, che rassomigliava moltissimo ai vecchi gatti d’Angora inglesi la cui genealogia era stata ormai perduta da mezzo secolo, le due signore acquistarono due gatti bianchi con coda e macchie sulla testa rossa, macchie che rappresentavano l’unica differenza rispetto al candido angora di fine ottocento inglese.
Una volta in patria, una delle due inglesi – Laura Lushington – fece riprodurre i due mici trovati in Turchia, e notò che la progenie ripeteva i tratti e la colorazione dei genitori, incluso il colore ambra degli occhi. Ciò le fece capire di trovarsi di fronte a una razza nuova e molto diversa dall’angora dal punto di vista morfologico. Lushington decise allora di tornare in Turchia alla ricerca di altri felini dello stesso tipo e il viaggio fu utilissimo per confermare quella che poi divenne la leggenda del turco van. La donna infatti notò che i gatti di questo tipo amavano l’acqua, anzi non disdegnavano il nuoto e le immersioni nello specchio lacustre della zona.
Nella zona del lago fioriscono ancora le leggende su questo gatto nuotatore. La più popolare narra che quando finì il diluvio universale Noè avesse non poche difficoltà a mantenere la calma dei suoi passeggeri a quattro zampe mano a mano che l’arca si avvicinava alle pendici del monte Ararat. Due gatti bianchi riuscirono a sfuggire al suo controllo, si lanciarono in acqua e si misero a nuotare verso la terra ferma. Via via che le acque si ritiravano lasciando emergere nuove terre, i mici cominciarono a scendere a valle, e quando lasciarono le montagne per unirsi agli uomini, Allah li benedisse toccandoli sulla testa perché insegnassero gli uomini a cacciare i topi. E dove Allah toccò i due animali vi lasciò, in rosso, le impronte della sua mano.
Un’altra storia popolare in Turchia racconta che Allah, di passaggio al lago Van, vide un gatto tutto bianco dentro l’acqua. Credendo che il micio stesse affogando, il profeta lo prese per la testa e la coda portandolo in salvo. Poco tempo dopo vide altri gatti bianchi tuffarsi nel lago e iniziare a nuotare, e così capì che in realtà il gatto da lui salvato non era affatto in difficoltà. Ma dove era stato toccato da Allah, il micio sviluppò delle macchie di pelo rosso. Da lì in avanti il felino del lago di Van fu detto anche “gatto di Allah”.
Il turco van fu riconosciuto dal Gccf (Governing council of the cat fancy) nel 1969 nella variante rossa con gli occhi ambra. Gli altri colori del mantello e degli occhi furono omologati in seguito. Il riconoscimento della razza si propagò alle altre associazioni, e la razza venne riconosciuta infine negli Stati Uniti nel 1980. Nella Turchia dell’est la colorazione favorita è il turcl felino o van bianco (Vankedisi), ancora non riconosciuto in Europa, insolito gatto con un occhio ambra e uno verde.
Il carattere del turco van
Il turco van è un gatto di taglia grande, il maschio può arrivare a pesare otto o nove chili. La struttura del corpo è lunga e robusta. Questi felini sono dotati di un’ottima muscolatura, data forse dal loro amore per il nuoto e l’acqua. Dal punto di vista caratteriale, i mici di questa razza sono molto vivaci e attivi, socievoli e intraprendenti. Sono gatti che amano essere coinvolti nelle attività della famiglia che li ospita alla cui vita partecipano come dei cagnolini.
Il turco van è facile da introdurre nella vita quotidiana e spesso impara autonomamente ad aprire porte o ante di armadi semplicemente osservando i membri umani del suo nucleo famigliare. Per far fronte alla loro proverbiale vivacità è necessario fornire a questi intraprendenti gattoni ampi spazi e mezzi di sfogo. I gatti della razza hanno un forte istinto territoriale ed è quindi necessario prestare molta attenzione quando vengono introdotti bambini nella famiglia in cui vivono o altri animali.
La salute e le cure quotidiane
Il turco van è un gatto dal grande appetito. Attenzione, perciò, a non abbondare in razioni giornaliere o piccoli premi per non farlo ingrassare. Il suo pelo non richiede particolari cure perché non fa nodi. Basterà, quindi, una bella spazzolata settimanale per assicurarsi un gatto pulito e ultra morbido.
Per quel che riguarda la salute si tratta di una razza rustica, longeva e resistente. Essenziali, comunque, le vaccinazioni prescritte dal protocollo veterinario e un occhio di riguardo ai problemi di udito, perché in alcuni esemplari di questa razza si sono verificati dei casi di sordità congenita.
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