Dall’incontro tra la filosofia indiana con il taoismo e con la mentalità cinese, pragmatica e intrisa di confucianesimo, nasce un percorso spirituale in cui la compassione si eleva allo stesso livello della sapienza.
Mangiar sano. Se diventa un’ossesione
Tutti sanno che mangiare sano fa bene, ma un sorprendente numero di persone ha cominciato a farlo in modo ossessivo.
Ad affermarlo è il dietologo statunitense Steven Bratman,
autore di Health Food Junkies, colui che si definisce un
“ex-ortoressico pentito”. Ortoressia: un termine poco noto, perfino
a coloro che – ignari – da questa fantomatica malattia sarebbero,
irrimediabilmente afflitti.
La definiscono: “ossessione maniacale per i cibi sani”. Eppure il
suo significato – dal greco orthos “giusto”, “corretto”- a tutto
farebbe pensare, fuorché a qualcosa di sbagliato o dannoso.
Ecco allora che, se una scelta di vita alternativa si scontra con
il conformismo, il senso comune, l’abitudine a quelle certezze dure
a morire, viene creata, all’occorrenza, la patologia, la psicosi,
il problema.
Cambiare, più o meno radicalmente, le abitudini quotidiane
per migliorare la qualità di vita propria e altrui (se per
altrui si intende l’intero ecosistema compresi animali e ambiente),
magari con una dieta vegetariana o vegan, basata su cibi biologici
e naturali, significa scontrarsi con un mondo ostile a questo
cambiamento.
Integrale diventa in pochi secondi “integralista”, rispettoso di
tutti gli esseri viventi è sinonimo di “snob”, seguace o
almeno affine a nuove sperimentazioni alimentari, che attingono dal
passato o dall’Oriente per riscoprire antichi sapori e nuove
risorse, è – agli occhi degli altri – “modaiolo” o
addirittura “estremista”. Un attacco pubblico per celare il disagio
di fronte a una figura che – improvvisamente – scuote la coscienza,
mette in discussione convinzioni, risveglia antiche paure, timori,
carenze di informazione.
Una scelta difficile, quindi, ma che non deve scoraggiare: la
consapevolezza è -e resta- quella di agire per il bene
comune, per una nuova realtà possibile, sradicando quelle
coscienze assopite dal loro costante torpore. Una volontà
che certamente sarà ripagata.
Roberta Marino
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