Expo 2015

Un’altra vittoria per la dieta mediterranea

Che la dieta mediterranea faccia bene alla salute è cosa nota e lo ha sancito anche l’Unesco, riconoscendola patrimonio dell’umanità.  Alcuni ricercatori statunitensi hanno però voluto testarla sui vigili del fuoco, una categoria che al suo interno conta un’elevata incidenza di obesità e fattori di rischio per le malattie cardiache.   Il team di studiosi,

Che la dieta mediterranea faccia bene alla salute è cosa nota e lo ha sancito anche l’Unesco, riconoscendola patrimonio dell’umanità.  Alcuni ricercatori statunitensi hanno però voluto testarla sui vigili del fuoco, una categoria che al suo interno conta un’elevata incidenza di obesità e fattori di rischio per le malattie cardiache.

 

Il team di studiosi, coordinati dal dottor Stefanos Kales, professore di medicina alla Harvard Medical School e alla Harvard School of Public Health, ha monitorato l’alimentazione di circa 800 vigili del fuoco statunitensi dopo aver chiesto loro di adottare uno stile alimentare di tipo mediterraneo. Per cinque anni sono stati raccolti dati sui loro livelli di colesterolo, sulla pressione sanguigna, il tasso di zuccheri nel sangue e informazioni sulle variazioni di peso.

 

Dopo aver diviso i volontari in quattro gruppi in base all’attenzione prestata all’alimentazione, è emerso che i più meticolosi, ovvero quelli che hanno sempre mangiato secondo le regole della dieta mediterranea, ricca di cereali integrali, pesce, verdura, frutta e semi oleosi, godono di una salute migliore.

 

In particolare, costoro corrono un rischio inferiore del 35 per cento di sviluppare sindrome metabolica rispetto al gruppo che ha curato meno la dieta. La sindrome metabolica comprende un insieme di fattori che aumentano il rischio di malattie cardiache, ictus e diabete.  I vigili del fuoco più “virtuosi” a tavola mostrano anche un rischio del 43 per cento più basso di aumento di peso rispetto agli altri.

 

Secondo il dotto Kales, la tendenza a non bere bibite o altre bevande zuccherate, la lontananza dal cibo del fast food, il maggior consumo di frutta e verdura e il consumo ridotti di cibi fritti hanno rivestito una parte importante nella salvaguardia della salute. Kales ha poi suggerito a chi intendesse scegliere almeno un paio di cose da cambiare nelle proprie abitudini, di partire proprio dall’evitare i fast food e le bevande zuccherate.

 

Lo studio, pubblicato online sulla rivista PLoS One è solo l’ultimo di una lunga serie dedicata alla dieta mediterranea e ai suoi  benefici per la salute. L’unico limite riconosciuto al test dai ricercatori stessi è che la valutazione sia stata fatta in generale senza estrapolare dati precisi sul consumo di alimenti come noci e legumi e sul loro particolare ruolo preventivo.

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