Uno degli svantaggi delle auto a guida autonoma è nel tempo impiegato per riconoscere gli ostacoli: ora si punta ad arrivare a 20 millisecondi.
Un’auto che guida da sola ha ucciso una donna. È la prima vittima dei veicoli a guida autonoma
Una donna è morta dopo essere stata investita da un’auto Uber a guida autonoma a Tempe, in Arizona. Probabilmente è la prima morte registrata di una persona in un incidente automobilistico causato da un veicolo senza guidatore. Come riporta il New York Times, l’auto era in modalità di guida autonoma quando ha investito la donna che
Una donna è morta dopo essere stata investita da un’auto Uber a guida autonoma a Tempe, in Arizona. Probabilmente è la prima morte registrata di una persona in un incidente automobilistico causato da un veicolo senza guidatore.
Come riporta il New York Times, l’auto era in modalità di guida autonoma quando ha investito la donna che stava percorrendo la strada in bicicletta: è stata portata in ospedale ma è morta per le ferite riportate. Al volante – o meglio, nell’abitacolo, dato che non stava guidando – c’era un autista di sicurezza che però, evidentemente, non è riuscito a intervenire per evitare il disastro. La polizia locale ha riferito che l’incidente si è verificato ieri sera (domenica 18 marzo).
Inizialmente le autorità non avevano diramato il suo nome, dato che il suo “parente prossimo non è stato ancora avvisato, quindi il suo nome non verrà rilasciato in questo momento”. Ora si sa che la donna deceduta è stata identificata come la 49enne Elaine Herzberg,
Le auto senza conducente sono solitamente testate da Uber anche con condizioni atmosferiche avverse, proprio per mettere alla prova i veicoli.
Un portavoce di Uber ha dichiarato che la società ha “collaborato pienamente” alle prime indagini con le autorità.
Come prima reazione, tutti i test dei veicoli senza conducente di Uber sono stati sospesi a San Francisco, Pittsburgh, Toronto e Tempe.
“I nostri pensieri sono rivolti alla famiglia della vittima”, si legge in una dichiarazione di Uber pubblicata anche su Twitter:
Our hearts go out to the victim’s family. We’re fully cooperating with @TempePolice and local authorities as they investigate this incident.
— Uber Comms (@Uber_Comms) 19 marzo 2018
Nel 2016, Uber aveva ammesso che, per un difetto, un veicolo a guida autonoma era partito con il rosso, a San Francisco, secondo Gizmodo. Il programma di test dei veicoli senza guidatore fu poi sospeso per un breve periodo nel 2017 dopo un incidente proprio ancora a Tempe, in cui tuttavia non furono stati registrati feriti gravi.
Il momento peggiore per l’incidente: il governatore dell’Arizona Doug Dacey
L’incidente avvenuto nella notte di domenica s’è verificato nel momento peggiore per chi lavora al progetto delle macchine senza pilota: poche settimane fa il governatore dell’Arizona, Doug Ducey, aveva confermato il via libera alla circolazione sulle strade pubbliche delle auto condotte dall’intelligenza artificiale anche senza un tecnico a bordo pronto a prendere i comandi in caso di necessità.
Un via libera che aveva anche dato adito a qualche polemica perché, a differenza di quanto avviene in California, le aziende che sperimentano questa tecnologia in Arizona possono oggi provare senza chiedere un permesso specifico. Unica condizione è che siano rispettati gli standard già fissati in termini di sicurezza sia a livello federale che locale. Proprio per questo motivo, Uber aveva spostato gran parte delle operazioni proprio in Arizona.
Si realizza così l’incubo di tutte le case automobilistiche, di Google, Waymo, Uber e di tutte le grandi case automobilistiche che proprio in questo momento stanno testando le tecnologie della guida autonoma: la macchina che uccide l’essere umano, senza che nessuno, anche se stavolta c’era pure un uomo a bordo, possa impedire la tragedia.
Anche in Italia stanno per prendere il via i test dell’auto a guida autonoma
Si è aperta qui da noi proprio a inizio marzo 2018 la possibilità legale di sperimentare su strada anche in Italia veicoli a guida autonoma. È appena stato emanato dal ministero dei Trasporti il Decreto ministeriale previsto per l’attuazione dell’articolo 1, comma 72, della legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di Bilancio 2018). Si autorizza così la sperimentazione per introdurre questa tecnologia e, soprattutto, l’installazione delle architetture tecnologiche per adeguare la rete stradale italiana ai nuovi servizi smart e per i veicoli automatici. Sono stati individuati i soggetti che possono chiedere l’autorizzazione, ovviamente il costruttore del veicolo equipaggiato con le tecnologie di guida automatica, ma anche gli istituti universitari e enti pubblici e privati di ricerca.
Il decreto, battezzato “Smart Road” in pratica fa iniziare la trasformazione digitale delle nostre strade. Chissà se questo inaudito episodio rallenterà o cambierà il corso della storia di questa tecnologia.
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