Baghdad e altre città dell’Iraq sono avvolte in un alone arancione per le tempeste di sabbia, fenomeni sempre più estesi a causa dei cambiamenti climatici.
Migliaia di iracheni nella capitale e in altre città sono ricoverati in ospedale con difficoltà respiratorie provocate dalla polvere.
Il governo ha fatto chiudere alcune scuole e uffici, mentre sono stati sospesi i voli all’aeroporto di Baghdad.
Si tratta dell’ottava tempesta di sabbia a colpire l’Iraq da marzo: gli eventi atmosferici ostili aumentano a causa della siccità legata ai cambiamenti climatici.
L’Iraq è uno delle nazioni che più sta subendo i danni dovuti ai cambiamenti climatici e al riscaldamento globale. La capitale Baghdad e altre città nel sud del paese sono state inghiottite ancora una volta da polvere e sabbia. La tempesta prolungata ha provocato il ricovero di migliaia di persone e ha fermato i voli in arrivo e in partenza nella capitale. È l’ottava tempesta di sabbia in Iraq dall’inizio della primavera: un nuovo record dovuto alle scarse precipitazioni, alla siccità perdurante e all’innalzamento delle temperature. La nube arancione che ricopre Baghdad ha ridotto la visibilità a poche centinaia di metri; una situazione simile a quanto sta avvenendo nei villaggi meridionali iracheni. Almeno 5mila persone si trovano in ospedale con difficoltà respiratorie secondo i funzionari governativi, mentre alcune scuole e uffici statali hanno chiuso. Si tratta dell’ennesimo evento negativo in Iraq dovuto al riscaldamento globale.
La polvere fa chiudere scuole e aeroporti
Le autorità di sette delle 18 province irachene, inclusa Baghdad, hanno ordinato la chiusura degli uffici governativi. L’agenzia di stampa statale Ina ha riferito che gli aeroporti di Najaf e Sulaimaniyah sono stati chiusi, oltre a quello della capitale nella quale è stato bloccato tutto il traffico aereo per scarsa visibilità.
La sabbia gialla e arancione ricopre i tetti degli edifici, le automobili e si insinua persino nelle case. Secondo gli ultimi dati disponibili da Ina, 5mila persone sono state ricoverate in ospedale perché necessitavano di cure per difficoltà respiratorie. “La maggior parte dei casi sono da moderati a semplici e i pazienti possono andare via poco dopo aver ricevuto le cure – ha detto il portavoce del ministero della Salute Seif al-Badrche –. Molti ricoverati soffrono di malattie croniche come l’asma, oltre agli anziani che hanno problemi di salute. Le istituzioni sanitarie continuano ancora a ricevere pazienti con casi di soffocamento“.
Iraqi merchants say they have no choice but adapt as the latest in an unrelenting series of intense sandstorms swept their country.
The storms have landed thousands in hospitals with severe respiratory problems and killed at least one.https://t.co/cVVhrHGd6y
L’Iraq è soggetto a tempeste di sabbia stagionali, ma esperti e scienziati stanno lanciando l’allarme sulla frequenza di questi eventi negli ultimi anni; secondo loro l’aumento è dovuto alla rarità delle precipitazioni, alla desertificazione e ai cambiamenti climatici. La tempesta precedente a metà aprile 2022 ha portato alla morte di un individuo, mentre centinaia di persone sono state ricoverate in ospedale per problemi respiratori.
L’incremento nel numero di tempeste di sabbia è stato associato a un uso eccessivo dell’acqua dei fiumi nazionali Tigri ed Eufrate, nonché all’aggiunta di nuove dighe, al pascolo eccessivo e alla deforestazione. Le tempeste di polvere sono solitamente il risultato di una grande massa di aria fredda che si muove rapidamente su un terreno asciutto ricoperto di sabbia e limo. Questi fenomeni atmosferici sono comuni nel terreno desertico dell’Iraq, soprattutto durante l’estate a causa di un forte vento da nord-ovest, chiamato shamal, che soffia sulla pianura alluvionale irachena, spiega l’agenzia spaziale Esa.
Le numerose e sempre più frequenti tempeste di sabbia mettono a rischio la già difficile situazione economica dell’Iraq. Gli agricoltori iracheni temono che la polvere possa distruggere i loro campi coltivati. L’accumulo di sabbia, infatti, provoca la diffusione e la crescita di batteri e germi sui raccolti e li distrugge. “Purtroppo, il governo non ci sta aiutando né ci sta mostrando i modi necessari per combattere la polvere. Alcuni agricoltori affermano che metà dei nostri raccolti rischia di essere distrutta” si è lamentato un produttore locale al sito Kirkuk Now. Il cielo arancione sopra Baghdad sembra destinato a portare ulteriori danni a tutta la nazione asiatica.
L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Climathon 2024 è l’hackaton che ha riunito giovani talenti a Courmayeur per sviluppare idee innovative e sostenibili, affrontando le sfide ambientali della montagna.
Dopo Milano, il progetto PiantiAmo il futuro di Nescafé arriva a Ferrara: piantato presso la Nuova Darsena il primo dei duecento nuovi alberi in città.
Sull’arcipelago di Mayotte, territorio d’oltremare dipendente dal governo francese, per ora si contano 15 morti e centinaia di feriti. I servizi essenziali sono al collasso.