Cambiamenti climatici e impatto sull’habitat impongono di ripensare la vita in montagna. E il turismo, che resta un grande volano economico.
Un piano decennale per proteggere gli avvoltoi dell’Africa
A causa di un drastico declino nel numero degli avvoltoi, è stato lanciato un piano d’azione decennale per la conservazione degli avvoltoi nell’Africa occidentale.
Gli avvoltoi hanno un ruolo fondamentale per regolare e mantenere l’equilibrio ecologico di un ecosistema. Rovistando e mangiando le carcasse di altri animali, impediscono a batteri e virus di crescere dai resti in decomposizione. Questi animali sono presenti in Africa con diverse specie, almeno undici, dal grifone africano (Gyps africanus), all’avvoltoio monaco (Aegypius monachus) e l’avvoltoio barbuto (Gypaetus barbatus), fino all’avvoltoio orecchiuto (Torgos tracheliotos).
Gli avvoltoi dell’Africa
Questi uccelli sono caratterizzati da un potente senso dell’olfatto e una vista acuta, che consentono loro di individuare carcasse anche a chilometri di distanza. Gli avvoltoi africani possono volare a grandi altezze e coprire vaste distanze, spostandosi facilmente attraverso la savana, i deserti e le pianure.
Proprio in Africa gli avvoltoi hanno subìto un declino preoccupante: negli ultimi cinquant’anni sono diminuiti di oltre l’80 per cento, con alcune specie che hanno raggiunto il 90 per cento. Le principali cause sono l’avvelenamento e il loro uso in riti tradizionali in quanto simboli spirituali di rinascita.
La loro scomparsa rappresenterebbe una seria minaccia per la salute degli ecosistemi africani. Per questo motivo, sono in corso vari sforzi di conservazione per proteggerli e garantire che continuino a svolgere il loro insostituibile ruolo nella natura africana.
Un piano decennale per salvarli dall’estinzione
Per frenare questo declino è stato lanciato il West African vulture conservation action plan (Wavcap), un piano d’azione decennale per la conservazione degli avvoltoi nell’Africa occidentale. Il piano si svilupperà in sedici Paesi: Benin, Burkina Faso, Camerun, Ciad, Costa d’Avorio, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Liberia, Mali, Niger, Nigeria, Senegal, Sierra Leone e Togo, e unirà gli sforzi di istituzioni e realtà impegnate nella conservazione.
L’obiettivo è far sì che, entro il 2043, le popolazioni di avvoltoi in Africa raggiungano numeri sostenibili, che le credenze popolari non rappresentino più una minaccia, che siano protetti da regolamentazioni e che possano prosperare in un ambiente sano in armonia con le persone.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
“Quando scaliamo ci sentiamo libere da tutto”. Le cholitas escaladoras, un gruppo di donne indigene boliviane, rompono gli stereotipi legati all’alpinismo e alla società.
La città governata dalla sindaca Anne Hidalgo sta per approvare un nuovo Piano climatico che prevede oltre 300 ettari di nuove aree verdi.
Tre organizzazioni ambientaliste incassano una storica vittoria contro il governo del Sudafrica: l’espansione del carbone va fermata.
Il rapporto dell’Ispra mostra neanche nel 2023 ci sono stati miglioramenti nella cura del territorio: si continua a cementificare a spron battuto.
Per motivi politici, il governo della Norvegia rinvia l’assegnazione delle licenze per le estrazioni minerarie nei fondali marini.
Un studio ha anticipato di nuovo le previsioni sullo scioglimento pressochè totale del ghiaccio nel mare più settentrionale della pianeta.
Dove sposteremo gli italiani quando saranno loro i migranti climatici? Da questa domanda nasce il libro “Migrare in casa” di Virginia Della Sala.
La capitale dell’Arabia Saudita, Riad, ospita la sedicesima Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla desertificazione, la Cop16.