Dal 2027 le norme europee renderanno obbligatorio il passaporto digitale per quasi tutte le batterie dei veicoli elettrici: più attenzione all’ambiente e ai diritti umani.
Una gigafactory di batterie per auto elettriche nascerà a Torino
Alle porte di Ivrea nascerà un enorme stabilimento per la produzione di batterie per auto elettriche. Sarà il più grande d’Europa.
Avviare la produzione di batterie agli ioni di litio per auto elettriche nella seconda metà del 2024, impiegando fino a tremila dipendenti su una superficie di un milione di metri quadrati: è l’obiettivo ambizioso contenuto nel protocollo d’intesa per la realizzazione nell’ex sito Olivetti di Scarmagno (Torino) della gigafactory (così, attualmente, vengono definite le fabbriche più innovative per produrre le batterie necessarie alla produzione di veicoli elettrici) targata Italvolt, società fondata dall’imprenditore svedese Lars Carlstrom.
La più grande factory d’Europa per la fornitura di batterie per auto elettriche
L’impianto che verrà realizzato nell’ex area industriale alle porte di Ivrea sarà dedicato alla produzione e allo stoccaggio di batterie agli ioni di litio per i veicoli elettrici. La startup Italvolt aveva acquistato i terreni nel settembre 2021 dal Fondo Monteverdi gestito dalla Prelios Sgr (società immobiliare nata da una costola della Pirelli).
L’impianto industriale vero e proprio occuperà una superficie di 300mila metri quadrati e sarà progettato dalla divisione architettura della Pininfarina, mentre un’altra azienda piemontese, la Comau del gruppo Stellantis, fornirà soluzioni industriali, impianti e tecnologie e si occuperà della realizzazione del laboratorio di ricerca e sviluppo.
La gigafactory piemontese, che diventerà la più grande del suo genere in Europa, avrà una capacità produttiva a regime di 45 gigawatt, ampliabile fino a 70 gigawatt, per un investimento di ben 3,4 miliardi di euro.
Una rinascita per l’ex stabilimento Olivetti
La scelta di Carlstrom, già azionista di riferimento della Britishvolt, altra società di batterie elettriche, è caduta sulla vasta zona industriale della ex Olivetti: un milione di metri quadrati che hanno subito un progressivo degrado negli ultimi 20 anni, cioè da quanto la Olivetti, famosa in tutto il mondo per le calcolatrici e le macchine da scrivere, ha abbandonato la produzione dei personal computer.
Oggi la Olivetti fa parte del gruppo Telecom Italia e dal 2020 si sta focalizzando sulle tecnologie legate all’Internet of things (Iot) e sull’analisi dei big data, ovvero di quelle tecnologie in grado di estrarre valore dalla mole di dati eterogenei che popolano il web. Lo stabilimento di Scarmagno fu costruito tra il 1962 e il 1964 e il piccolo comune a nord di Torino era stato scelto per i comodi collegamenti stradali e ferroviari di cui dispone, sia con Ivrea sia con il capoluogo piemontese.
E Lars Carlstrom non si ferma all’Italia: l’imprenditore ha già annunciato la costruzione di un’altra fabbrica di batterie per l’automotive, questa volta negli Stati Uniti. La nuova società, Statevolt, costruirà uno stabilimento nella Imperial Valley in California in grado di offrire una capacità annua di 54 GWh una volta completato, sufficiente per circa 650mila veicoli elettrici.
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