In risposta alla guerra tra Israele e Hamas un bambino di sei anni palestino-americano è stato ucciso. Gli atti di odio sono in aumento.
Un uomo di 71 anni è stato accusato di omicidio e crimine d’odio per aver ucciso un bambino di sei anni, Wadea Al-Fayoume, e ferito gravemente sua madre di 32 anni. Secondo le autorità l’uomo, Joseph Czuba, ha scelto le vittime, che erano suoi inquilini, a causa del loro essere musulmane e palestino-americane, come risposta alla guerra tra Israele e Hamas.
Il presidente Joe Biden ha dichiarato che “questo orribile atto di odio non ha posto negli Stati Uniti è contrario ai nostri valori fondamentali: la libertà dalla paura per il modo in cui preghiamo, per ciò in cui crediamo e per ciò che siamo”.
In un contesto in cui i crimini di odio contro la comunità musulmana e araba sono aumentati a partire dall’11 settembre 2001, sono diversi gli attivisti e i giornalisti che responsabilizzano i media e i politici americani per aver acuito il clima di islamofobia nel Paese.
Come dichiarato da Ayman Mohyeldin, giornalista della Msnbc, “la disumanizzazione dei palestinesi, il razzismo contro gli arabi e l’islamofobia stanno raggiungendo il culmine tra molti politici americani di entrambi gli schieramenti, tra cui alcuni che non hanno saputo distinguere tra civili palestinesi e Hamas, quelli che hanno definito questa una guerra di religione e quelli che hanno giustificato i crimini di guerra e la punizione collettiva dei civili palestinesi”.
L’islamofobia negli Stati Uniti
Per i musulmani statunitensi, gli attacchi islamofobi continuano nonostante siano passati più di vent’anni dall’11 settembre. I dati dell’Fbi mostrano come i crimini d’odio nei confronti dei musulmani abbiano avuto un’impennata nel 2001 e tra il 2015 e il 2017, nel pieno della campagna della coalizione contro Daesh.
L’islamofobia è stata usata anche come strumento politico. La retorica anti-musulmana è stata usata contro l’ex presidente Barack Obama durante entrambe le sue campagne presidenziali, nonostante il fatto che Obama sia cristiano. Voci razziste e xenofobe sulla sua religione e sul suo luogo di nascita sono state utilizzate per fomentare l’indignazione e la sfiducia nei confronti di Obama, facendo leva sulla paura preesistente nei confronti dei musulmani.
La comunità musulmana negli Stati Uniti ritiene che il problema dei crimini d’odio non sia preso sul serio né dalla società civile né dalla politica, anzi è spesso la retorica anti-musulmana espressa dalla politica ad aver aumentato la xenofobia.
Tra le figure politiche che hanno influenzato l’ascesa dell’odio contro i musulmani negli Stati Uniti c’è la figura di Donald Trump. Durante i primi mesi dell’amministrazione Trump, il Pew Research Center ha riportato che circa il 75 per cento degli adulti americani musulmani ha dichiarato che negli Stati Uniti c’è molta discriminazione nei confronti della comunità islamica.
Poco dopo il suo insediamento, Trump ha firmato un ordine esecutivo che vietava l’ingresso a persone provenienti da diversi Paesi a maggioranza musulmana, una posizione che aveva già espresso durante la sua campagna elettorale quando propose il divieto a tutti i musulmani di entrare negli Stati Uniti.
Con lo scoppio del nuovo conflitto tra Hamas e Israele, i toni si sono alzati contro i palestinesi, in particolare nei media come Fox News e da parte di rappresentanti repubblicani come il candidato alle presidenziali Ron DeSantis che ha accusato i palestinesi di essere tutti antisemiti, e l’ex ambasciatrice alle Nazioni Unite Nikki Haley.
Un problema solo americano?
Il problema dell’odio anti-musulmano non è circoscritto agli Stati Uniti, ma è diffuso in altri Paesi occidentali e non, come ad esempio l’India. In un rapporto pubblicato nel 2021 del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, si evidenzia che, a livello globale, l’islamofobia ha “proporzioni epidemiche”, con i musulmani spesso presi di mira sulla base di caratteristiche visibili come “nomi, colore della pelle e abbigliamento”.
In Europa i crimini d’odio contro le comunità musulmane sono aumentati. Il Parlamento Europeo, in un documento pubblicato nel 2018, hanno evidenziato un aumento dei crimini di matrice islamofoba. In Austria, ad esempio, nel 2022 ci sono stati più di 1.300 attacchi contro musulmani. Anche in Germania sono aumentati i crimini d’odio online contro studenti di religione islamica.
I Paesi europei sono stati accusati di islamofobia anche per le politiche portate avanti dai governi. La Francia è stata più volte accusata di perpetrare politiche islamofobe, in particolare nei confronti delle donne che portano il velo. Anche in Italia abbiamo un grande problema con l’islamofobia politica. Da quando il governo è entrato in carica, Giorgia Meloni ha più volte fatto dichiarazioni relative alle teorie dell’islamizzazione dell’Europa che minaccerebbe l’identità nazionale e continentale.
Questa narrazione e questa continua deumanizzazione delle persone di origine araba o musulmane, oltre a inficiare la cronaca di un conflitto, rischiano di far incrementare aggressioni e crimini d’odio nei confronti di cittadini la cui unica colpa è il nome, la fede o le origini.
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