Un anno dopo l’introduzione della Ulez, l’enorme Ztl a traffico limitato, Londra centra gli obiettivi. “Camminare previene l’obesità” spiega l’esperta Cristina Xiao.
Un diapason per le orecchie
Ronzii, tintinnii, fruscii, fischi, scrosci o sibili: gli acufeni sono sintomi e non malattie. Un suono avvertito da una sola persona, un’esperienza non condivisa che neppure il medico sa captare.
Un disagio che rovina la vita soprattutto quando diventa cronico
e persistente, notte e giorno.
Fra le cause fondamentali ci sono le malattie dell’apparato
uditivo, l’esposizione a rumore eccessivo o ridondante, l’utilizzo
senza controllo di gocce per le orecchie che nel trattamento
prolungato possono colpire l’interno dell’orecchio nella sua
porzione uditiva delicata, o l’utilizzo di cotton fiock senza
cautela.
I malati di acufeni possono solo aumentare vista l’esposizione
dei giovani a il volumi musicali alti, alle potenti casse di
risonanza della musica ai concerti o nelle discoteche, alla
disattenzione verso le buone regole di protezione dell’orecchio
nelle malattie invalidanti professionali dove le cuffie di
protezione sono spesso disattese.
L’acufene è un disturbo molto comune che interessa il 10%
della popolazione e nel 2% dei casi altera la qualità di
vita della persona rovinando il riposo, la concentrazione, le
relazioni.
Gli approcci terapeutici sono differenti e multidisciplinari ma
non possono prescindere dal controllo dell’otorinolaringoiatra.
Fra le terapie complementari spicca il grande aiuto
dell’agopuntura: i piccoli aghi inseriti lungo il decorso dei
meridiani hanno un effetto di grande riequilibrio delle funzioni
uditive; in particolare esistono punti di agopuntura classica
destinati al padiglione esterno dell’orecchio. Conclusa la seduta
presso il medico agopuntore è possibile mantenere viva
questo tipo di stimolazione attraverso dei piccoli cristalli che
possono essere mantenuti sull’orecchio esterno per giorni e per
settimane, prolungando così l’effetto benefico di equilibrio
sul meridiano.
Molte persone riferiscono un gran beneficio dall’ascolto di
musica soft la a basso volume: le note sussurrate riescono a
restituire equilibrio, un allineamento della sorgente sonora
interna, come un diapason che possa riportare in asse la soglia
interna del silenzio e del suono e della loro delicata linea di
confine. Fra i massaggi, il più indicato è quello
cranio-sacrale con piccoli movimenti che insistono sulle tempie e
su tutto il massiccio cranico con particolare attenzione al corpo
uditivo.
Nelle nuove acquisizioni ad alta tecnologia sono molto
promettenti i dispositivi di bio- stimolazione a bassa potenza: un
raggio laser viene diretto sulla membrana timpanica dove crea un
aumento dell’energia e un incremento della capacità
riparativa delle cellule stesse. La laser terapia è un atto
medico e merita di essere tenuta in considerazione nei pazienti con
acufeni intrattabile.
Dottoressa Stefania Piloni
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