La campagna Vote for animals, promossa da Lav e altre organizzazioni, mira a far assumere a candidati e partiti un impegno maggiore sul tema dei diritti animali.
Emergenza in Ucraina, un intervento per le vittime a quattro zampe
La fondazione Cave Canem ha lanciato un’iniziativa per gli animali domestici coinvolti nella guerra in Ucraina. E ci sono già 10mila euro per sostenere chi è sul campo.
- La fondazione Cave Canem ha lanciato un progetto per l’aiuto agli animali domestici coinvolti nella guerra in Ucraina.
- E ci sono già 10mila euro iniziali per fronteggiare le spese dell’iniziativa.
Nell’ambito dell’emergenza in Ucraina, la fondazione Cave Canem è al lavoro per offrire un piano di interventi concreti sul territorio con uno stanziamento iniziale di 10mila euro. Il progetto è finalizzato a offrire supporto agli animali ospitati nei canili rifugio, a quelli che non hanno più una casa e che si trovano a vagare per le strade lacerate dal conflitto o sono stati accolti da persone di buon cuore che non hanno voluto o non hanno potuto lasciare il paese, così come ai cani e ai gatti che si sono rifugiati in ripari di fortuna con le proprie famiglie. Senza dimenticare, comunque, chi è stato costretto a fuggire e probabilmente cercherà ospitalità in altri paesi con i propri animali, inclusa l’Italia. Un piano di interventi a tutto tondo che inizierà a portare, in questo modo, un primo aiuto concreto.
L’assistenza agli animali domestici in Ucraina
Il primo passo sarà sostenere associazioni e organizzazioni impegnate nelle zone direttamente interessate dal conflitto. Si cercherà anche di fornire assistenza a chi darà ospitalità ai cani e ai gatti che verranno accolti in Italia o in altri paesi presso i quali operano enti partner della fondazione Cave Canem.
“Di fronte al conflitto che sta devastando l’Ucraina e che sta segnando irrimediabilmente il destino di persone e animali, siamo al lavoro per dare vita a un piano di interventi, finalizzato a offrire supporto agli amici a quattro zampe di chi è stato costretto a fuggire e probabilmente cercherà rifugio in altri paesi, inclusa l’Italia, oltre naturalmente a tutti i pet presenti sul suolo della nazione in guerra”, spiega Adriana Possenti, presidente della fondazione.
“Siamo in contatto con i nostri partner internazionali, con l’autorità per la sorveglianza e la protezione degli animali nella vicina Bulgaria – che potrebbe essere interessata dall’arrivo di animali in difficoltà e bisognosi di riparo –, con la rete di canili rifugio di nostra fiducia e con quelli presenti in Italia”, aggiunge la vicepresidente Federica Faiella.
“In questo frangente risulta cruciale il contributo di Anastasiya Bondar, referente della direzione scientifica della nostra no profit. Anastasiya è nata in Ucraina, ma vive in Italia da circa vent’anni: grazie alle proprie conoscenze linguistiche e all’aiuto di amici e parenti in loco, sin dalle prime fasi delle emergenze è riuscita a contattare civili, strutture rifugio e fornitori di prodotti per animali”.
Al momento ancora non ci sono notizie certe su quello che sta succedendo in Ucraina e sulle effettive condizioni degli animali domestici e da reddito coinvolti nella situazione in corso. Possiamo solo dire che iniziative come quelle della fondazione Cave Canem gettano un barlume di speranza sul futuro dei nostri amici a quattro zampe, destinati nel bene e nel male a condividere la sorte e il destino degli uomini che vivono con loro.
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