La luce debole del crepuscolo, le candele accese, i tavolini vecchio stile sparsi in mezzo agli alberi e alle piante dell’orto botanico. Sembra di essere sul set di un film. E invece siamo all’apertura del festival “A seminar la buona pianta”, a Milano.
Un festival dedicato alla musica che arriva dalla Scandinavia
Marco G., fotografo di band e concerti che da 8 anni vive in Danimarca, sta organizzando un festival di musica scandinava a Milano. Ho voluto capirne di più. Marco mi dice che in Danimarca e nei paesi limitrofi c’è una scena di rock band e songwriters straordinaria e in grande fermento oltre che fiumi di
Marco G., fotografo di band e concerti che da 8 anni vive in
Danimarca, sta organizzando un festival di musica scandinava a
Milano. Ho voluto capirne di più. Marco mi dice che in
Danimarca e nei paesi limitrofi c’è una scena di rock band e
songwriters straordinaria e in grande fermento oltre che fiumi di
Dj e produttori che partono dal Nord Europa alla conquista del
mondo.
Quali sono i motivi che fanno fiorire cosi tanto talento tra i
freddi venti della Scandinavia?
Atterrando all’aeroporto di Copenhagen la prima vista che ci si
para davanti è un ponte immenso che finisce sulle coste
opposte del Mare del Nord. A me i ponti hanno sempre dato un senso
di sicurezza e scambio, opposti ai gabbiotti dei finanzieri e le
reti delle frontiere.
Arrivati alla fermata di Norreport, Marco (più amico che
guida, ma ottima guida!) mi conduce al più vicino ?affitta
bici?, unico modo per spostarsi agilmente per non perder qualche
concerto. Cosi gia dalla prima sera andiamo a vedere le prime band
che hanno un futuro roseo.
È una pedalata di venti minuti da Copenhagen Ovest fino a
sud dove c’è il quartiere hippie di Christiania. Arriviamo e
il pensiero non puo che volare alla San Francisco della fine degli
anni ?60 e così prima di entrare all?Oppen già
capisco che siamo sulla strada giusta.
La band in scena stasera come “headliner” si chiama Death By Kite
(Morte sull’aquilone ndr), sono un power trio danese, al basso una
bella e alta ragazza che se la cava benissimo con i cori, alla
batteria un barbuto scatenato e concentratissimo fan del metal a
cui vengono asportati pezzi della batteria per tenerla minimale ed
in stile New Wave, voce e chitarra solo un ragazzo biondo, ben
vestito da cui si notano due cose: uno, quando è morto Ian
Anderson (Joy Division) probabilmente è morto anche un pezzo
di lui; due, gli sono piaciuti riff e melodie dei Bloc Party e dei
Franz Ferdinand ma ci mette moltissimo del suo per dargli un taglio
nuovo e piu aggressivo. Gran concerto, già caso in patria,
suoneranno al festival di Roskilde.
È gia tardi e Depolique mi ha detto ?non mancare la famosa
serata ?Ed Banger? al Rust?. Arriviamo ma è sold out, vallo
a spiegare al buttafuori ligio che siamo un giornalista e un
fotografo inviati per una radio italiana Noi pero ci ricordiamo di
esserlo (Italiani) e quindi individuiamo una porta sul retro
saliamo le scale d?emergenza e sul pianerottolo incontriamo il
front man della più famosa band danese. Lui si chiama??.. e
canta negli ?Oh No Ono?, nome tributo a Yoko Ono! .
Che sorpersa ci dice che è nella nostra situazione, sbircio
dalla porta e vedo la schiena di DJ Mehdi e la folla in delirio.
Macchina fotografica in Mano Marco scatta dentro, dietro io e poi
la sua donna. Riconoscendolo e abbagliati dai flash di Marco la
folla urla e noi entriamo tranquilli. .
DJ Mehdi, Uffie, Feadz e Vicarious Bliss, insomma i nomi più
?hype? della scena elettronica parigina e mondiale, bella festa ma
a Copenhagen è roba da teenagers, pieno di ragazzini che non
superano i 20 anni. Comunque ottima musica, ci divertiamo. Scopro
che in altro locale c?è Luciano (Dj cileno straordinario), e
un po? mi dispiace non esser lì..
?Non puoi non andare al Vega, è il locale più bello,
forse d?Europa?, queste le parole di Depolique poco prima di
partire. Guardo il Programma: Teenagers + Tom Boy (Who Made Who,
altra ottima band danese) e il giorno dopo concerto dei The Rakes.
Mi accredito e prendo appuntamento col proprietario..
Georg Rasmussen ha da poco superato i trenta ma non la sua
debolezza per la moda, gli chiedo quali sono le sue band preferite
e, cosa più interessante, qual è il segreto del
successo del Vega..
?Vedi, vivo sui blog ? risponde Georg – scelgo così gli
artisti, cerchiamo di capire quello che vogliono i ragazzi: band
nuove, grafiche interessanti (sarà proprio il grafico della
Ed Banger a ridisegnare i muri del Vega) e un posto con piu
situazioni?. Il locale è su tre piani, ha due sale concerti
e due bar per Dj set. È pienissimo e riesco a malapena a
rimanere concentrato, che siano le splendide ragazze o il pessimo
set dei Teenagers (succede ragazzi, non mollate)? Poco male.
Riconosco Tomas Barford (Tom Boy) degli Who Made Who che si
appresta a rammendare il buco sulla pista lasciato da gli
?Adolescenti? e bastano due dischi giusti per far espoldere
l?entusiasmo nordico. .
Innumerevoli le altre band, Dj set e concerti vari che ho visto nei
giorni seguenti compreso l?assordante concerto dei Tokyo Dragons
allo Stengade (bravi, ma ragazzi abbassate il volume! E poi molto
duri stile Motley Crue alla reunion dei Led Zeppelin) oppure il Dj
Set Reggae del Maestro David Rodigan, oltre a una splendida gita
solitaria ad Helsingor, dove è situato il castello di
Kronberg. .
Location scelta da William Shakespeare per l?ambientazione di
Amleto. La cosa interessante è che questa fortezza è
servita come primo avamposto al mondo per chiedere il pedaggio alle
navi in transito. Metodo con il quale la Danimarca ha costruito un
grande impero. Facendo pagare chi voleva commerciare.
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