Dai nuovi ingredienti, naturali o sintetici, ai flaconi ricaricabili, il mondo delle fragranze cerca di diventare più sostenibile.
Il massaggio linfodrenante e i suoi benefici e controindicazioni
Ottimo contro cellulite, gonfiore e inestetismi: parliamo del linfodrenaggio, un tipo di massaggio sempre amato dalle donne. Qui un piccolo vademecum.
Il linfodrenaggio o massaggio linfodrenante è uno dei migliori amici delle donne, dà risultati immediati e a lungo termine, a patto che sia eseguito correttamente. Se ancora non lo conoscete, eccone la storia, la funzione e le peculiarità.
Cos’è e qual è l’origine del linfodrenaggio
Il linfodrenaggio, o drenaggio linfatico, o ancora massaggio linfodrenante, è particolare per due motivi principali: il suo approccio olistico lo pone tra estetica e medicina, in quanto agisce sul percorso del flusso dei vasi linfatici con benefici come una maggiore circolazione capillare; inoltre, ha un’importante azione drenante o antiedematosa, poiché elimina i liquidi stagnanti favorendo la circolazione linfatica. I vasi linfatici sono molto delicati ed è per questo che occorre una tecnica molto particolare che non comporti l’uso della forza, ma movimenti docili, lenti, ritmici, armonici, mirati a ricreare l’equilibrio idrico nei tessuti.
La tecnica di linfodrenaggio manuale più conosciuta e diffusa è il cosiddetto metodo Vodder, dal nome del suo inventore. Storicamente, si fa infatti risalire al biologo danese Emil Vodder, negli Anni Trenta, la messa a punto di un protocollo volto proprio a favorire il transito della linfa dell’organismo.
Il sistema linfatico
La linfa, fluido molto simile al sangue composto di acqua, sali, proteine e linfociti, attraversa ogni distretto corporeo, ripulendolo dalle scorie metaboliche accumulate nei tessuti. Sul suo percorso sono disseminate varie “stazioni”, i gangli linfatici, dove la linfa si libera dai residui tossici raccolti e torna a circolare nei tessuti.
Il percorso della linfa nel nostro corpo è paragonabile a quello del sangue nel sistema circolatorio, l’unica differenza è il modo in cui i fluidi scorrono. In quello circolatorio abbiamo un motore che ininterrottamente funge da pompa, il cuore, mentre nel sistema linfatico il movimento della linfa è dato dalla contrazione dei muscoli attraverso la spremitura del contenuto dei vasi. Ed è proprio per aiutare il nostro sistema linfatico che si praticano trattamenti di linfodrenaggio manuale: favoriscono lo scorrere della linfa nel sistema linfatico.
A cosa serve il massaggio linfodrenante
Il linfodrenaggio, attualmente, è usato soprattutto per combattere la cellulite e migliorare l’aspetto degli arti inferiori.
La prima conseguenza di un buon drenaggio linfatico è infatti la scomparsa del gonfiore, l’eliminazione dei liquidi in eccesso (da subito) e la diminuzione graduale della cellulite. Ecco perché gode di buona fama soprattutto tra le donne.
Le basi del massaggio linfodrenante
Il meccanismo con cui agisce il linfodrenaggio si spiega con l’accelerazione del flusso linfatico, un aumento della corrente linfatica che “porta via” dalla zona della ferita le sostanze ad azione nociva e, con l’arrivo di linfa fresca, giungono nella zona anche principi nutritivi con azione plastica e ricostruttiva.
L’effetto è un miglioramento della microcircolazione con la liberazione dei tessuti dal liquidi interstiziale in eccesso, una migliore ossigenazione cellulare e una accelerazione dei processi filtrazione-riassorbimento a livello capillare sanguigno. Il buon nutrimento dei tessuti corporei permette il ricambio cellulare, il potenziamento delle risorse immunologiche ed il miglioramento della condizione estetica. Il linfodrenaggio favorisce tutte queste condizioni e si rivela utile, dunque, non solo nei casi di ritenzione idrica e cellulite, ma in tutti i casi di edema e ristagno ematico, conseguenti ad interventi chirurgici, e nelle patologie in cui è necessario potenziare il sistema immunitario.
L’azione manuale del linfodrenaggio (in particolare la tecnica del Drenaggio Linfatico Manuale secondo Vodder), esercitata attraverso movimenti lenti e ritmici, sospinge la linfa nelle stazioni linfatiche evitando così il ristagno di liquidi e di tossine nei tessuti.Questa tecnica, peraltro estremamente rilassante, assolve un altro compito di estrema importanza, che riguarda il rinnovamento del liquido intercellulare o interstiziale. L’apporto continuo di linfa “fresca” è, infatti, indispensabile, perché le cellule, meglio nutrite, possano rinnovarsi e vivere più a lungo. In tal modo si agevola la riparazione dei tessuti compromessi da ferite o processi irritativi e, di conseguenza, migliorandone anche l’aspetto estetico.
Con la liberazione dei tessuti dal liquido interstiziale in eccesso si ottiene anche una migliore ossigenazione cellulare e un’accellerazione dei processi di filtrazione e riassorbimento a livello capillare e sanguigno. Il miglioramento del microcircolo viene sfruttato nel trattamento della cellulite, unitamente all’effetto antiedematoso. L’ideale è l’utilizzarlo come coadiuvante ai trattamenti di mesoterapia: praticato almeno uno o due giorni prima prepara la zona da trattare e successivamente, dopo uno/due giorni, permette al liquido iniettato di essere assorbito anche nelle zone circostanti.
Linfodrenaggio manuale
Con il drenaggio linfatico manuale si ottiene una rigenerazione completa ed immediata dei tessuti, nonché un effetto duraturo di riduzione dell’edema e molto spesso anche del dolore. Si arriva inoltre al riequilibrio del Sistema Neurovegetativo ed un rilassamento psicofisico globale. Inoltre si potenziano le difese immunitarie proprie dell’organismo, poiché massaggiando i linfonodi si favorisce la fuoriuscita dei linfociti, che passano nella linfa e poi nel sangue, aumentando la resistenza contro le infezioni.
Per i suoi molteplici effetti il linfodrenaggio manuale è utilizzato nel trattamento scientifico del sistema linfatico per la risoluzione dell’edema nei decorsi post-operatori, in caso di di insufficienza venosa, nel trattamento della cellulite e di svariate patologie linfoedematose, post – traumatiche, in gravidanza, ecc.
Come riconoscere un buon linfodrenaggio
Lo si può capire immediatamente: c’è infatti una parte preliminare che non va tralasciata e che va praticata sempre, indipendentemente dalla zona trattata: si tratta del cosiddetto “scarico del collo”, ovvero un massaggio preliminare che serve ad aprire i punti di scarico e che si effettua sul collo, su parte del viso e sulle clavicole.
Un altro segnale, forse un po’ prosaico ma valido, è rendersi conto di dover… fare la pipì: è un effetto inequivocabile di un buon drenaggio.
Le domande sullo stato di salute
Un’ulteriore avvertenza da tenere ben presente prima di sottoporsi a qualsiasi massaggio riguarda le domande preliminari sul vostro stato di salute e su eventuali disturbi. Gli operatori bravi, attenti alla cliente, dovrebbero sempre informarsi in questo senso: “mettere le mani addosso” a una persona non è uno scherzo e le reazioni fisiche possono anche essere intense. Se lo si fa a cuor leggero, b, non prima di aver fatto notare questa grave mancanza.
Questione di tempo
Un linfodrenaggio tradizionale metodo Vodder richiede quasi due ore solo per massaggiare in modo adeguato gli arti inferiori fronte-retro; è quindi necessario, per chi lo pratica, operare una scelta precisa in termini di ripetizione delle manovre e numero delle stesse. Chi non lo fa mette al primo posto il rispetto del tempo a disposizione invece della salute della cliente.
Cosa si intende per massaggio ibrido
Recentemente si è pensato, in virtù della massima ottimizzazione del tempo a disposizione e del massimo rendimento, di usare un massaggio ibrido, chiamato sempre linfodrenaggio o massaggio emo-linfatico, più agile e che non necessita della precisione del linfodrenaggio tradizionale. Questo punto deve essere chiarito all’inizio della seduta, in modo da non crearsi delle aspettative troppo elevate e comunque godere di un massaggio drenante.
Un massaggio senza olio
Un altro fattore da tenere in considerazione, sempre per quanto riguarda il linfodrenaggio tradizionale, è che questo va praticato sempre senza olio o una qualsiasi sostanza grassa. È un massaggio asciutto, che al limite necessita di un po’ di talco per favorire lo scorrimento delle mani sulla cute. Null’altro è accettato. Se lo si usa, magari con la scusa di utilizzare un prodotto che facilita la guerra contro la cellulite, è bene sapere che non si tratta di un massaggio linfodrenante tradizionale, per quanto possa essere valido.
Quello che conta è ricevere un trattamento avendo chiaro in mente a cosa ci si sta sottoponendo.
Benefici e controindicazioni del massaggio linfodrenante
Il massaggio linfodrenante favorisce l’aumento di scorrimento della linfa nel nostro corpo che apporta, conseguentemente, una serie di benefici che si riscontrano a diversi livelli favorendo la sua applicazione come valido supporto per varie indicazioni terapeutiche.
- Effetto antiedematoso: buoni risultati ottenuti sugli edemi linfatici, specialmente per quelli dovuti a seguito di un intervento chirurgico.
- Effetto sulle difese immunitarie: offre un valido aiuto in tutti quei casi in cui occorra migliorare l’immunità locale, come nei casi di acne, ferite sia accidentali che chirurgiche e nei casi di infezioni alle vie aeree (tonsilliti, faringiti, sinusiti).
- Effetto cicatrizzante: indicato nei casi in cui è necessario una cicatrizzazione più rapida, in caso di piaghe o di ulcerazioni e per le persone affette da diabete.
Il massaggio linfodrenante è assolutamente controindicato nelle infezioni in fase acuta, tubercolosi, tumori mentre è possibile, ma con la dovuta cura e attenzione, nei casi di insufficienza renale, insufficienza cardiaca, asma, ipertiroidismo.
Si ringrazia per la consulenza il dott. Fabio Meardi, docente CIDESCO Italia, trainer esperto in tecniche di massaggio ed energetiche in uso principalmente nel sud-est asiatico.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Naste Beauty è una linea di skincare il cui ingrediente è la pasta di mele, ottenuta recuperando gli scarti della lavorazione di succhi di frutta.
Arianna era stanca di chiederselo così ha creato Naturari, un brand di creme, sieri e maschere con ingredienti naturali e un packaging prodotto con materiali riciclati. Scegliendoli si contribuisce anche a salvare la foresta amazzonica.
Leggere e interpretare le etichette dei cosmetici, Inci in primis, non è sempre facile. Ecco come decifrare nomi e diciture.
Sembra incredibile, ma una donna “mangia” in media l’equivalente di due rossetti l’anno. Appare perciò più che comprensibile, in aggiunta all’aspirazione a compiere acquisti coerenti con le proprie scelte etiche, che possa nascere il desiderio di puntare su formule prive di sostanze appartenenti al regno animale, ovvero vegane. Il concetto da tenere in mente, a questo punto, è
Alkemy è la linea di cosmetici naturali che racchiude il sapere degli antichi Egizi, veri maestri nell’arte della bellezza e della rigenerazione del corpo.
Le vogliamo folte, lunghe e ben incurvate. Tant’è che spesso anche i mascara più tecnologici non riescono a soddisfarci totalmente. Possiamo però rinforzare le nostre ciglia e aiutarle a crescere meglio: vediamo insieme come
Per sbiancare i denti, pulirli mattina e sera è sicuramente importante, ma per averli ancora più splendenti ci sono soluzioni totalmente naturali.
L’olio di argan vanta eccellenti proprietà cosmetiche ed è tra gli oli più versatili. Abbiamo messo alla prova una formula bio, etica e molto piacevole: Olio Puro Bio Argà di Nature’s.